Our sun is one of 100 billion stars in our galaxy. Our galaxy is one of billions of galaxies populating the universe. It would be the height of presumption to think that we are the only living things in that enormous immensity.

Si celebra oggi il centenario della nascita di Wernher Magnus Maximilian Freiherr Von Braun  che nacque a Wirsitz il 23 marzo 1912.

Von Braun è stato uno scienziato e ingegnere tedesco, successivamente naturalizzato statunitense, una delle figure principali nello sviluppo della missilistica in Germania e negli Stati Uniti. Senza von Braun, probabilmente, non ci sarebbe stato nessuna corsa allo spazio e nessun programma spaziale.

Fin da ragazzo Von Braun fu attratto dallo spazio e dalla possibilità, per l’uomo, di raggiungerlo.Nel 1930 iniziò a frequentare l’istituto di Tecnologia di Berlino per entrare, successivamente, nel Verein für Raumschiffahrt (Società dei voli spaziali)  e accedere all’Università di Berlino dopo il diploma.

Dopo la Prima Guerra Mondiale, la Germania, aveva ricevuto pesanti sanzioni per quanto riguardava lo sviluppo dell’artiglieria pesante, per questo la Reichswehr era molto interessata agli studi sulla propulsione a razzo; l’idea era di aggirare l’ostacolo delle sanzioni imposte e ottenere, comunque, un’arma per bombardare a distanza una città. Nacque una vera e propria cittadella di ricerca, vicino a  Peenemünde, dove Von Braun, entrato nelle SS, contribuì a progettare i missili A-4 successivamente denominati, da Joseph Goebbels, V2  (Vergeltungswaffe 2, o “arma di rappresaglia 2”).

Dopo la guerra, Von Braun con altri scienziati, riuscì a fuggire all’Armata Rossa e a consegnarsi agli USA ed è proprio negli Stati Uniti che cominciò la sua carriera nel programma spaziale. Dopo un inizio travagliato a causa della diffidenza americana per gli ex-nazisti, nel 1950 von Braun ed il suo staff vennero trasferiti a Huntsville, in Alabama,  qui nominato direttore della Divisione di Sviluppo dell’ABMA (“Army Ballistic Missile Agency”), Von Braun, creò il razzo Redstone. Quando gli URSS lanciarono in orbita lo Sputnik e il primo lancio del Vanguard americano fallì miseramente fu uno dei Redstone modificati di Von Braun, lo Jupiter-C, a portare in orbita il primo satellite americano, l’Explorer 1.

Il 29 luglio 1958 nacque la NASA e poco dopo vide la luce un nuovo centro spaziale, il Marshall Space Flight Center, nella città di Huntsville, in Alabama; qui furono “trasferiti”  Von Braun, che ne fu nominato direttore, e il suo staff . Il primo lavoro al Marshall Center fu la progettazione di un razzo vettore in grado di portare l’uomo sulla Luna. Il sogno di Von Braun poteva finalmente concretizzarsi e nacque così il Saturn che, il 16 luglio 1969, portò l’equipaggio dell’Apollo 11 a mettere piede sul nostro satellite.

Dopo la fine del programma Apollo, Von Braun lasciò la NASA per lavorare nell’industria privata, morì di cancro il 16 giugno del 1977 a soli 65 anni.

 

La città le sfrecciò incontro mentre infrangeva il codice stradale, articolo per articolo,  con accuratezza.

Questa è la storia dell’umanità diretta verso l’apocalisse come un autobus senza freni in una discesa, questa è la storia di una ex-sbandata, ex-tossica, ex-ragazza, di una donna che vuole salvare il mondo anche se in fondo non gliene fotte niente, questa è una storia d’amore, questa è la storia di un cane, un piccolo schifoso bastardo che guarda tutti dall’alto in basso.

 

Siamo a Praga, ai giorni nostri, Alex è in giro col suo scooter a fare le consegne per Gazi, “il Re del kebab” quando nella strada appare una voragine. Non si tratta di un crollo del manto stradale, non è il cratere di un meteorite ma è un vuoto, un buco che appare dal nulla per portare via un pezzo di realtà e sostituirlo con  una delle più grandi minacce che il mondo abbia  dovuto affrotare dai tempi di Enoch. Quel vuoto ha riportato sulla Terra gli inferenti.

