Connie Sellecca

Uno dei telefilm indimenticabili degli anni ’80 è certamente “The Greatest American Hero” conosciuto da noi come “Ralph Supermaxieroe” a imperitura memoria dell’incompetenza degli adattatori nostrani. Il telefilm di Stepjen J.Cannnell è durato solo tre stagioni ed era una commedia che prendeva in giro tutti gli stereotipi dell’eroe americano da John Wayne a Capitan America. In tempo di revival ecco pronto un film probabilmente per la TV. La sceneggiatura del remake non è ancora trapelata ma sicuramente avranno una parte (non un cameo) i protagonisti della serie Robert Culp (Bill Maxwell), Connie Sellecca(Pam Davidson) e William Katt(Ralph Hinkley).

Katt dovrebbe avere una parte anche nella terza stagione di di Heroes, ritornando a fare il supereroe in un contesto diverso.

P.S. quella della foto e Connie Sellecca al secolo Concetta Sellecchia protagonista della serie originale

Torniamo al tema di qualche giorno fa, fare il favore al conoscente che ha un problema al PC, a pagamento si intende(argh!). Normalmente la mia risposta è: “io faccio un altro lavoro, vai da un tecnico perchè non sei certamente disposto a pagare quello che potrei chiederti”. Naturalmente ciò non vale per gli amici e qualche volta ci scappa l’intervento. Mi chiama mia sorella per chiedermi se sul suo portatile fosse possibile togliere Vista per mettere Xp (ultiamente va giustamente di moda); voleva solo un consiglio, l’avrebbe fatto qualcun altro… Date le mie scarsissime doti di chiaroveggenza la mia risposta non poteva essere che “boh, penso di si portami il ferro e vediamo” e lei “ma me lo hai consigliato tu dovresti saperlo” e io “Ah beh… fottiti a portarmelo che almeno mi devi dire cosa vuoi salvare, ah è inutile che li cerchi tanto lo so che hai perso i dischi originali”
Ora la cosa più rognosa da fare ultimamente è togliere Vista per mettere Xp su un portatile. Innanzi tutto bisogna cercare i driver delle diecimila periferiche integrate nel laptop, OK Asus li mette a disposizione ma bisogna scaricarli singolarmente; poi vanno salvati i vari giga di dati che sono sul portatile e che il proprietario non sa di avere, ok collego Vista alla mia rete e salvo i dati sotto la guida di mia sorella. Bene cominciamo, dentro il disco di Xp, riavviamo, parte l’installazione e… schermata blu della morte… ma come in fase di installazione… Giù tutti i santi e su tutti i demoni sarà un cazzo di problema hardware. Ricerca su Google e salta fuori che… l’installer di Xp non riconosce i dischi SATA II(fin qui…) e invece di non far vedere i dischi si pianta in una schermata blu. Meglio così ma (porca di Eva)… tocca creare un apposito disco di installazione comprendente i driver e visto che ci sono il SP3. Bene l’installazione va. Terminata l’installazione si passa all’attivazione tramite downgrade chiamando Microsoft. OK ho finito ora installiamo tutti i driver (uno alla volta), antivirus, cazzatine varie, ripristino dati salvati… sono andate via più di quattro ore fra una cosa e l’altra. Bene io non conosco nessuno(privato) disposto a pagare più di 200 euro per installare Xp sul suo portatile e quindi… preferisco farlo gratis se devo altrimenti che se lo faccia da se visto che è così semplice.

PS. BREVE TUTORIAL

Visto che ci ho perso una mezz’oretta se dovesse capitare a qualcun altro ecco come risolvere il problema.
L’errore è nel riconoscimento dei dischi SATA che porta l’installer di XP a bloccarsi in una schermata blu restituendo un errore relativo al file pci.sys.
Per risolvere:
– scaricare e installare Nlite(freeware);
– scaricare i driver SATA da qui;
– copiare il disco di Xp in una cartella sull’hd;
– integrare tutto con Nlite;
– masterizzare.

Si trova fra Rimini e San Marino ed è un vero e proprio museo a cielo aperto di aerei, elicotteri e in generale armamenti.
ci sono stato durante le ultime vacanze. Il costo del biglietto è di dieci euro ma ci si passano un paio d’ore ad ammirare aerei più o meno recenti in mezzo al verde delle colline e considerando che il centro, pare, non sia sovvenzionato dall’aeronautica militare è un gran bel risultato.
Ho messo on-line una galleria con le foto scattate durante la gita che si possono vedere qui.
Per saperne di più qui si trova il link al sito del museo.

