L'Arcadia della mia Giovinezza24Capitan Harlock (Uchū kaizoku Kyaputen Hārokku) nasce coma manga, nel 1976, a cura di Leiji Matsumoto per diventare uno degli anime di maggior successo, anche in Italia, dove fu trasmesso per la prima volta su Rai 2 nel 1979.

 

Siamo nel 2977 e la Terra è un pianeta in pace dove i robot hanno totalmente soppiantato il lavoro manuale e l’umanità che ha da tempo conquistato lo spazio,  vive in uno stato di indifferenza ed apatia al prezzo della distruzione dell’ecosostema del pianeta e del prosciugamento degli oceani e di tutte le  risorse ambientali.

 

In questa condizione di status quo, chiunque osi avere una voce dissonante, rispetto ai diktat del Governo Unificato della Terra, viene bollato come estremista ed emarginato col marchio di fuorilegge. Questa è la sorte toccata ad Harlock, costretto a vivere insieme ai suoi compagni come  pirata dello spazio. Capitan Harlock e la sua ciurma, a bordo dell’astronave Arcadia, viaggiano, infatti, nel Sistema Solare  cercando di ristabilire la giustizia, osteggiati dai propri simili e costretti a combattere,  unico baluardo della Terra, contro la minaccia delle mazoniane e della regina Raflesia che vuole conquistare il pianeta nella totale indifferenza del Primo Ministro.

 

Captain Harlock 2013Capitan Harlock è una serie matura,  nonostante i suoi quasi quaranta anni, che affronta tematiche “serie“: dalla politica all’ambiente passando per il dissesto sociale e paventando il terrore e la paura per il dominio delle macchine, tema caro a molti manga e anime del periodo ed è una serie “moderna” nel senso che ancora oggi risulta godibile; la stessa figura del pirata Harlock, cupo e affascinante ha contribuito a ridisegnare l’icona del pirata come lo conosciamo oggi.

Come molti anime negli anni ’70 anche Capitan Harlock, in Italia, dovette fare i conti con la censura, del resto le tematiche politiche e sociali e la riflessione sulla guerra, trattate da Matsumoto in maniera molto diretta, non erano facilmente digeribili nel contesto socio-politico dell’Italia degli anni ’70.

 

Ho scritto tutto questo solo per dire che, a circa due anni di distanza dalle prime voci e dalle prime immagini rubate, gli Studios della  Toei Animation hanno annunciato, ufficialmente, per l’autunno 2013, l’uscita nelle sale dell’action movie “Space Pirate Captain Harlock” diretto da Shinji Aramaki e realizzato quasi interamente in computer grafica, dove vedremo il nostro pirata preferito (quasi) in carne ed ossa combattere contro Raflesia e le mazoniane. L’investimento, il più alto per la Toei Animation, di 30 millioni di dollari, lascia ben sperare per la qualità della pellicola di cui è stato rilasciato questo trailer ufficiale.

 

E ora aspettiamo Gaiking!

 

Kyashan, Il MitoTutti conoscono la storia di Kyashan il ragazzo che ha sacrificato se stesso e si è fatto androide per salvare l’umanità dalla minaccia dei robot impazziti progettati dal padre.

 

Nel 1993 lo studio Tatsunoko & Artmic produce  4 OAV da 30 minuti (raccolti in un unico film da 100 minuti per il mercato americano): Robot Hunter Casshern (ロボット・ハンター・キャシャーン Robotto Hantā Kyashān). Gli OAV approdano in Italia nel 1999,  importati dalla Yamato Video, in un unico DVD dal titolo Kyashan, il Mito.

La nuova serie che anticipa la completa rivisitazione fatta nel 2008 con Casshern Sins è, di fatto, un reboot della serie Kyashan del 1974 ma mantiene tuttavia una maggiore aderenza all’originale rispetto a Sins.

 

Il Dottor Azuma ha costruito delle macchine dotate di intelligenza artificiale con l’obiettivo di aiutare il genere umano e preservare il pianeta e l’ambiente da ogni possibile minaccia. Questi neoroidi, guidati dal programma BK-1 installato in Braiking, analizzano la situazione e decidono di usare la forza per estirpare la vera e più grande minaccia per il pianeta: gli esseri umani.

 

LunaIn breve tempo l’umanità viene soggiogata dalla potenza neoroide, macchine quasi invulnerabili e in grado di aumentare la propria potenza semplicemente evolvendo in modelli successivi. Gli uomini vengono resi schiavi o uccisi e l’imperativo primario di BK-1 può finalmente essere rispettato, il pianeta, senza l’umanità, che ne assorbe le risorse come un cancro, sta cominciando a tornare agli antichi fasti.

