Legambiente presenta un’ottimistica quanto bucolica idea del pianeta Terra nel 2108. Niente più grattacieli, case costruite con nuovi materiali, automatizzate e energeticamente autosufficienti, niente più mezzi di trasporto personali, fine della globalizzazione e ritorno all’agricoltura. L’altra sera pensavo ad un futuro abbastanza simile ma tutt’altro che rassicurante. L’idea,nper la verità nemmeno tanto orginale, mi è venuta leggendo di Arcosanti, un esperimento urbanistico, ma anche il primo tentativo reale di realizzare un arcologia. Il progetto, ad opera dell’architetto di origine italiana Paolo Salieri, è tutt’ora in fase di realizzazione e prevede la costruzione di due grandi edifici collegati fra loro per una capienza prevista di 5000 persone cercando di creare un sistema il più possibile autosufficiente. Immaginavo dunque un futuro dove la Terra fosse costellata da numerose arcologie, parecchio distanti fra loro, in grado di sostenere anche un milione di individui e totalmente autosufficienti sia dal punto di vista energetico che alimentare. In breve, immaginavo un mondo dove ogni arcologia, era abitata da un numero sufficiente di persone da sviluppare un proprio sistema sociale, economico, religioso, culturale. La gente non sentiva il bisogno di viaggiare e le comunicazioni fra le varie arcologie erano limitate a quelle necessarie per i pochi scambi commerciali. Le attività economiche delle arcologie potevano essere diverse ma preponderante, di sicuro la coltivazione mediante, anche, sistemi di coltura idroponica. Il sistema politico ne risultava profondamente mutato. Le nazioni non avevano più importanza alcuna ma contavano quasi esclusivamente i governi locali federati solo sulla carta. Le arcologie hanno sviluppato, dunque, un proprio tessuto sociale, raggruppando, all’inizio, individui della stessa etnia, religione e credo politico e realizzando una microsocietà chiusa e che, in molti casi, tenderà ad esasperare, gli aspetti più estremistici e razzisti. Ovviamente le arcologie saranno tanto più ricche quanto maggiori risorse hanno a disposizione, sopratutto energetiche. Corsi e ricorsi storici le arcologie più “povere” svilupperanno un atteggiamento maggiormente estremista e prevaricatore tentando di “ridistribuire” la ricchezza del pianeta non necessariamente con il dialogo e… le arcologie sono molto sensibili agli attacchi nucleari.

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