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Per la serie: le donne della mia adolescenza; chiacchierando con la mia amica Giusy De Nicolo del suo ultimo libro, Apocalypse Kebab,  di cui parlerò prossimamente, è venuto fuori di quanto la protagonista, Alex, mi ricordasse uno dei miei miti adolescenziali la bellissima e conturbante Sigourney Weaver.

 

Sigourney Weaver, Susan Alexandra Weaver, per la precisione nasce l’8 ottobre del 1949 a New York e dunque teoricamente sarebbe un’attempata signora 63enne se non fosse che ancora nel film Avatar, quella vaccata di un paio d’anni fa, era molto sexy.

 

Sterminata la filmografia di Sigourney Weaver ma è inutile dire che la sua parte nell’Alien di Ridley Scott resterà negli annali della science fiction cinematografica.

 

Vi lascio con questa galleria con le foto di una delle attrici più sexy di Hollywood negli anni ’80.

 

Amanda Tapping, nella parte del Maggiore Samantha Carter, ha rappresentato negli anni 2000 l’icona della fantascienza televisiva al femminile. Il suo ruolo per dieci stagioni in Stargate SG-1 e successivamente nelle ultime due stagioni di Stargate Atlantis ci ha accompagnato per oltre dieci anni in una delle più belle saghe fantascientifiche televisive di tutti i tempi.

 

Oggi, l’attrice canadese di origine britannica, pur superati i 45 anni, rimane una donna bellissima; dal 2004 vive con suo marito Alan Kovacs a Vancouver e ha una figlia, Olivia, nata nel 2005.  Dal 2007,  come Helen Magnus, è protagonista  della serie TV fantasy Sanctuary scritta da Damian Kindler, autore anche di Stargate.

 

Di seguito una nutrita galleria fotografica della stupenda Amanda.

 

Voglio essere cremata, le mie ceneri mischiate alla polvere da sparo di un fuoco d’artificio e sparate in cielo sulle note di My way di Sid Vicious , così che amici e colleghi, ormai imbottiti di alcol come gli stoppini di una molotov, esclamino estasiati:”Alexandra Zahradnik ha fatto il botto”

Comincia così l’ultimo romanzo della strabiliante giovane scrittrice Giusy De Nicolo, per l’occasione J.Tangerine.

Il secondo romanzo, dopo il successo di “Porcaccia un Vampiro”, anch’esso edito da Mamma Editori, è appena uscito ed è già acquistabile qui. Se vi state chiedendo se questo post sia parte di une mera operazione commerciale, potete anche andare a farvi fottere. Se invece volete leggere qualcosa di diverso dalle classiche porcate da top ten dei centri commerciali, beh procuratevi prima  Porcaccia e poi Apocalypse Kebab e nel frattempo gustatevi questo book trailer. A presto la recensione ;-).

Siamo più o meno ai tempi nostri, con la differenza, che un virus in grado di provocare una sindrome di degenerazione neurologica (SDN) ha devstato il pianeta infettando tutta la popolazione mondiale e dimezzandola. Non esiste cura per l’SDN anche se un ricercatore riesce a trovare, in un farmaco estratto da alcune piante della foresta pluviale, un principio attivo in grado di bloccare la malattia: l’Absolon. L’Absolon deve essere, però, somministrato una volta al giorno ed è un farmaco il cui costo oltre ad essere proibitivo, dal momento che la foresta pluviale è in via di estinzione, è controllato da una multinazionale guidata da Murchison che in poco tempo è diventata un soggetto in grado di controllare persino le scelte dei governi.

Lo scienziato che ha scoperto l’Absolon viene assassinato e Norman Scott è l’investigatore assegnato alle indagini. In breve il poliziotto si troverà coinvolto in un affare decisamente più grande di lui e diventerà il protagonista inconsapevole di una storia che salverà l’umanità dal più grande flagello che abbia mai dovuto subire. Norman Scott(Christopher Lambert) insieme alla bellissima Dottoressa Claire Whittaker(Kerry Brook), collaboratrice dello scienziato assassinato dovrà vedersela con Murchison(Ron Perlman) e con un cattivissimo (quanto sfigatissimo) Agente Walters (Lou Diamond Phillips) intenzionati a impedire a Scott di scoprire la verità e, per questo, disposti ad ucciderlo, in una serie di inseguimenti, scazzottate e sparatorie.

Questo Absolon-Virus Mortale in realtà è una noia mortale, la storia è banale, anche il colpo di scena finale è degno di un fumetto di Topolino.  L’unico spunto interessante riguarda il fatto che la moneta, in questo nuova realtà, è stata sostituita da minuti di vita(grazie all’Absolon) che vengono usati come merce di scambio; chi ha un lavoro avrà abbastanza tempo da vivere, chi non ce l’ha è condannato a morte (hanno così risolto i problemi del precariato). Christpher Lambert è imbolsito come non mai e Lou Diamond Philips è una macchietta tragicomica. Si salva solo Kerry Brooks (le sue tette non la sua recitazione) e Roberta Angelica nei panni del Detective Ruth Bryany che non so chi sia però è quasi capace di recitare.

Approfitto del post per una galleria fotografica della signorina Kerry Brook, che tutto sommato, è un gran bel vedere.

Eccomi qui a parlare dell’ultima fiamma, è il caso di dirlo, del Dottore, come quale Dottore? Ho capito cercavi le tettone e devi esserti perso.

 

Dicevo eccomi a parlare dell’ultima compagna di viaggio di Doctor Who a partire dalla quinta stagione:  Amelia Jessica “Amy” Pond. Il Dottore incontra Amelia da bambina, subito dopo l’undicesima rigenerazione, le promette di ritornare in cinque minuti, ma il Tardis, a volte, si sa… così il Dottore ritorna sì, ma dopo dodici anni, giusto in tempo per farsi aiutare dalla ventunenne Amy a salvare la Terra dagli ataraxi e andare via solo per tornare di nuovo dopo due anni ed invitarla a viaggiare con lui.

 

Beh, dopo la parentesi di Donna Noble, Amy è esteticamente uno spettacolo per la vista anche se, forse, Karen Gillan, la bellissima rossa scozzese venticinquenne che interpreta la compagna del Dottore, non è sempre all’altezza del ruolo. Comunque se vi piacciono le rosse e volete la conferma che, sotto il regno di Elisabetta II, le donne si truccano male e si vestono peggio, non perdetevi questa galleria.