Articoli

Alcuni impressionanti scatti successivi alla catastrofe, che ha colpito la terra del sol Levante, rilasciate dalla Reuters.
Un moto di cordoglio per le migliaia di vittime incolpevoli.
Un pensiero per coloro che, in questo momento, vivono sulla propria pelle gli strascichi di una tragedia.

Non posso farci niente, come molti miei coetanei, sono cresciuto a Girella e cartoni giapponesi. Per quanto mi sforzi di considerarla una delle tante catastrofi naturali che si susseguono periodicamente sul nostro pianeta, il disastro causato dal terremoto giapponese mi ha colpito più che se si fosse trattato di una tragedia simile in qualunque altra parte del mondo. Sarò cinico, ma del terremoto in Cina  del 2008, che ha causato migliaia di vittime, per esempio, non ho nemmeno vagamente parlato qui su Ucronìa e, al di là dell’umana pietà per i morti, la cosa non ha minimamente intaccato la mia coscienza.

Quindi certamente sono un ipocrita nel ricordare oggi il dramma che in queste ore stanno vivendo le popolazioni colpite dal sisma e ancor più ipocrita se rivolgo un pensiero ai tecnici  che, eroicamente, hanno rischiato e stanno rischiando la vita per scongiurare quello che potrebbe rivelarsi un vero  e proprio disastro nucleare nella centrale di Fukushima.

Una cosa è certa, più ipocriti di me sono tutti gli italiani, che in queste ore hanno rispolverato le bandierine dei mondiali di calcio dell’anno scorso per esporle a commemorazione di questo 150° anniversario dell’unità d’italia di cui alla maggior parte di loro, nella migliore delle ipotesi, non importa nulla.

Io odio le bandiere sono il simbolo della diversità dei popoli, una scusa buona per cominciare un conflitto. Avevo un anno quando Edoardo Bennato cantava:

Guarda, c’è una bandiera
che non ha i colori della tua…
guarda, lì c’è una bandiera
che non ha i colori della tua…

Guarda, quella gente
che non sventola la tua bandiera…
guarda, quella gente che ha una
bandiera con i colori diversi dalla tua…

Odia, quella gente
che non sventola la tua bandiera…
odia, quella gente
che non sventola la tua bandiera…

Bennato con la sua pungente ironia aveva chiaramente ragione.

Io odio le bandiere, ma oggi farò un eccezione, oggi voglio esporre, se pure virtualmente la bandiera del paese del Sol Levante, voglio farlo per ricordare chi non c’è più, come incoraggiamento per chi, forse, domani non ci sarà e nella speranza che questo momento, a breve, diventi solo un terribile ricordo. Voglio esporre la bandiera giapponese, anche perché, esporre la bandiera italiana, mentre ascolto i discorsi di gente impaurita dalle radiazioni portate dal vento, proprio non mi va.

P.S. sì, lo so che ho pubblicato la foto di una bandiera nel post precedente, ma quella non conta, l’ha fatta mio figlio all’asilo ;-)

Domani, per intercessione del Presidente della Repubblica, l’italia tutta festeggia il 150° anniversario della sua unità con un giorno di Festa Nazionale. In pratica domani non si lavora e ciò, a prescindere da ogni considerazione economico/secessionista, è una buona cosa, fosse per me renderei festa nazionale anche l’anniversario della nascita di Umberto da Giussano, altro che cazzi… c’è da dire, tuttavia, che questa è probabilmente la ricorrenza meno sentita dagli italiani per l’assenza sostanziale di qualunque spirito di appartenenza alla nazione.(Mondiali di calcio esclusi, ovviamente)

Le motivazioni di ciò possono essere tante, io, personalmente, in un mondo sempre più globale dove  le telecomunicazioni e la maggiore velocità di spostamento hanno quasi del tutto annullato le distanze e dove strutture sovranazionali, come la stessa Internet, ridimensionano il concetto stesso di nazione sovrana, penso che nel 2011 sia abbastanza anacronistico festeggiare l’unità di un’italia che oggi, come 150 anni fa, non è nel DNA delle genti che popolano la penisola. In poche parole: non me ne frega niente dell’unità d’italia né più né meno di quanto me ne frega del compleanno dell’araldo leghista ma sono felice che si festeggi.

Mentre l’italia è in festa, tuttavia, in Giappone si continua a combattere contro gli effetti dello tsunami che ha devastato il nord-est del paese causando un serio incidente nucleare alla centrale di Fukushima, incidente che, in Europa, ha rinverdito la polemica ambientalista contro il nucleare e che, con un po’ di fortuna, porterà la maggioranza degli italiani a votare sì al referendum anti-nucleare di giugno. Per inciso, nel merito della questione, gli ambientalisti, come sempre, dicono un sacco di puttanate, ma, oggettivamente, solo un masochista farebbe costruire una centrale nucleare, a due passi da casa, in un paese dove non si riesce a finire la Salerno-Reggio Calabria, anche perché il calcestruzzo utilizzato  nei pilastri dei ponti, si scopre  essere non conforme alle normative.

