Pensare che la politica impersonata da quattro impresentabili e incolti avvinazzati (che in nessun caso potrebbero essere rappresentativi di un condominio e men che meno di un’ipotetica macroregione) contribuiscano ad alimentare le divisioni di questa nazione, anche in un momento drammatico come quello che sta vivendo il Veneto in questi giorni, fa veramente ribrezzo. Sentire strumentalizzare un disastro di immani proporzioni per tentare di attuare il tanto auspicato federalismo fiscale all’amatriciana o forse, per meglio dire, in bagna càuda fa pensare a quanta mancanza di acume politico ed economico ci possa essere in questo paese. In questo momento è troppo facile fare considerazioni sull’evasione fiscale nel nord-est, sullo sfruttamento della manodopera extracomunitaria e sulle cause del disastro come si leggono in tutti i giornali; tutte queste elucubrazioni non fanno altro che dare la stura ai soliti meccanismi antagonistici di tifo da stadio che  caratterizzano l’italia ma che mal si addicono alla soluzione dei problemi. Oggi è il caso che tutti gli italiani si rimbocchino le maniche e che come in tante altre occasioni facciano del proprio meglio per aiutarsi a vicenda cercando di non pensare alle cretinate seccessioniste di gente stabilmente ancorata alle poltrone romane o a considerazioni fatte ad alta voce da alti funzionari dello stato su possibili eruzioni vulcaniche. Domani, forse, sarà il caso di fare il punto sulla dissestata situazione idrogeologica dell’italia intera e cercare il modo di limitare i possibili danni futuri.

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