Articoli


Io odio la censura! Si tratti di anime, cinema, libri o fumetti non la sopporto, non mi piace nemmeno la mai piu’ inapplicata legge n.645 del 20 giugno 1952 che prevederebbe il reato di apologia del fascismo. Per quanto mi riguarda ognuno dovrebbe essere libero di dire e scrivere tutto quello che vuole e io di valutare quanto il mio interlocutore possa essere un idiota. Ci sono censure, pero’, piu’ insopportabili di altre. Quando arrivano da reazionari di destra, catto-talebani e bacchettoni di siffatta specie, se la limitazione alla liberta’ di parola non appare meno intollerabile per lo meno diventa, in qualche modo, spiegabile, coerente; se invece le censure arrivano per tutelare diritti e liberta’ sono fra le cose più odiose che possano esistere. E’ il caso di questo manifesto che vorrebbe pubblicizzare l’installazione “gratuita” di centrali elettriche fotovoltaiche. Ora, tralasciando per un momento la mia privata misantropia per i pannelli solari, che a fronte di una resa energetica risibile stanno deturpando il paesaggio (e non mi riferisco ovviamente a quelli installati sui tetti) oltre ad avere costi assurdi per la comunita’ per via degli incentivi del cosidetto “Conto Energia”, che si presta, fra l’altro, a veri e propri raggiri per i cittadini, parliamo di questo cartellone pubblicitario, ritirato sotto le pressioni di un gruppo cittadino chiamato “Donne Libere”. Si tratta di un 6×3 affiso per le strade della Sicilia per pubblicizzare l’installazione o meglio il “montaggio” di impianti fotovoltaici a costo zero con un cartellone che si vede chiaramente nella foto sopra.
La pubblicità è dichiaratamente sessista, l’immagine probabilmente è volgare e lo slogan “Montami a Costo Zero” è preso pari pari da una battuta da osteria, e allora? Personalmente io, di fronte ad una simile campagna pubblicitaria, mi faccio un’idea tutta mia sia dei “creativi” che l’hanno realizzata sia dell’azienda che l’ha prodotta e ben mi guarderei da acquistare un prodotto da loro, ma perche’ censurarlo? A parte il fatto che la censura ha ottenuto il contrario dell’effetto sperato, cioe’ ha portato la questione a livello nazionale, che senso ha chiedere il ritiro dello spot? Anche ammesso che qualcuno possa ritenersi offeso da questa reclame, beh chi se ne frega, sarebbe come dire che adesso non posso prendere per il culo, che so, il ministro per la funzione pubblica, perchè insieme a lui offenderei tutta una categoria di persone di piccola statura o il ministro delle riforme che mi porterebbe ad oltraggiare tutta una categoria di disabili.

Certo che in questi giorni ne accadono di cose strane. Prima l’ex leader dell’MSI che lancia l’idea di istituire l’ora di religione islamica, poi la proposta trasversale di estendere il voto amministrativo agli immigrati da almeno cinque anni e adesso il ministro filo-leghista dell’economia che abbraccia la teoria del posto fisso come panacea per la stabilità sociale. Sembra quasi che, con la sinistra occupata nelle primarie all’amatriciana e cha ha ormai definitivamente abdicato al ruolo di opposizione, anche in parlamento, i partiti di governo abbiano deciso di farsi opposizione da soli. Così mentre i tifosi della politica continuano a seguire la loro squadra in trasferta, indossando la sciarpetta con i colori sociali, mi tocca sentire da sinistra che il liberismo, in fondo, non è poi tanto male, con i sindacati che ormai plaudono a rinnovi di contratti di lavoro che se fossimo negli anni settanta li avrebbero presi a calci nel culo fino al 2020(vedi contratto Metalmeccanici) e da destra che la mobilità non è un valore da perseguire e che anzi la precarietà è deleteria per la stabilità sociale (grazie al cazzo eh). Meno male che Silvio c’è a ricordarmi che vivo in italia e che tutto questo, tanto per cambiare, è un pessimo reality show.


Oggi ero davvero combattuto se unirmi alle celebrazioni, in diretta nazionale, per la consegna delle chiavi, da parte del presidente del consiglio italiano, di 93 moduli abitativi prefabbricati, tirati su “solo” in 5(CINQUE) mesi per la città di Onna, devastata dal terremoto dello scorso aprile, o se ricordare un avvenimento decisamente più serio.
Esattamente quindici anni fa, ci lasciava a Lione, una vera icona degli anni ottanta: Moana Pozzi.
Arrivista, intelligente, simpatica, bella, Moana incarnava un nuovo modello di donna, non la donna in carriera e nemmeno la casalinga, una donna che era un sogno per tutti quegli uomini che compravano in edicola le sue videocassette nascondendole nel quotidiano, poco importa che fosse il Corriere della Sera, l’Unità o l’Avvenire…
La leggenda ci narra di Moana che aveva “amato” Craxi non ancora presidente del consiglio ma già segretario del PSI, la storia ci dice che Moana ha sdoganato il mondo della pornografia portandolo persino in TV, non dimenticherò mai le sue apparizioni all’Araba Fenice avvolta nella pellicola per alimenti e facendolo entrare nella politica fondando, insieme a Ilona Staller, un vero e proprio partito, il Partito dell’Amore, che, certo, era una boutade, ma ha raccolto numerosi voti proprio grazie a lei.
Il mito di Moana si è visto anche nella sua morte; lei è morta a 33 anni, giovanissima. La sua morte improvvisa, ufficialmente per cancro al fegato, ha alimentato tutta una serie di leggende, da Moana morta per AIDS a Moana Pozzi ancora viva (e di ciò si è occupata anche la procura). In realtà Moana ci ha lasciato quindici anni e con la sua morte, se pure non c’entra nemmeno indirettamente, iniziava un profondo declino sociale, culturale e politico di questo paese che continua tutt’ora in direzione baratro.

P.s. per scrivere queste quattro righe ci ho messo tre ore… che vita!!!


Una delle caratteristiche della cultura betazoide che, da sempre, ha più incuriosito i terrestri, è la celebrazione dei matrimoni. Come noto tutti i partecipanti alla cerimonia devono presenziare nudi, alla sposa è consentito indossare una fascia bianca intorno al capo. In realtà questo aspetto della cultura di Betazed, che sulla Terra viene visto come atto di esibizionisto e sembra risvegliare i pruriti degli umani (che nonostante i loro progressi scientifici non riescono a superare il periodo adolescenziale della propria razza) trae origine in significati ben più profondi. Durante il matrimonio i betazoidi, che sono un popolo di telepati, si mostrano completamente nudi gli uni agli altri per simboleggiare che fisicamente e spiritualmente non c’è nulla da nascondere e che lo spirito con cui viene celebrata la cerimonia è di armonia e unità.

Intanto sulla Terra, Bay of Islands, in Nuova Zelanda si celebrerà il primo matrimonio nudi. Lo spirito è ben diverso da quello betazoide, , Cherie e Shane, 21 e 25 anni, hanno vinto il premio da 100.000 dollari bandito da radio The Edge per il concorso “Nude Nupitals”. Il matrimonio si celebrerà il 24 settembre su un catamarano di lusso e gli abiti potranno essere un optional anche per gli invitati; Cherie spera infatti che le sue damigelle vogliano presenziare nude al matrimonio (foto da Repubblica)


Questo è quel che si dice essere fans.
A me invece tocca lottare per mettere una statuetta di Goldrake alta 60cm nell’ingresso di casa… che vita…