Tornando all’unità d’italia, Massimo D’Azeglio diceva:-Abbiamo fatto l’Italia ora dobbiamo fare gli italiani-. Beh io penso invece che l’Italia non si sia mai fatta se non sulla carta ma gli italiani si riconoscono ovunque. Ripensando al Giappone, ad esempio, il confronto  fra i due popoli è talmente stridente da doversi vergognare della propria cittadinanza: mentre i giapponesi, che travolti dallo tsunami hanno perso tutto, sono ordinatamente in fila a seguire le istruzioni degli altoparlanti, i miei connazionali sono lì a piangere e a gridare al complotto pluto-giudo-massonico perché “intrappolati” nel paese del Sol Levante visto che chi ha cercato di prenotare un volo di ritorno in l’italia per il giorno dopo si è sentito chiedere anche 5000 euro; ovviamente prenotando cinque giorni dopo la tariffa sarebbe stata ben più abbordabile. Avevano paura che gli scoppiasse una centrale nucleare sotto il culo?

Continuando a parlare dei mitici telefilm degli anni ’70 con i mostri giapponesi, quello che in Italia ha riscosso maggior successo, forse grazie alla sua chioma fluente è indubbiamente Me-me-ga-ga-lo-lo-man… si insomma Megaloman.

LA STORIA

Sulla stella Rosetta una tragedia si compie. Una cruento colpo di stato si abbatte sulla pacifica vita dei suoi abitanti; Capitan Delitto, della tribù del Sangue Nero, a capo di un’orda di orribili e sanguinari mostri assurge al potere uccidendo il capo della tribù dei Mana che, per anni, aveva preservato la pace fra i popoli.
Rosemary e suo figlio Takashi, la moglie e il figlio del capo tribù defenestrato, tuttavia, riescono a sfuggire all’eccidio imbarcandosi su un’astronave di fortuna e facendo rotta verso il lontano pianeta Terra.

Sulla Terra, da profughi, cercano di adattarsi conducendo una vita “normale” e seguendo le strane usanze terrestri. Takeshi, quindi, cresce fra i suoi coetanei terrestri e comincia anche a praticare arti marziali iscrivendosi in una palestra di kempo dove prenderà lezioni dal maestro Takamine e stringerà una forte amicizia con alcuni suoi coetanei, pure essi allievi del maestro: Ran, Heizuke, Seji e Ippei.

La vita sembra scorrere tranquilla ma un terribile giorno la Terra viene attaccata, come fu per la stella di Rosetta, da Capitan Delitto che, ben rintanato nello spazio, manderà i suoi terribili mostri alieni per fiaccare le scarne difese del nuovo mondo da conquistare.
Questa volta, però, Rosemary è decisa a non fuggire così decide di combattere i mostri e consegna al figlio Takeshi dei bracciali con i quali potrà acquistare dei poteri straordinari e diventare il gigantesco Megaloman pronto a combattere contro il male in difesa della Terra.
Takeshi diverrà così Megaloman e nella sua ardue battaglie contro Capitan Delitto sarà aiutato dai suoi nuovi amici terrestri a cui Rosemary donerà  altri braccialetti per permettere loro di trasformarsi in una squadra di supporto (una specie di Power Rangers ante litteram) e di affiancare Takeshi durante i combattimenti.
La serie dopo varie peripezie si concluderà in un finale drammatico e pieno di suspance in cui Takeshi-Megaloman dovrà scontrarsi in un duello all’ultimo sangue con Capitan Delitto, ciò subito dopo aver scoperto che il suo sanguinario nemico, in realtà, è suo fratello che credeva perduto e che invece era stato rapito, allevato e condizionato dalla tribù del Sangue Nero.

MEGALOMAN

Megaloman non è altri che Takeshi che si trasforma in una specie di cyborg gigante pronto a difendere la Terra.
La sua arma principale è la fiamma di megalopoli, una enorme scarica di energia emessa dalla lunghissima chioma di Megaloman. Dopo aver utilizzato la sua arma più potente Megaloman esaurisce le sue scorte energitiche e impiegherà circa tre minuti per poter esere nuovamente in grado di combattere.

CARATTERISTICHE DI MEGALOMAN

Altezza: 150 metri
Peso: 8.800 tonnellate

CAST

Takashi Shishido/Megaloman/Captain Dagger(Delitto) – Yuki Kitazume
Berlock – Susumu Kurobe
Ran Takamine – Madoka Sugi
Rosemary Shishido – Yukiko Takabayashi

CREDITS

Titolo Originale: Megaroman – Hono o no Senshi
Creato da: Tetsu Kariya
Musiche:Ichiro Mizuki
Casa di Produzione: Tsuburaya Productions
Episodi: 33 episodi da trenta minuti (31 trasmessi in Italia) trasmessi la prima volta nel 1979 da Fuji Television

Questo articolo è stato pubblicato sulla vecchia versione di Ucronia.it e su Supereva.it

Dopo il successo strepitoso di Ultraman molti suoi cloni cominciano ad affacciarsi alla ribalta televisiva, Spectreman è uno di quelli che in Italia hanno riscosso maggior successo.