 

Ma gli uomini non ci stanno a farsi da parte e nascono delle sacche di resistenza e una vera e propria controffensiva contro i robot utilizzando le armi MF progettate dal Dottor Kazuki, scienziato esperto in cibernetica e amico del dottor Azuma,  con, nel cuore, la speranza che un giorno appaia il salvatore atteso da tutti: Kyashan.

 

Kyashan-Il.MitoPer riparare all’errore commesso il dottor Azuma decide di sacrificare la vita di suo figlio Tetsuya e trasformare il suo corpo in un nuovo tipo di neoroide, un ibrido fra uomo e macchina, l’unica cosa in grado di sconfiggere Breaking. Kyashan compare insieme al suo cane Friender giusto in tempo per salvare Luna Kazuki, figlia del dottor Kazuki e grande amore di Tetsuya Azuma. Da qui iniziano le avventure di Kyashan che insieme a Luna combatte i robot di Breaking fino all’epico scontro finale contro BK-1.

 

La storia di “Kyashan, il mito” è certamente più matura rispetto al vecchio anime del 1974 e qui Breaking non è semplicemente un robot impazzito ma una macchina che esegue la propria direttiva primaria e che forse, in fondo, non ha nemmeno tutti i torti. Il mecha design è certamente più accurato rispetto agli anni ’70 dove le armate di robot sembravano una delle “sorprese della settimana” di Yatterman e non manca un po’ di fan service con le tette di Luna a sballonzolare di quà e di là.

In definitiva un paio d’ore fra nostalgia e divertimento senza l’angoscia latente della serie del 1974 e senza la voglia di tagliarsi le vene provata guardando Casshern Sins.

 

GodaizerRiprendo una segnalazione dell’altro giorno su Plutonia Experiment per parlare di un progetto (che mi era sfuggito) del 2011 made in Singapore ad opera di Hillary Yeo, animatore e docente part-time al Lasalle College of the Arts di Singapore che ha realizzato un corto di circa 18 minuti in computer graphic  che ci riporta dritto dritto alle atmosfere dei robottoni nagaiani degli ani ’70-’80.

La storia, oggettivamente, non è particolarmente originale. Godaizer è un robot gigante realizzato per combattere la minaccia rappresentata dai classici mostri “alieni” che cercano di invadere la Terra. Sconfitto il pericolo alieno, però. mantenere in attività Godaizer ha, evidentemente, un costo insostenibile, così il mecha viene disassemblato e conservato in un deposito gestito da un anziano signore e suo nipote, figlio del primo pilota di Godaizer.

La minaccia dei mostri alieni, però, non era stata totalmente debellata, l’esercito, infatti,  ne aveva conservato un esemplare in stato di animazione sospesa. Durante un esperimento, ovviamente, il mostro si risveglia incazzato più che mai e seriamente intenzionato a riprendere la sua missione di conquista del pianeta. Nulla può fare il sistema di difesa terrestre con la sua aviazione e i suoi mecha da combattimento per arrestare la furia devastante del gigantesco alieno.

A questo punto Ah Peh, il gestore del magazzino, decide di riassemblare Godaizer, l’unica arma in grado di mettere fine alla minaccia aliena, e di affidarlo al nipote che negli anni si era addestrato proprio a quello scopo. Il robot gigante si lancia contro il mostro e dopo un feroce combattimento fatto di rocket punch, punte acuminate e mazzate da fabbri riesce ad avere la meglio sul redivivo mostro gigante.

Il corto come ho detto è interamente realizzato in CGI; è interessante notare come nell’intero film non vi sia traccia di dialoghi ma come tutto venga spiegato dalle stupende espressioni facciali dei personaggi modellate dalla computer grafica e con l’utilizzo sapiente di una magnifica colonna sonora. Nonostante questo Godaizer, già dal nome del robot gigante, riesce a richiamare le atmosfere degli anime degli anni’70 con i robottoni di Go Nagai che almeno due generazioni ricordano con amore e nostalgia, ciò anche  grazie anche alla classica storyboard dell’epoca dove è chiaro chi siano i buoni, i cattivi e dove il bene sconfigge il male, sempre.

Aspettando, dunque, Pacfic Rim che ci promette di portare sul grande schermo la vera essenza dei robot giganti degli anni settanta è possibile godersi Godaizer visitando il sito del progetto, dove fra l’altro è possibile guardare il corto.

