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Odio i ciclisti!!! Diciamolo meglio: non ho niente contro chi in città può andare a lavoro o può uscire in bici per fare una commissione sfidando il traffico e le buche sulle strade, beato lui quanto vorrei… Quelli che non sopporto sono i ciclisti della domenica, quelli che vestiti come Pantani a Carnevale te li ritrovi in branco sulle strade statali e provinciali a chiacchierare del più e del meno come se non esistesse un mondo, quelli che creano file interminabili e quando, cercando di non cedere alla tentazione di renderli parte dell’asfalto, ti limiti a mandarli affanculo hanno anche delle rimostranze da fare, ma che cosa c’avrai da dire che sei più ridicolo di un pagliaccio al circo. Altra categoria simile ma per certi versi più pericolosa sono i motociclisti della domenica. Quasi quarantenni frustrati e repressi escono anche loro in branco generalmente nei week-end della bella stagione, bardati come Valentino Rossi al MotoGP su bolidi da 300Kmh e accelerazioni pazzesche, li vedi nello specchietto e cerchi di accostare per farli passare perchè non sai mai dove andranno a schiantarsi visto che guidano delle moto che più che la patente ci vuole il porto d’armi e lo fanno tre volte l’anno. Pensare che fino a qualche anno fa per andare in moto non si metteva nemmeno il casco, adesso ci vuole l’armatura.
Comunque a Madrid per protestare contro il pericolo di muoversi in bici in città non attrezzate al traffico ciclistico, ma nemmeno a quello dei pedoni, centinaia di ciclisti hanno sfilato in bici nudi per le strade della città. Protesta assolutamente condivisibile, le città vanno tutte ridisegnate per escludere il traffico automobilistico privato a favore di quello pubblico e della possibilità di poterle vivere a piedi o in bicicletta. Se avessero sfilato nudi a Roma, comunque, come minimo ci sarebbe stata un’interpellanza parlamentare dopo l’intervento del papa all’angelus; qui da noi, al massimo, avrebbero potuto sfilare con le tutine fucsia e i caschetti color porpora. Madrid diventa sempre più un posto dove andare a vivere.

Dico la mia su queste elezioni politiche. Nei giorni scorsi ho discusso con Sandro circa il cosidetto “voto utile”. Bene tralasciando per un momento il fatto che questa legge elettorale andrebbe subito riformata in senso proporzionale (ma tanto non lo faranno mai, avevo ragione pure a quel cazzo di referendum vaffanculo) il risultato di queste elezioni ha dimostrato che il concetto di “voto utile” è una solenne cazzata. Se pure volessimo fregarcene del fatto che non si può considerare democratico un voto, di fatto, “contro”, che forze politiche che nel paese rappresentano una notevole percentuale di cittadini non trovino rappresentanza in parlamento è sinonimo di due cose. In primo luogo questa è una legge elettorale da cancellare totalmente e immediatamente (altro che bipolarismo, europeismo e altre stronzate che finiscono per ismo), in secondo luogo bisogna SEMPRE votare quello che si ritiene possa più o meno rappresentarci, questo è l’unico voto utile possibile. Se ci sono dei cittadini che si sentono rappresentati dalle tette di una pornostar (credo fosse il 1987, che bei tempi…) che la votino e, sopratutto, gli sia data una possibilità di delegare il proprio rappresentante in parlamento.

Non hai santi in paradiso, il tuo amico più influente è l’amministratore del condominio,lavori in un call center con un contratto a progetto di tre mesi rinnovabile, a stento riesci ad arrivare alla fine del mese, non sai se la prossima settimana il tuo “manager” ti darà il ben servito? Bene sappi che per tutto questo c’è una soluzione!
Il fatto è che c’è sempre una soluzione ma non è detto che debba piacere e se una donna carina può sempre aspirare a sposare un milionario, le ricche ereditiere scarseggiano sul mercato e comunque, in generale, sono troppo sgamate.
Certo che l’Italia è sempre più il paese di Pulcinella, tutti a badare ai cazzi propri e a giustificare con assurde teorie modi di pensare che pure il mio bisnonno bigotto avrebbe considerato da conservatori. E se qui si va sempre più verso un moderno medioevo dove le poche libertà morali conquistate negli anni settanta vengono messe costantemente in discussione dalle crociate di teocon reazionari nei parchi d’Olanda da oggi si può limonare o fare sesso liberamente, anche di giorno, sia pure con un po’ di discrezione. Dalle mie parti qualche tempo si stava per realizzare un parcheggio a pagamento dove le coppiette potevano appartarsi senza timore di guardoni, rapinatori o peggio (business che fra l’altro era venuto in mente anche a me in tempi meno recenti :-) ) apriti cielo orde di perbenisti a ipotizzare le peggiori storie e torme di diciottenni che continuano “di nascosto” a far l’amore in macchina con i giornali sui vetri e meno male che oggi c’è l’aria condizionata di serie.

Aggiornamento: vabbè era la solita boutade

Ah i giapponesi!!!! Serena Kozakura è il nome d’arte di un’avvenente modella giapponese di costumi da bagno. La prorompente signorina, che ha un’età compresa fra 29 e 39 anni, non si capisce bene, è stata accusata dal suo ex fidanzato di aver devastato il suo appartamento, colta da un raptus di gelosia, penetrando da un buco praticato nella porta di ingresso. Serena, tuttavia, è stata assolta con una motivazione che i severi giudici giapponesi non hanno, decisamente, potuto non riconoscere. L’avvocato della ragazza, infatti ha portato in tribunale una ricostruzione del pertugio da cui la nostra eroina sarebbe entrata dimostrando semplicemente che le procaci forme di Serena, che ha la circonferenza del seno di oltre 110 cm (insomma due tette enormi :-PPP) non le avrebbero permesso di passare da li. Pare, dunque, che le tettone, che a quanto dichiara Serena sono per lei causa di imbarazzo, oltre ad averle spalancato le porte su una carriera da modella questa volta le hanno proprio evitato la galera.