 

Alex, è uno fra i più potenti column, le Colonne del Tempio, i Baluardi della Luce, gli agenti speciali addestrati da millenni a combattere la minaccia proveniente da un’altra dimensione … un’armata brancaleone, in realtà, ridicolizzata e senza finanziamenti, il mestiere di consegnare i kebab, per Alex, non è una copertura ma il modo di procurarsi il pane. I column, però sono anche l’ultima speranza per contrastare la minaccia proveniente dall’altra dimensione; grazie ad un’anomalia genetica, questi speciali esseri umani, sono gli unici a poter rilevare gli inferenti e ad essere in grado di annullare i loro poteri psichici e questa volta, annusando l’aria, Alexandra si rende conto che dall’altra realtà  sta per arrivare un attacco devastante che potrebbe porre fine all’universo come noi lo conosciamo.

 

Gli allarmi dei column,ovviamente, non vengono presi subito sul serio, ma la catena di avvenimenti che si susseguirà porterà le autorità a dare appoggio ai difensori del nostro continuum e Alex, per quanto piccola e minuta, armata di lame e della sua beretta, dovrà scontrarsi in veri e propri duelli mortali con l’Arconte, il capo degli inferenti, un essere che ha rinunciato a tutta la sua vita col solo obiettivo di compiere una missione: scatenare l’apocalisse per salvare l’universo.

 

Il nuovo romanzo di J.Tangerine si fa leggere tutto d’un fiato e porta con se più di un messaggio al lettore che per quanto preso dalla frenesia dei combattimenti e dalle corse per Praga, è costretto a riflettere sull’umanità e sul suo destino, è costretto a pensare che non può esistere una divisione netta fra buoni e cattivi. Alexandra e Tamel(l’arconte) sono due facce della stessa medaglia, due soldati chiamati a combattere per preservare la propria dimensione, due essere umani a cui il fato ha negato il diritto di essere liberi e di amare, due persone che alla fine decidono di prendere in mano il proprio destino e di salvare insieme l’universo.

 

Ancora una volta, dopo Porcaccia un Vampiro, Giusy De Nicolo alias J.Tangerine, dà prova di essere una grande scrittrice e di riuscire a costruire un universo narrativo del tutto nuovo e completamente diverso da quello di Porcaccia con un romanzo di fantascienza che fa sfigurare metà del panorama di scrittori italiani di genere.

 

Dopo il successo televisivo planetario di Star Trek e dopo il successo cinematografico della saga di Guerre Stellari di George Lucas, agli Universal Studios progettarono di lanciare una serie di televisiva di fantascienza spaziale utilizzando effetti speciali cinematografici. Viene ingaggiato, quindi, Glen A.Larson che già dagli anni ’60 aveva in mente un plot basato su un comandante e un’astronave condannati alla deriva nello spazio profondo. In breve tempo vede la luce serie tv Battlestar Galactica: siamo nel 1978.

Nonostante le premesse, Battlestar Galactica non ebbe il riscontro di pubblico aspettato e la serie venne cancellata dopo una sola, indimenticabile, stagione di 21 episodi. Le avventure della Battlesta Galactica, nonostante tutto, hanno lasciato il segno nella fantascienza televisiva e sono tuttora celebrate da migliaia di fans sparsi in tutto il mondo.

La serie ebbe inizio  con un episodio pilota della durata di tre ore trasmesso anche nei cinema e intitolato Battlestar Galactica: Saga of Star World (Battaglie nella Galassia). Il pilot, costato 3 milioni di dollari, faceva uso di favolosi effetti speciali e in alcune sale c’era persino un primo, timido, tentativo di approcciare il cinema dinamico utilizzando dei potentissimi altoparlanti che rendevano oltremodo realistico il decollo dei Viper.

LA STORIA

Battlestar Galactica parte da un’idea piuttosto originale rispetto ai classici della fantascienza televisiva e cinematografica degli anni settanta. Non siamo, infatti,  proiettati in un futuro lontano ma gli avvenimenti si svolgono  in una realtà alternativa. La Terra, il nostro pianeta, non è come pensiamo la culla dell’umanità, ma l’uomo ormai da migliaia di anni ha scoperto il volo spaziale a velocità superluminali e ha fondato una specie di Federazione Galattica che riunisce 12 pianeti colonia (Aeriana, Aquaria, Canceria, Caprica, Gemoni, Leo, Libra, Piscon, Sagitara, Scorpio, Taura e Virgon); la Terra, invece, è la tredicesima colonia, ormai dimenticata e relegata allle leggende della Federazione Galattica mentre i terrestri hanno da secoli perso il ricordo dei propri avi spaziali.
Le 12 colonie, nonostante la loro tecnologia, sono minacciate da un terribile nemico i “Robotics Cylons” (Cyloni) creature cibernetiche sopravvisute alla ormai estinta razza di rettili umanoidi che le ha progettate. Questi robots hanno fondato un impero è sono decisi ad annientare il germe della razza umana dalla galassia.