1355921466426Ed eccoci qui col classico post natalizio e la consueta gallery di anime/manga/quasi_hentai a tema che spero possa contribuire a rendere i pranzi dai parenti un po’ meno noiosi.

Personalmente non amo molto il Natale se non per l’aspetto consumistico, preferisco feste più slegate dalla tradizione cattolica ma adoro le lucine colorate e, in fondo, ogni occasione è buona per festeggiare e, per quanto possibile, cercare di riposarsi.

Questo è il primo Natale, da 39 anni a questa parte, che non passo insieme a mio nonno e questa consapevolezza un po’ mi intristisce anche se, a pensarci bene, almeno una metà delle feste passate insieme, lui è riuscito a rovinarle con le sue ripicche da stronzo;  riflettevo, tuttavia, che le festività di quando ero bambino, passate a casa dei nonni, in compagnia di una miriade di cugini, non erano poi tanto male. Questa è una delle cose che non potrò dare ai miei bimbi, certo ci sono gli asili, le ludoteche, ma non è proprio la stessa cosa dell’arrampicarsi su un albero incitato da tuo cugino più grande.

Vabbè, bando alla nostalgia e pensiamo a divertirci perché, se non ve ne siete accorti, visto che, molto probabilmente, là fuori, da voi, non nevica, oggi è Natale e magari stasera riesco pure a guardare lo Speciale Doctor Who!

BUON NATALE A TUTTI

 

Yamato2199-1

Era il 1974,  38 anni fa, quando il manga di Leiji Matsumoto fu per la prima volta portato in TV con un anime di 26 episodi a cui sono seguite altre due serie, sei film, una serie OAV e un live action.

Dopo quasi quaranta anni la Yamato torna con un remake  dell’anime del 1974 secondo una serie di uscite articolate in 7 lungometraggi cinematografici che condensano i 26 episodi della nuova serie. Successivamente la serie è stata e verrà proposta  in Blueray (nel 2012-2013) e successivamente in TV (nel 2013).

Per ora ho potuto guardare i primi 5 episodi e devo dire che la serie rispecchia moltissimo la storia classica.

Siamo nel 2199 e  la specie umana è stata quasi annientata dalla civiltà aliena originaria del pianeta Gamilas che dopo aver costruito una base sul pianeta Plutone, adattandolo alle proprie necessità, ha  cominciato a bombardare il pianeta Terra deviando l’orbita di alcuni asteroidi dopo averli resi radioattivi. La Terra tenta il tutto per tutto inviando tutte le proprie navi contro l’invincibile armata gamilonese, ma la nostra flotta spaziale viene annientata nell’orbita di Plutone. Ormai la specie umana ha i giorni contati, solo un anno stimano gli scienziati, prima che i danni ambientali divengano irreversibili.

Fan ServiceIntanto dal lontano pianeta Iscandar giunge un barlume di speranza, la regina Starsha,  invia la sorella Yurisha in missione sulla Terra per donare i piani per costruire un’astronave, dotata di una nuova potentissima fonte di energia, in grado di percorrere, nel tempo che resta, i 336.000 anni luce che separano la Terra da Iscandar per prelevare un dispositivo in grado di riportare l’atmosfera terrestre agli antichi splendori.

Le forze terrestri, così,  decidono di riesumare il relitto della nave da battaglia giapponese Yamato, affondata dagli americani il 7 aprile del 1945 a 180km dall’arcipelago Danjo[1], e trasformarla in una corazzata spaziale da affidare al capitano Jūzō Okita e ai giovani ufficiali Susumu Kodai e Daisuke Shima. Il viaggio verso Iscandar, ovviamente, non sarà privo di pericoli e, prima ancora di lasciare il Sistema Solare la Yamato dovrà scontrarsi più volte con i gamilionesi

Rispetto alla serie classica si nota subito una cosa: sulla Yamato ci sono molte più donne. Praticamente nella serie classica c’era solo Nova/Yuki Mori qui abbiamo tutta una serie di ragazze e tanto fan service quanto basta :-)

Per il resto l’animazione è i disegni sono in linea col ventunesimo secolo e svecchiano una serie che si porta benissimo i suoi quaranta anni.

Vi lascio con il trailer di Uchuu Senkan Yamato 2199.

[1] La Corrazzata Yamato oggi giace ancora sotto il mare al largo della Prefettura di Nagasaki ed è tuttora è un simbolo di forza e rivalsa per il popolo giapponese