ovvero quando Kafka ti fa una pippa.

tre
Monica ha perso il suo cellulare, di nuovo… OK, in sé questa non sarebbe una situazione drammatica se non fosse l’atteggiamento maniaco-compulsivo di mia moglie di fronte a sciocchezze di questo tipo. Dello smarrimento/furto in se, personalmente mi importa meno di zero, fra l’altro era anche un cellulare muletto con il 3G che si bloccava ogni due per tre, quindi chi se ne frega. Certo è interessante notare che viviamo in un mondo dove, se uno smarrisce un telefono, chi lo ritrova, invece di restituirlo, ti manda anche un SMS ironico ringraziando per il regalo di Natale, ma tant’è, siamo al Sud Italia, e qui la mentalità arraffona, mafiosa, provinciale la fa da padrone e non mi aspetto niente di diverso da queste persone(quasi tutte) che sono ormai irrecuperabili in un qualunque consesso sociale; c’è poco da dire, se la stessa cosa fosse successa da Roma in su o anche in un qualunque altro Paese civile, le probabilità di recuperare il telefono sarebbero state decuplicate, ma, credo  di averlo già detto, c’è poco da fare salvo sperare nell’apocalisse o comunque tirarsene fuori, mollare tutto e andarsene, cosa che, se non farò io, inviterò i miei figli a fare appena possibile.

Ma lo scopo del post non era parlare dell’ineluttabile destino del Meridione d’Italia avviato ormai in una strada che Alessia Marcuzziporterà alla sua autodistruzione, quanto di denunciare la situazione kafkiana che si è venuta a creare per il semplice smarrimento di uno stupido cellulare.

Appena ci accorgiamo che il cellulare era sparito, mentre Monica presa dal panico comincia a ripercorrere inutilmente i suoi passi nella vana speranza di trovarlo mollandomi i marmocchi, io, con passeggino al seguito,  mi reco in un negozio Tre di un Centro Commerciale per sostituire la SIM e, sorpresa, è necessaria la denuncia alle autorità competenti.

Faccio presente che

1) mia moglie è ormai diventata professionista nello smarrimento di cellulare e che solo 1 mese fa non è stata necessaria nessuna denuncia;

2) quando mi presenterò dai Carabinieri per denunciare lo smarrimento di un cellulare non vorranno accettare, giustamente la stupida  e inutile denuncia.

Niente da fare gli irremovibili commessi precari della Tre non accettano di farmi la sostituzione.

Allora decido di bloccare la SIM per telefono chiamando il numero verde e rimandare tutto all’indomani.

frassicaLa mattina presto mi reco presso la Stazione dei Carabinieri più vicina dove un tizio vestito di nero con delle strisce rosse sui pantaloni mi accoglie dicendomi che i Carabinieri non possono accettare la denuncia di smarrimento. Dopo averlo pregato, tuttavia, si mostra meno irremovibile dei commessi precari di sopra e comincia a scrivere la denuncia… per circa mezz’ora.

Terminato e firmato il lunghissimo verbale, mentre già ottimisticamente immagino di aver risolto, il tizio vestito di nero mi fa: – dovrebbe tornare nel pomeriggio o domani mattina perché la denuncia deve essere controfirmata dal comandante – e io che pensavo che ogni carabiniere potesse accettare una inutile denuncia di smarrimento, mah! (No, non si può fare la denuncia via internet, cioè sì ma sempre in caserma poi tocca andare)

Decido di accelerare i tempi e mi reco in un altro Centro Commerciale dove già mi avevano sostituito la SIM un mese fa, arrivo lì e…

commesso: –  nessun problema ma ho solo micro SIM

io: – OK tanto ho un adattatore

mi chiede i documenti, gli passo patente e codice fiscale e… no il codice fiscale non è più valido adesso ci vuole la tessera sanitaria (sappiate che per sostituire una SIM telefonica in Italia ci vuole la tessera sanitaria), inutile dire che un mese fa era sufficiente il buon vecchio codice fiscale.

