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Fine anno schifoso e inizio peggiore. In certi casi le feste sembra vengano a rallentare le cose e ad aumentare lo stress, ma tant’è. Intanto ne ho approfittato per stare un po’ di più con Pierpaolo e per cominciare a guardare Macross Frontier, il seguito delle serie Robotech che andvano da noi negli anni ’80. Devo dire che sono all’undicesimo episodio e la serie mi piace proprio; magari ne parlerò a parte se ne avrò il tempo e la voglia.
Per il resto feste in famiglia (argh!!!) e una sola uscita per vedere un “Presepe Vivente” ad Alberobello. Più che un presepe era una rappresentazione di vari atteggiamenti a proposito della guerra visti dagli abitanti di un piccolo paese degli anni 40, molto bello nonostante organzzato da una parrocchia.
Per Natale mi sono comprato un box multimediale della Mediacom da collegare al TV ed eliminare qualche aggeggio antico tipo VCR e lettore DVD; niente male ma se si potesse aggiornare o almeno modificare il software sarebbe meglio. Non c’è documentazione ma si riesce a collegarsi in telnet alla consolle di quella che sembra una distro linux ridotta, non ho avuto tempo per vedere se ci si possa realmente smanettare.

« Le macchine emersero dalle ceneri dell’incendio nucleare. La loro guerra per sterminare il genere umano aveva infuriato per anni e anni. Ma la battaglia finale non si sarebbe combattuta nel futuro: sarebbe stata combattuta qui, nel nostro presente…OGGI »

Nel 1984 giunge dal futuro un androide deciso ad uccidere, Sarah Connor, la madre di John, l’uomo che nel 2029 avrebbe condotto gli umani, superstiti dalla guerra nucleare, nella lotta contro Skynet e il suo esercito di Terminator.
Sarah Connor riesce a sfuggire alla terribile macchina da guerra e a distruggerla in una pressa idraulica, ma saranno proprio i rottami del T-800, ritrovati da Myles Dyson, direttore della Cyberdyne Systems a permettere la ricerca finanziata dal governo, per la costruzione da parte della Cyberdyne di un esercito di androidi da combattimento…

…di questi giorni la notiza che la Cyberdyne inc., una società giapponese, darà inizio alla produzione in larga scala di Repliee R-1, un androide con le sembianze di una bambina di 5 anni ricoperta di pelle al silicone, una cinquantina di sensosri e una quantità di servomeccanismi che insieme alla possibilità di articolare un certo numero di parole la rende in grado di esprimersi come una bambina di cinque anni e di essere, secondo le intenzioni dei suoi creatori, in grado di interagire con anziani e disabili.
Nei mesi scorsi la Cyberdyne era salita alla ribalta delle cronache con l’annuncio della commercializzazione degli HAL(Hybrid Assistive Limb), esoscheletri in grado di aiutare i disabili e… potenziare gli umani…

Buone notizie dal fronte della ricerca spaziale; dopo USA e Russia anche la Cina ha avuto ieri il suo primo uomo ad effettuare un EVA, una passeggiata nello spazio. Si tratta del colonnello dell’Esercito di Liberazione Popolare Zhai Zhigang, 41 anni,che uscito dalla capsula spaziale Shenzhou VII(Vascello Divino) è rimasto a fluttuare nello spazio per 15 minuti facendo “sventolare” anche una bandierina della Repubblica Popolare Cinese. L’evento è stato trasmesso in diretta televisiva e ha tenuto col fiato sospeso milioni di cinesi. Il programma spaziale cinese è frutto dello sforzo congiunto delle autorità civili e militari ed è supportato dal governo fortemente interessato ad ottenere un ruolo importante in un possibile sfruttamento delle risorse energetiche e militari fornite dalle nuove frontiere dello spazio. Così dopo questo primo EVA la Cina si prepara a mandare i suoi “taikonauti” (da “tai kong”, spazio in cinese) in una missione lunare e a costruire una stazione spaziale. La tecnologia usata per raggiungere questi risultati è, in gran parte, di derivazione russa ma grossi passi avanti sono stati fatti, tanto che la stessa tuta spaziale di Zhigang è di totale fabbricazione cinese.