LA STORIA

Sul pianeta “E” una razza di scimmie antropomorfe tecnologicamente avanzate si trova ad affrontare una crisi a causa di uno scienziato pazzo, il Dr.Stragor, che tenta di conquistare il suo mondo.
Il Dr.Stragor fallirà e riuscirà a fuggire dal suo pianeta (prima che gli venga fatto un lavaggio del cervello che l’avrebbe riportato sulla retta via) insieme a Karash, il suo perfido assistente. I piani di dominio del terribile scenziato, però non sono assopiti; al contrario, egli decide di puntare su un mondo più vulnerabile e facilmente conquistabile.
Dopo un lungo girovagare nella galassia, dunque, il Dr.Stagor e Karash si imbattono(vedi il caso) nel pianeta Terra, un mondo arretrato ma pieno di risorse, proprio l’ideale per i piani di conquista dello scienziato pazzo.
Le forze di difesa terrestre non sono assolutamente in grado di contrastare i mostri del Dr.Stagor modellati grazie all’inquinamento del pianeta ma, proprio quando la Terra è destinata a soccombere, dal pianeta Ultralogos, inviato dalla razza degli “Overlord”, membri dell’Alleanza Spaziale, giunge a difenderci Spectreman.
Spectreman è un cyborg, un incrocio fra un umano,George Kandor, prescelto dagli “Overlord” e una macchina in grado di effettuare la “trasmutazione” in Spectreman acquisendo poteri straordinari e la capacità di variare le proprie dimensioni per combattere gli orribili mostri del Dr.Stragor.
Dopo lo scontro fra Spectreman e Karash, l’assistente del Dr.Stragor perderà la vita ma il suo padrone recupererà la sua anima e la introdurrà nel corpo di un gorilla dello zoo che diverrà il suo nuovo assistente, Igon.
George Kandor lavora in una squadra speciale governativa incaricata di valutare gli effetti che i mostri alieni provocano sull’inquinamento e grazie a ciò riesce sempre s trovarsi sui “luoghi del delitto” del Dr.Stragor.

LA SERIE

La serie, in origine, parte avendo come protagonista Stragor uno scimmione gigante e cattivo, personaggio creato molto prima di Spectreman secondo i canoni classici dei mostri giapponesi alla Godzilla e Gamera. Il successo dell’eroe buono, però, è tale che Stragor diviene quasi un comprimario e la stessa serie deve cambiare nome ben due volte per adattarsi al cambio di protagonista.

Il successo della serie nasce dallo scontro buoni-cattivi inaugurato dalla famiglia di Ultraman ma in gran parte è dovuto ad alcuni temi trattati che sono ben radicati nelle coscenze dei giapponesi e mi riferisco alla paura dell’inquinamento atomico in cui “Spectreman” attinge a piene mani oltre che a quelli più classici dei terremoti e dei maremoti.

CURIOSITA’

L’adattamento televisivo del manga e il successivo adattamento italiano della serie giapponese ha creato notevoli cambiamenti nei nomi dei personaggi.
Il cattivo Dr.Stragor, ad esempio, nel resto del mondo è conosciuto col nome giapponese Dr. Gori. Anche il suo assistente, Karash nel manga si chiama Rah. Il luogo di provenienza di Spectreman, poi, nel primo episodio della serie italiana è denominato correttamente Nebula 71 mentre successivamente cambia in Ultralogos. Lo stesso protagonista nella serie giapponese si chiama Joji Gamou, nome che nella versione distrubita a livello internazionale cambia in George Kandor.

CAST

George Kendor (Joji Gamou) -Narikawa Tetsuo
Dr. Stragor (Dr. Gori) -Takanobu Toya
Capitano Kurata – Toru Ohira
Nobuyoshi Kaga – Takamitsu Watanabe
Takashi Ota – Kazuo Arai
Toshio Arito – Koji Ozaki

CREDITS

Titolo Originale:
“Uchuu Enjin Gori” (ep.1-20)
“Uchuu Enjin Gori Tai Spectroman”(ep 21-39)
“Spectroman”(ep. 40-63)
Creato da: Ushio Shoji
Prodotto da: Sagisu Tomio, Richard L Rosenfeld
Musiche: Miyauchi Kunio,Terashima Naohiko, Jerry Winn, Bob Todd, Gregory Sill
Casa di Produzione: Fuji Television,
P-Productions
Episodi: 63 episodi da mezz’ora trasmessi la prima volta da Fuji Television fra il 1971 e il 1972

Ringrazio Andrea Spadano per i contributi a questo post.

Questo articolo è stato pubblicato sulla vecchia versione di Ucronia.it e su Supereva.it