OK, vado a casa recupero la tessera sanitaria ma decido di andare al negozio Tre del giorno prima sperando in un commesso con una scadenza di contratto più lunga. Chiedo e …

commesso: – mi serve la denuncia di smarrimento ma se vuole le faccio una semplice sostituzione SIM

io: – certo chi se ne frega

commesso: – ma se ha bloccato la SIM mi serve la denuncia, lei doveva venire prima da noi

io: – potevate dirmelo ieri quando sono venuto QUI prima proprio per questo motivo

dopo qualche ora torno dai Carabinieri, sì un attimo che abbiamo smarrito la sua denuncia… trovata la denuncia finalmente torno al negozio Tre.

io:- Buongiorno si ricorda di me?

commesso(lo stesso della mattina): – sì, sistemiamo tutto subito

e mi sostituisce la SIM senza nemmeno guardare la denuncia, ho dovuto praticamente costringerlo a farsi una copia; era talmente scazzato che gli ho chiesto di vendermi una nuova SIM dati per la chiavetta e mi ha detto di ritornare a metà gennaio che le avevano finite…

Comunque questo paese va così, tuttavia, parafrasando il buon Alex Drastico,  mi sento di fare un augurio al ladro, perché di ladro si tratta, che adesso ha in mano il mio telefono:

Sono abbastanza incazzato! Non c’è più, me l’hanno fregato… mi ricordo era una bella giornata, si sentiva l’aria natalizia volevo festeggiare, mi sveglio come tutti i pomeriggi, tranquillo mangio, esco, vado in giro, metto le mani in tasca e….
Niente! Non c’è niente! Dove di solito stava il mio telefonino…
Vuoto!
Nulla!
Deserto!
Ho pensato: “Ma che?”, “Ma come?”, “Ma chi cazzo”… “Mi hanno fregato il mio telefonino!”
Ora… listen to me… Io giuro il Signore che spererei che tra di voi ci fosse il ladro così ché possa sentire di persona quanto ho da dirgli…

CORNUTO! Sappi che quello era il mio telefonino…

Tu puoi nasconderlo, puoi cambiarci la SIM, puoi sostituire la cover, puoi venderlo o tenerlo, puoi farci quello che vuoi, ma resta sempre il mio telefonino ed a ricordartelo saranno le mie maledizioni forever…
Le maledizioni ti si attaccheranno alla batteria del mio telefonino, al display e sotto la tastiera, nella fotocamera posteriore ed in quella anteriore così che si accendano mentre stai trombando con la tua amante e facciano un filmato 3D… nell’antenna che invierà il filmato a quel cesso di tua moglie. Una volta che sarai tornato a casa e avrai visto la sua faccia ti sorgerà il dubbio che qualcuno ti abbia maledetto… Io!
Le maledizioni ti si attaccheranno al T9 che ti cambierà le parole mentre scrivi gli SMS e quando avrai scritto al tuo capo che è uno stronzo capirai che sarebbe stato meglio non mettere più il naso tra i cazzi miei e in più prego madre natura di infradiciarti di grappoli di emorroidi… di farti sputare sangue ogni mattina appena alzato, di spappolarti gradualmente il fegato, di farti sordo, muto, ma non per sempre, minchia! Che la voce ti venga sporadicamente e per pochi secondi nei quali tu spari delle cazzate immani che verranno trasmesse dal mio telefonino…
Era il mio telefonino, cornutazzo!
T’accechi un occhio e ti renda daltonico l’altro… ti doti di un olfatto dove ovunque tu percepisca solo odore di merda… che ti doti di una gobba e se già ce l’hai, che in questo caso te la accentui, così che l’unica cosa che tu riesca a vedere sarà i tuoi coglioni!
Ed in fine… che uno stormo di piccioni incazzati ti scambino per l’assessore all’ecologia riempiendoti integralmente di scagazzate così che tu debba chiamare un impresa di pulizie col mio telefonino però coperto di merda e quando lo farai la batteria esploderà  e il letame che ti ricopre prenderà fuoco incendiando te, la tua casa e tutti i tuoi averi, compreso il telefonino, che resta MIO.
Buone conversazioni… Cornuto!

Yamato2199-1

Era il 1974,  38 anni fa, quando il manga di Leiji Matsumoto fu per la prima volta portato in TV con un anime di 26 episodi a cui sono seguite altre due serie, sei film, una serie OAV e un live action.