L’EPISODIO PILOTA

Gli avvenimenti trattati in Battlestar Galactica iniziano con la conferenza di pace fra umani e cyloni che avrebbe dovuto porre fine alle secolari guerre fra le due razze.
Gli umani si recano alla conferenza schierando l’intera flotta di astronavi da battaglia(Atlantia, Acropolis, Columbia, Galactica, Pacifica e Triton), ma l’offerta di pace cylona si dimostra essere una terribile trappola ordita con la complicità di un traditore umano, Count Baltar. Le navi da battaglia umane vengono attaccate e distrutte da un’immensa flotta di astronavi cylone e le 12 colonie, indifese, vengono rase al suolo. Solo una nave riesce a scampare alla tragedia, la Battlestar Galactica agli ordini del Comandante Adama.

La Battlestar Galactica riunisce, così, una flotta di 220 navi da trasporto e decide di fuggire alla ricerca della mitica tredicesima colonia, la Terra nella speranza di ricevere aiuto. Secondo la mitologia degli umani delle colonie, la Terra, infatti, dovrebbe essere un pianeta avanzatissimo e la sua teconologia superiore avrebbe potuto finalmente eliminare la minaccia cylone dalla galassia.

IL SERIAL TV

La serie di telefilm, trasmessa da ABC, fra il 1978 e il 1979,  riprende la trama del pilot con la narrazione delle vicende dei pochi umani che, scampati all’eccidio, vagano nello spazio alla disperata ricerca della colonia perduta inseguiti dai cyloni  intenzionati a mettere la parola fine alla storia della razza umana.
Nei vari episodi gli umani ingaggiano molte battaglie con i cyloni tentando di difendere la flotta, guidata dal Galactica, con i Vipers, caccia spaziali avanzatissimi e armati di potentissimi laser. Nella serie vengono raccontate, in particolare, le avventure della squadriglia Orange comandata dal capitano Apollo, figlio del comandante del Galactica, Adama, e composta fra gli altri dal tenente Starbuck (Scorpion), dal tenente Boomer, da Athena, sorella di Apollo e dal tenente Sheba. Le vicende, poi, si intrecciano con quelle famigliari di Apollo e del suo figlio adottivo Boxey.
Come ho detto, la serie TV non riuscì ad attirare l’attenzione del pubblico; le trame si rivelano un po’ troppo ripetitive, il carattere dei protagonisti, Apollo e Scorpion è troppo definito in un cliche e persino gli effetti speciali, punto di forza della serie, a lungo andare risultano noiosi; Battlestar Galactica, così, verrà cancellato dopo la prima stagione.

CURIOSITA’

– Le astronavi di Battlestar Galactica sono, nella forma e nella configurazione, molto simili a quelle rappresentate nella trilogia di Guerre Stellari. Per questo e altri motivi ci fu una causa per plagio intentata dalla casa di produzione di George Lucas contro la Universal. Il giudice, comunque, ritenne che non ci fossero somiglianze sufficienti ad avvalorare l’ipotesi di plagio.
– All’interno della serie si usa un differente sistema di misura del tempo. Volendolo approssimare al sistema utilizzato sulla Terra avremo:
1 “micron”= 1 secondo;
1 “centon” = 1 minuto;
1 “centar” = 1 ora;
1 “secton” = 1 settimana;
1 “sectar” = 1 mese;
1 “yahren” = 1 anno.
– Dirk Benedict, l’interprete del tenente Scorpion in Galactica, interpreta anche Templeton “Faceman” Peck (Sberla) nella serie A-Team. In un episodio di A-Team, ambientato ad Hollywood, Sberla incrocia una comparsa che indossa il costume da cylone gurdandola con espressione interrogativa. Questa scena è anche ripresa nella sigla iniziale del telefilm.
– Il personaggio del traditore Baltar avrebbe dovuto morire decapitato alla fine della puntata pilota. Glen A.Larson decise però di salvarlo e riutilizzarlo nella serie; così Larson rigirò personalmente come regista la scena del pilot(ormai in fase di distribuzione), fermando la spada quando Baltar giurò ai cyloni di aiutarli ad annientare gli umani scampati al massacro.
– Il telefilm ha vinto 1 Emmy nel 1979 per i costumi di Jean-Pierre Dorléac .

