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“Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia”.
All’età di 90 anni ci lascia uno degli autori più noti di SF. Nelle scorse ore si è spento, all’Apollo Hospital di Columbia, nello Sri Lanka,dove viveva dal 1956, Sir Arthur C. Clarke. Nato nel 1917 in Inghilterra era stato un ingegnere radar nell’esercito di Sua Maestà durante la II guerra mondiale. Dopo la guerra cominciò a scrivere saggi sientifici e oltre 80 romanzi fantascientifici ipotizzando nel 1945 i satelliti geostazionari e immaginando negli anni 50 gli ascensori orbitali. Clarke è anche l’autore di quel 2001 Odissea nello Spazio trasposto al cinema da Stanley Kubrick. Ultimo suo romanzo vedrà la luce in questi giorni è “L’Ultimo Teorema” scritto insieme a F.Pohl.

OK OK lo so, lo dicono tutti, lo spam andrebbe combatturo e non incoraggiato, ma per lo meno questo è mirato e comunque mi ha fatto tanto ridere in una giornata dove credo di aver battuto il mio record personale di pensieri omicidi :-) e poi è bello pure il logo.
Mi arriva or ora per e-mail quanto segue:

CAMPAGNA ABBATTIAMO UN UFO ORA!

FRANCIA, GRAN BRETAGNA, RUSSIA HANNO APERTO I LORO ARCHIVI:

GLI UFO ESISTONO !

MA LA LORO ORIGINE E’ EXTRATERRESTRE ?

AIUTACI A DARE UNA PROVA CONCRETA PER IL PROGRESSO DELL’UMANITA’

FIRMA E PREPARATI ALLA PIU’ GRANDE SCOPERTA DEL 3° MILLENNIO!

Chiediamo all’esercito dell’ONU di preparare una missione per abbattere un UFO che violerà il nostro spazio aereo senza la necessaria autorizzazione diplomatica!

FIRMA LA PETIZIONE INTERNAZIONALE SU

www.ufocampaign.org

Sul sito si invita l’ONU a preparare una missione e a tenere un caccia Stealth pronto ad abbattere un UFO in ogni paese e a firmare la petizione on-line

La nuova donna bionica Ricercatori italiani stanno sperimentando sui soliti topi una tecnica che consentirebbe di bypassare le interruzioni nervose di paraplegici in maniera biologica permettendo loro di riprendere il contatto del cervello con gli arti utilizzando alcune proprietà dei nervi. Certo non è ancora stato testato sull’uomo ma pare siano sulla buona strada. Questa notizia insieme ad un’altra sui successi delle protesi biomeccaniche mi ha fatto riflettere su uno dei concetti più abusati della SF degli anni ’80: il cyborg. In realtà è un tema che mi ritorna sempre in mente fin da quando, da bambino, poteva essere lil 1979, ho avuto un terribile incubo dopo aver visto in Star Trek il Capitano Pike ridotto a vivere in una specie di lavatrice. Cyborg sono organismi biologici con una o più organi artificiali. Steve Austin (L’Uomo da Sei milioni di Dollari) è un classico esempio di cyborg e non vanno confusi con gli androidi che sono organismi artificiali con sembianze umanoidi come Terminator. In generale il cyborg ha un valore positivo nella letteratura classica, le protesi bioniche vengono quasi sempre viste come un supporto all’umanità per sopperire a mancanze o per permetterle di adattarsi ad ambienti ostili, certo ci sono anche i cyborg “cattivi” ma è una contrapposizione abbastanza classica. Negli anni ’90, nella letteratura cyuberpunk, invece il cyborg acquista una figura più “decadente”, le protesi possono essere anche “scadenti” e solo i ricchi possono permettersi gli ultimi ritrovati della tecnologia; in ogni caso l’essre cyborg diviene quasi una moda negli universi cyberpunk, dagli innesti cerebrali, alla sostituzione dei bulbi oculari fino all’aumento della forza fisica con vere e proprie protesi per sostituire i deboli arti umani sembra che l’umanità “pura” non esista più. Sarà questa mia strana avversione per la bionica e la realà virtuale oltre al fatto che proprio non sopporto le ambientazioni ma non ho mai sopportato il cyberpunk in generale e i romanzi di Gibson in particolare.

Il 2 febbraio 2008 ci lascia, all’età di 90 anni, uno degli attori inglesi più versatili di tutti i tempi: Barry Morse. Famoso in Italia per aver interpretato il Dottor Victor Bergman nella prima stagione di Spazio 1999, in realtà Barry Morse ha interpretato nella sua carriera, durata quasi settanta anni oltre tremila fra ruoli teatrali, cinematografici, televisivi e radiofonici.
Personalmente lo ricordo per il suo ruolo ne “Il fuggitivo”, ma sopratutto per la parte di Victor Bergman, il geniale professore inglese, che più volte con i suoi calcoli ha tirato fuori dai guai il Capitano Koenig e l’intera base Alfa in Spazio 1999. Fu una vera sciocchezza da parte della produzione eliminare il personaggio di Bergman alla seconda stagione; a maggior ragione il fatto di eliminarlo senza spiegazione ha contribuito ad affossare definitivamente una serie che avrebbe meritato ben altri fasti.

E’ tutta la sera che mi frulla in testa la sigla di Spazio 1999 cantata dagli Oliver Onions, quella che fa: c’è un mostro che distrugge tutte le astronavi, riduce in 1000 pezzi missili e robot… l’ho ascoltata stamattina insieme al pupo per calmarlo (aveva fame e sonno) su di lui ha funzionato bene ma io ne sono rimasto “colpito”. MI sono ricordato di quando, da piccolo, avrò avuto cinque-sei anni, guardavo le avventure di Maya in Spazio 1999; non delle mille volte che ho rivisto gli episodi negli anni, ma proprio dei pomeriggi passati insieme a mio padre a guardare la TV. Mi sono ricordato di quella volta che, a mio padre chiesi, cosa significasse “DANGER”, parola che avevo letto guardando una puntata del Grande Mazinga, e di mille altri episodi simili. Ora mi trovo io a fare il padre, il mio bimbo cresce ogni giorno che passa e non sono certo di essere all’altezza come lo è stato il mio vecchio. Oggi per la prima volta ha detto “papà”, o meglio qualcosa tipo mpa….pa…, non credo che si riferisse a me, ne che fosse un’espressione consapevole, magari voleva dire pappa (costa meno comprargli una tutina) ma tanto è bastato per saltare dalla gioia, specialmente perchè deve ancora articolare un qualcosa che somigli a “mamma”. Comunque è bello vederlo crescere e sarà ancora più bello insegnargli le cose, spero solo di non essere troppo vecchio.