Dopo quasi quaranta anni la Yamato torna con un remake  dell’anime del 1974 secondo una serie di uscite articolate in 7 lungometraggi cinematografici che condensano i 26 episodi della nuova serie. Successivamente la serie è stata e verrà proposta  in Blueray (nel 2012-2013) e successivamente in TV (nel 2013).

Per ora ho potuto guardare i primi 5 episodi e devo dire che la serie rispecchia moltissimo la storia classica.

Siamo nel 2199 e  la specie umana è stata quasi annientata dalla civiltà aliena originaria del pianeta Gamilas che dopo aver costruito una base sul pianeta Plutone, adattandolo alle proprie necessità, ha  cominciato a bombardare il pianeta Terra deviando l’orbita di alcuni asteroidi dopo averli resi radioattivi. La Terra tenta il tutto per tutto inviando tutte le proprie navi contro l’invincibile armata gamilonese, ma la nostra flotta spaziale viene annientata nell’orbita di Plutone. Ormai la specie umana ha i giorni contati, solo un anno stimano gli scienziati, prima che i danni ambientali divengano irreversibili.

Fan ServiceIntanto dal lontano pianeta Iscandar giunge un barlume di speranza, la regina Starsha,  invia la sorella Yurisha in missione sulla Terra per donare i piani per costruire un’astronave, dotata di una nuova potentissima fonte di energia, in grado di percorrere, nel tempo che resta, i 336.000 anni luce che separano la Terra da Iscandar per prelevare un dispositivo in grado di riportare l’atmosfera terrestre agli antichi splendori.

Le forze terrestri, così,  decidono di riesumare il relitto della nave da battaglia giapponese Yamato, affondata dagli americani il 7 aprile del 1945 a 180km dall’arcipelago Danjo[1], e trasformarla in una corazzata spaziale da affidare al capitano Jūzō Okita e ai giovani ufficiali Susumu Kodai e Daisuke Shima. Il viaggio verso Iscandar, ovviamente, non sarà privo di pericoli e, prima ancora di lasciare il Sistema Solare la Yamato dovrà scontrarsi più volte con i gamilionesi

Rispetto alla serie classica si nota subito una cosa: sulla Yamato ci sono molte più donne. Praticamente nella serie classica c’era solo Nova/Yuki Mori qui abbiamo tutta una serie di ragazze e tanto fan service quanto basta :-)

Per il resto l’animazione è i disegni sono in linea col ventunesimo secolo e svecchiano una serie che si porta benissimo i suoi quaranta anni.

Vi lascio con il trailer di Uchuu Senkan Yamato 2199.

[1] La Corrazzata Yamato oggi giace ancora sotto il mare al largo della Prefettura di Nagasaki ed è tuttora è un simbolo di forza e rivalsa per il popolo giapponese

Into Darkness

Visto che abbiamo, ahimè,  sventato l’apocalisse possiamo tornare a parlare dei film più attesi per il prossimo 2013 ; oggi tocca a Star Trek Into Darkness.

Come tutti sanno nel 2009 è uscito Star Trek, l’undicesimo film tratto dall’originale serie TV creata nel 1966 da Gene Roddenberry per la regia, questa volta, di J.J. Abrams. Il creatore di Lost, Fringe e tante altre serie televisive riparte con un  reboot della storia originale riportando sul grande schermo il Capitano Kirk, il Signor Scott, il Dottor McCoy e tutto l’equipaggio della NCC1701 Enterprise in versione young.

NCC1701 EnterpriseC’è da dire che ai fan di Star Trek l’operazione non è piaciuta granché, così vuoi perché Abrams ha deciso di stravolgere la story line dell’amata serie, vuoi perché i trekkers sono peggio dei talebani, il risultato è stato che il nuovo film non era impregnato del sacro spirito di Roddenberry; peccato che la pellicola abbia incassato 385 milioni di dollari al botteghino e che, personalmente,  ho  la sensazione che il vecchio Gene avrebbe apprezzato.