Lo scorso week-end uno dei nostri elettrodomestici preferiti ci ha improvvisamente mollato. Si è tentato tutto per rianimarlo, persino leggere il manuale, ma la nostra lavastoviglie ha deciso, dopo solo tre anni di vita, di entrare in coma. La morte di un parente, probabilmente, ci avrebbe causato meno dolore ma non ci siamo persi d’animo e subito abbiamo chiamato il Dottor House delle lavastoviglie all’apposito numero a pagamento e dopo una breve trattativa abbiamo convinto il call center che la nostra vita dipendeva da quella lavastoviglie e a mandarci il dottore dopo solo quattro giorni (non c’era prtroppo una guardia medica). Finalmente, dopo essere stati costretti a lavare piatti a mano per giorni che sono sembrate settimane, ligio al dovere e puntuale al suo appuntamento il dottore arriva per tentare di rianimare il malato e dopo soli dieci minuti e la sostituzione di una scheda ecco finalmente tornare in vita una delle più grandi invenzioni dell’umanità, totale fattura 140,00 Euro. Due parole a riguardo: sinceramente non mi aspettavo nulla di meno anche se si è trattato di un lavoro di dieci minuti ma bisogna ammettere che anche se la scheda fosse stata riparabile ( e lo era) io non avrei saputo dove guardare e quindi pago la conoscenza e l’esperenza; ma come mai se l’amico dell’amico mi porta un PC da sistemare e ci devo che so togliere Vista installare Xp, fare il downgrade, ritrovare tutti i driver e sperare che funzioni, se gli chiedo 100euro per le tre ore di lavoro questo mi guarda come se venissi da Marte?

P.S. Monica ha appena recuperato un bicchiere sporco che era da cinque giorni sulla scrivania e che nessuno ha voluto spostare in attesa che fosse riparata la lavastoviglie.

Nel 1981 viene licenziato da parte di Bill Gates per la Microsoft MS-DOS, un nuovo sistema operativo richiesto dall’IBM per la sua nuova linea di PC. Il DOS venduto ad una cifra ridicola e duplicabile con una semplicità estrema, in pochi anni è diventato l’unico SO dei PC, cosidetti, IBM-Compatibili,con buona pace della Digital Research con il suo CP/M. Bill Gates è riuscito a rendere standard qualche linea di codice assembler bacato e a farlo evolvere fino a controllare milioni di PC in tutto il mondo. Oggi per questo e per alcuni, la Microsoft è il diavolo.
Milioni di utenti utilizzano Windows XP sulle loro macchine per fare qualsiasi cosa e se pure lo sanno non si pongono il problema e men che meno gli importa di qualche migliaio di nerds brufolosi e smanettoni evangelizzatori di sistemi operativi concorrenti pronti ad alimentare le antiche lotte che vedevano contrapposti lo Spectrum al C64. La cosa più interessante degli ultimi anni però non è tanto il ripetersi della competizione tecnica quanto il contrapporsi di due diverse filosofie e sistemi economici. Da un lato il classico capitalismo fatto di utili e copyright e dall’altro il mondo dell’open source con i suoi meccanismi di condivisione e un modello economico basato sul valore della conoscenza. Se nella prima filosofia si riconosce chiaramente la Microsoft, il demonio, dall’altra parte troviamo i buoni con in mano l’icona di Linux, anzi GNU/Linux, guidati da Richard Stallman pronti a combattere controe il capitale. In questo scontro si inserisce poi un altro attore, Google. Il famoso motore di ricerca da tutti osannato, anche dagli evangelisti dell’open source, che negli anni ha allungato i suoi tentacoli su tutte le attività correlate ad internet detenendo di fatto il monopolio mondiale della pubblicità sul web. Google ha fatto tutto con molta discrezione aquisendo società e fornendo servizi gratuiti, spesso open source e di grande qualità, come la fantastica Gmail. Oggi gli stessi che fino a ieri elogiavano il modello di sviluppo della grande G esaltandone il rapporto benevolo con l’utente cominciano a vederla col fumo negli occhi come il nuovo grande demone contro cui combattere e lo si nots in questi giorni col lancio del nuovo browser di Google, Chrome. Nei giorni scorsi, infatti, Gooogle ha rilasciato a sorpresa e con grande clamore mediatico Chrome un nuovo strumento per la navigazione del web. Posso solo immaginare il significato di quesa mossa di Google, quel che è certo che qesto browser almeno nelle intenzioni è più stabile di tutti gli altri e sicuramente è leggero (lo sto testando in questo momento), più di IE7 e molto più del pachidermico Firefox con i suoi inutili plugin. Di fronte a questo nuovo regalo di Google è cambiata l’accoglienza gli utonti che fino a ieri avrebbero esultato per il nuovo rilascio si sono fatti “furbi” e si sono andati a leggere il contratto di fornitura del software per scoprire tutte le magagne della grande G e metterla alla berlina negli unici posto dove ci sono altri (fra sette e dodici) imbecilli che li ascoltano, sui loro blog o nei forum tematici pensando ancora che si possa personalizzare il diavolo.

P.S. Articolo pubblicato con Chrome che fino ad ora non mi ha dato il minimo problema di compatibilità con nulla e scritto con la tastiera wireless di un vecchio Envision