Si trova fra Rimini e San Marino ed è un vero e proprio museo a cielo aperto di aerei, elicotteri e in generale armamenti.
ci sono stato durante le ultime vacanze. Il costo del biglietto è di dieci euro ma ci si passano un paio d’ore ad ammirare aerei più o meno recenti in mezzo al verde delle colline e considerando che il centro, pare, non sia sovvenzionato dall’aeronautica militare è un gran bel risultato.
Ho messo on-line una galleria con le foto scattate durante la gita che si possono vedere qui.
Per saperne di più qui si trova il link al sito del museo.

Nel 1981 viene licenziato da parte di Bill Gates per la Microsoft MS-DOS, un nuovo sistema operativo richiesto dall’IBM per la sua nuova linea di PC. Il DOS venduto ad una cifra ridicola e duplicabile con una semplicità estrema, in pochi anni è diventato l’unico SO dei PC, cosidetti, IBM-Compatibili,con buona pace della Digital Research con il suo CP/M. Bill Gates è riuscito a rendere standard qualche linea di codice assembler bacato e a farlo evolvere fino a controllare milioni di PC in tutto il mondo. Oggi per questo e per alcuni, la Microsoft è il diavolo.
Milioni di utenti utilizzano Windows XP sulle loro macchine per fare qualsiasi cosa e se pure lo sanno non si pongono il problema e men che meno gli importa di qualche migliaio di nerds brufolosi e smanettoni evangelizzatori di sistemi operativi concorrenti pronti ad alimentare le antiche lotte che vedevano contrapposti lo Spectrum al C64. La cosa più interessante degli ultimi anni però non è tanto il ripetersi della competizione tecnica quanto il contrapporsi di due diverse filosofie e sistemi economici. Da un lato il classico capitalismo fatto di utili e copyright e dall’altro il mondo dell’open source con i suoi meccanismi di condivisione e un modello economico basato sul valore della conoscenza. Se nella prima filosofia si riconosce chiaramente la Microsoft, il demonio, dall’altra parte troviamo i buoni con in mano l’icona di Linux, anzi GNU/Linux, guidati da Richard Stallman pronti a combattere controe il capitale. In questo scontro si inserisce poi un altro attore, Google. Il famoso motore di ricerca da tutti osannato, anche dagli evangelisti dell’open source, che negli anni ha allungato i suoi tentacoli su tutte le attività correlate ad internet detenendo di fatto il monopolio mondiale della pubblicità sul web. Google ha fatto tutto con molta discrezione aquisendo società e fornendo servizi gratuiti, spesso open source e di grande qualità, come la fantastica Gmail. Oggi gli stessi che fino a ieri elogiavano il modello di sviluppo della grande G esaltandone il rapporto benevolo con l’utente cominciano a vederla col fumo negli occhi come il nuovo grande demone contro cui combattere e lo si nots in questi giorni col lancio del nuovo browser di Google, Chrome. Nei giorni scorsi, infatti, Gooogle ha rilasciato a sorpresa e con grande clamore mediatico Chrome un nuovo strumento per la navigazione del web. Posso solo immaginare il significato di quesa mossa di Google, quel che è certo che qesto browser almeno nelle intenzioni è più stabile di tutti gli altri e sicuramente è leggero (lo sto testando in questo momento), più di IE7 e molto più del pachidermico Firefox con i suoi inutili plugin. Di fronte a questo nuovo regalo di Google è cambiata l’accoglienza gli utonti che fino a ieri avrebbero esultato per il nuovo rilascio si sono fatti “furbi” e si sono andati a leggere il contratto di fornitura del software per scoprire tutte le magagne della grande G e metterla alla berlina negli unici posto dove ci sono altri (fra sette e dodici) imbecilli che li ascoltano, sui loro blog o nei forum tematici pensando ancora che si possa personalizzare il diavolo.

P.S. Articolo pubblicato con Chrome che fino ad ora non mi ha dato il minimo problema di compatibilità con nulla e scritto con la tastiera wireless di un vecchio Envision