Ad ogni modo, squadra che vince non si cambia e la Paramount conferma J.J. Abrams, insieme a Alex Kurtzman, Roberto Orci e al produttore Damon Lindelof,  per il dodicesimo episodio della saga cinematografica di Star Trek con l’attesissimo Into Darkness che tornerà a narrare le avventure della nave stellare Enterprise, con lo stesso cast del film precedente (Chris Pine, Zachary Quinto, Anton Yelchin e Zoe Saldana) e che, dalle premesse, rischia di far avere un travaso di bile a più di un trekker con le orecchie a punta in silicone.

E’ inutile addentrarsi nelle speculazioni che la produzione e l’abile Abrams amano far girare per creare hype, ci sarà Khan, chi sarà Khan, ci saranno i klingon, avranno la cresta, chi se ne frega… per ora l’unica cosa certa è la sinossi ufficiale che, traducendo e interpretando, recita più o meno

Quando l’equipaggio dell’Enterprise torna sulla Terra scopre che una terrificante e inarrestabile forza dall’interno della Federazione  ha distrutto la Flotta Stellare e tutto ciò che essa rappresenta, lasciando il nostro pianeta in uno stato di crisi.

Il Capitano Kirk,  condurrà una caccia all’uomo in un mondo in guerra per catturare un’arma umana di distruzione di massa. Mentre i nostri eroi vengono spinti in un’epica partita a scacchi tra la vita e la morte, l’amore verrà messo alla prova, le amicizie saranno lacerate, e verranno compiuti sacrifici per l’unica famiglia che Kirk abbia mai avuto: il proprio equipaggio.

Sì devo ammettere che anche la sinossi non dice proprio nulla sul film se non mostrarci, insieme alla locandina, un mondo in guerra, quasi post apocalittico, e i nostri eroi, come sempre, ultimo baluardo per l’umanità.

Comunque la si veda a proposito del nuovo corso di Star Trek, c’è da dire che a quasi 50 anni dalla sua prima messa in onda siamo ancora qui a parlare dell’Enterprise e trovo che questo non possa che fare bene, vi lascio quindi col primo trailer in italiano.

Berlusconi e i Maya

Non aspettatevi troppo dalla fine del mondo.
(Stanisław Lec)

Ed eccoci qui, mancano poche ore all’avverarsi della profezia dei Maya: domani il mondo finirà insieme alla fine del Bak’tun 13, un ciclo di circa 400 anni che chiude il calendario Maya di 5125 anni, dopo… il nulla, solo una predizione: un dio scenderà sulla Terra, fine dei giochi!

Ora voi siete liberi di non credere alle profezie, ma c’è un sacco di gente che è scappata in collina o si è rintanata in un bunker, mentre tanti altri sono andati nei territori Maya per passare una vacanza che è… la fine del Mondo affollando le strutture alberghiere di Messico, Belize, El Salvador, ecc…

Ma se ci fosse davvero la fine del mondo? Se gli scienziati oggi ci dicessero, che ne so, il nucleo della Terra sta per esplodere e lo farà domani, o ancora, c’è un grosso meteorite in arrivo che spaccherà in due il pianeta, l’impatto è previsto per domani, scusate se non ce ne siamo accorti prima. Voi di fronte alla certezza di morire cosa fareste? Avreste paura?

In questi giorni sto guardando una nuova serie TV, Breaking Bed, presto ne parleremo, la serie è incentrata su un uomo a cui viene diagnosticato il cancro  e che messo di fronte alla certezza della morte si trasforma e diventa un altro; una persona disposta a fare delle cose di cui mai avrebbe pensato essere capace.

Sì, perché la certezza della morte imminente è sinonimo di impunità: mica possono ucciderti di nuovo; inoltre sapere di dover certamente morire, in ultima analisi, è tranquillizzante. Io personalmente se mi dicessero che domani scoppia tutto beh, dopo un attimo di sconcerto, comincerei a preparare i pop corn e mi cercherei un posto in prima fila per godermi lo spettacolo, certo difficilmente potrò dire a qualcuno «io c’ero» però, diavolo, questo è davvero il più bello spettacolo dopo il Big Bang.

