Questa mattina alle 5.14 UTC (7.14 ora italiana) il Mars Science Labotratory “Curiosity” è atterrato su Marte, nel cratere Gale, pronto per compiere la sua missione di investigazione della superficie marziana alla ricerca di forme di vita passate o presenti.

Il rover Curiosity è un veicolo lungo tre metri e pesante circa 900kg in grado di muoversi sul pianeta rosso in perfetta autonomia, grazie anche ad un generatore termoelettrico a radioisotopi (sì un motore nucleare), alla velocità massima di 90 metri al secondo, trasportando ben 80 kg di strumenti scientifici.

Vista la distanza da Marte, Curiosity, non poteva essere telecomandato dal centro di controllo e questo ha causato notevoli problemi anche in fase di ingresso nell’atmosfera marziana. Curiosity, infatti, è decisamente più pesante di qualsiasi cosa sia mai stata mandata in giro per Marte; dunque è stato studiato un sistema di atterraggio molto complesso che ha previsto l’utilizzo di uno scudo termico per rallentare la velocità, di paracadute e di un vero e proprio modulo di atterraggio.

La fase di atterraggio sul suolo marziano, effettivamente, è stata la parte più delicata della missione, fino ad ora,  proprio perché totalmente affidata all’intelligenza della sonda e senza alcun intervento dalla Terra. La NASA, tuttavia, ha saputo sfruttare questa storia dell’atterraggio difficile riuscendo a generare un hype per questa missione come non di vedeva da tanto, troppo tempo, si sono persino dati a Twitter per far parlare la sonda di se con gli “internauti”.

Ovviamente come per tutti i grandi traguardi che l’Uomo riesce a raggiungere ci sono sempre i disfattisti (ai quali voglio rivolgermi), quelli che:

eh, con due miliardi di euro(tanto si ipotizza il costo complessivo della missione Curiosity) si potevano aiutare tante famiglie colpite da questa profonda crisi.

Stolti(stolto è un modo più politically correct per dare a qualcuno del coglione), questi ragionamenti idioti hanno contribuito a generarla la vostra ridicola crisi.

Non cercherò di spiegarvi che i due miliardi di euro, che sono comunque una cifra ridicola considerando il genere di missione, sono un investimento; un investimento in ricerca scientifica e tecnologica, quella stessa che vi permette di andare in giro con quel cazzo di cellulare marchiato con la mela, o pensate forse che Steve Jobs abbia avuto i progetti dal Capitano Kirk in vacanca a San Francisco nel 1986?

Voglio invece soffermarmi su una cosa che capirete ancora meno: rispetto all’umanità la vostra singola esistenza (sì anche la mia) non conta un cazzo. L’Uomo nella sua accezione più magnifica è riuscito in poche centinaia di anni ad abbandonare le grotte, in cui si rifugiava per timore dei predatori, e a raggiungere la vetta della catena alimentare, fino alle stelle. Un simile risultato è dovuto esclusivamente alla curiosità e al “sense of wonder“(inteso nello stesso modo di quello indotto da un’opera letteraria fantascientifica) nei confronti della scoperta, quel senso di meraviglia di fronte al quale due miliardi di euro per vedere la prima immagine del rover appena atterrato su Marte, dopo un viaggio di otto mesi e dopo aver percorso 560 milioni di chilometri per attraversare mezzo sistema solare, SONO SOLDI SPESI BENE.

Sì lo so che non capite di cosa parlo, infatti siete parte del problema e come tali… beh andreste estirpati.

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