CAST

Comandanre Adama(Adamo) – Lorne Green
Baltar – John Colicos
Capitano Apollo – Richard Hatch
Tenente Starbuck(Scorpion) – Dirk Benedict
Colonnello Tigh – Terry Carter
Tenente Boomer – Herb Jefferson Jr
Tenente Athena – Maren Jensen
Sheba – Anne Lockhart
Cassiopea – Laurette Spang
Sergente Jolly -Tony Swartz
Boxey – Noah Hathaway

Dopo Sigourney Weaver ecco un altro post/gallery dedicato ad un altro mito femminile della mia adolescenza, una delle attrici col corpo più bello mai apparso sul grande schermo (quelle ritoccate al Photoshop non contano),  Jamie Lee Curtis.

 

Nasce a  Los Angeles il 22 novembre 1958 (quindi anche lei ha superato i 50) ed è figlia dei celebri attori Tony Curtis e Janet Leigh. Jamie Lee è sposata dal 1984 con l’attore, regista e musicista Christopher Guest e insieme  hanno adottato due figli: Annie e Thomas.

 

Jamie Lee esordisce al cinema col film horror Halloween, la notte delle streghe di John Carpenter da allora lavora in ruoli drammatici e brillanti. Mi piace ricordarla in un film non molto conosciuto, Blue Steel, dove interpreta una poliziotta e, ovviamente, nel magnifico strip tease nel film True Lies con  Arnold Schwarzenegger. Ma possiamo vedere Jamie Lee un po’ ovunque al cinema e in TV, anche in bellissime commedie come Un pesce di nome Wanda di Charles Crichton o Una poltrona per due di John Landis.

 

Gustatevi quindi l’ennesima gallery con la nostra protagonista di oggi: Jamie Lee Curtis.

 

Tre gigantesche astronavi aliene si stanno muovendo in direzione della Terra! Secondo quanto annunciato da alcuni scienziati in capo al  SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence)  si prevede che le enormi città extraterrestri, arriveranno nei pressi del nostro pianeta sul finire dell’anno 2012.  Il sistema di telescopi i HAARP ha rilevato che la nave più grande avrebbe una larghezza di 240 km e lo sbarco alieno sembrerebbe annunciato per la fine del 2012 dal momento che le astronavi si troverebbero attualmente poco oltre l’orbita di Plutone.

Ovviamente il SETI si è affrettato a smentire la notizia che sta spopolando su internet, ma ciò non fa altro che rendere la storia più credibile; dunque, più o meno in concomitanza con la fine del mondo annunciata dai Maya, ci sarà lo sbarco sulla Terra di… quanti alieni?

Facciamo qualche ipotesi:

La nave più grande è larga 240km. Supponiamo che abbia una forma a disco (come quelle dei Visitors, per intenderci) avremmo una superficie, come si diceva a scuola, di π*r², ovvero 45.216km², circa 2 volte e mezzo quella della Puglia. Ma un’astronave non potrà mai avere la densità abitativa di una regione italiana, ipotizziamo quindi una densità simile a quella  di Hong Kong, cioè 6.536 per km²; immaginando che gli alieni abbiano dimensioni simili a quelle degli esseri umani, avremo qualcosa come 295 milioni di alieni su un singolo ponte della nave. Non è dato di sapere l’altezza dell’astronave ma ipotizziamo 40 km, diciamo quindi 80 ponti di cui, che ne so, 20 ponti “tecnici” ci rimangono 60 ponti che per 295 milioni di persone ci danno 17 miliardi di alieni su una sola astronave. Wow, siamo fottuti!  Come fa la nave a mantenere il supporto vitale per tutti questi alieni? Cazzo saranno certamente in stasi criogenica… altro che densità di Hong Kong!

Nel mentre che aspettiamo lo sbarco dei rettiliani, nella speranza che ci siano molte femmine e che siano compatibili, non ci resta che osservare gli altri segni della fine del mondo imminente. Come quali? Ma non li leggete i giornali? No non mi riferisco al Governo Monti e nemmeno a Berlusconi possibile Presidente della Repubblica.

Una donna, la 31enne Khadijah Baseer di Burbank, nella Contea di Los Angeles, in California, avrebbe tentato di offrire al manager di un ristorante McDonald’s un pompino in cambio di un porzione di Chicken McNuggets. Non è il primo fenomeno strano del genere a verificarsi in questi mesi. Di qualche tempo fa, infatti è la notizia che ad Oklahoma City , Lahoma Sue Smith è stata arrestata per prostituzione dopo aver fatto sesso con un uomo  accettando in cambio dei contanti uno scatolone di patatine.

Ora, provate a contestarmi che se le donne invece di tirarsela cominciano a darla via in cambio di un pacchetto di patatine fritte non sta arrivando la fine del mondo. :-)