Ma non finisce qui, probabilmente se domani ci fosse davvero la fine del mondo mi toglierei qualche sassolino nella scarpa dettato da ostacoli sociali che oggi mi impediscono di fare o dire certe cose, ma dirò di più, potrei anche decidere di assaporare il piacere della vendetta anche fino alle estreme conseguenze, pure se probabilmente, un po’ per pigrizia e un po’ perché il tempo che rimane è quello che è, lascerei perdere.

Ad ogni modo, più ci penso e più mi rendo conto che alla fine non mi dispiacerebbe affatto una bella apocalisse ma, se posso scegliere, vorrei una sacrosanta invasione aliena con le astronavi che coprono il cielo, il raggio della morte e tutto il resto, per il momento, però, non posso fare altro che accontentarmi del ritorno di Berlusconi.

 

Il 2012 che si chiude, per quanto riguarda il cinema fantastico/fantascientifico, ci ha lasciato con alcuni autentici capolavori; come non ricordare The Avengers,  Dark Knight Rises o il sorprendente Iron Sky che hanno reso questo 2012 un po’ meno peggio di come sarebbe altrimenti stato.

Da questo punto di vista, però, anche il 2013 che ci aspetta promette tutt’altro che male. Nei prossimi post, probabilmente, parlerò di alcune delle pellicole più attese (dal mio punto di vista) per l’anno a venire, film come World War Z, Iron Man 3, Man of Steel e Star Trek 2; oggi però voglio scrivere di quello che è, in assoluto, il film che tutti i fan di Go Nagai attendono da 20 anni: Pacific Rim.

Per capire di che si tratta, riporto traducendo più o meno liberamente, la sinossi del sito ufficiale.

 

Quando una legione di mostruose creature chiamate haiju emerge dagli oceani, inizia una guerra che coinvolge milioni di vite e consuma le risorse dell’umanità per gli anni a venire. Per combattere i giganteschi Kaiju, viene sviluppata una nuova arma: dei robot giganti, chiamati jaegers, controllati simultaneamente da due piloti connessi alla macchina mediante un ponte neuronale. Anche i jeager, però, sembrano impotenti di fronte alla ferocia dei kaiju.  Di fronte all’inevitabile sconfitta le forze di difesa non hanno che un ultima chance, rivolgersi a un ex pilota caduto in disgrazia  (Charlie Hunman) e una recluta senza esperienza (Rinko Kikuchi) ai quali viene affidato un leggendario quanto obsoleto Jaeger, una reliquia del passato. Insieme i due eroi male assortiti saranno l’ultimo baluardo  dell’umanità per scongiurare l’imminente apocalisse.

Eh sì, misteriosa razza aliena asserragliata sul fondo dell’oceano (Pacifico) che lancia contro l’umanità dei giganteschi mostri, questa cosa l’ho già sentita… ah già sono le tematiche classiche degli anime robotici anni ’70, robottoni alti cento metri, pilotati dall’interno, contro mostri alieni Godzilla-style: il desiderio nascosto di qualunque bambino che passava i pomeriggi ad aspettare Goldrake in TV, una vera e propria trasposizione live action dei sogni di una generazione.
No, non ha niente a che vedere con i Transformers e men che meno con Evangelion ( i cui fan appena sentono parlare di connessione neuronale si immaginano la plugsuit di Asuka e sono in preda ad orgasmi multipli). Non ci sono seghe mentali qui, qui ci sono solo robottoni, supereroi, tante tante mazzate ed evidentemente una dose da cavallo di fan service che non può che farci un gran bene.
La regia di Pacific Rim è stata affidata dalla Warner Bros a Guillermo del Toro che abbiamo conosciuto, per esempio, in Hell Boy e che è una garanzia di successo per quanto riguarda la creazione di un universo alternativo e credibile. La sceneggiatura è di Travis Beacham, mentre  il direttore della fotografia è il premio Oscar Guillermo Navarro. Tutto ciò contribuisce alla mia personale speranza di poter assistere ad un vero e proprio capolavoro e magari alla nascita del capostipite di un nuovo genere che, chissà, un giorno porti sul grande schermo la saga di Mazinger :-)
Intanto vi lascio col trailer in italiano.