Iron Man 3
Parliamo oggi dell’ultima, strabiliante, pellicola ambientata nell’universo Marvel: Iron Man 3. Attenzione non posso parlarne senza fare almeno qualche riferimento al film per quanto chi non l’ha visto non ci capirà nulla.

 

Dopo lo straordinario successo di The Avengers era tanta l’aspettativa per come sarebbe cambiato l’universo cinematografico Marvel dopo le vicende che avevano visto il mondo sconvolto da alieni e forze paranormali.

In particolare era tanta l’aspettativa per come sarebbe cambiata la vita di Tony Stark dopo aver combatutto insieme ai Vendicatori e aver raggiunto la consapevolezza di non avere, a differenza di Capitan America, Hulk o Thor, reali superpoteri.

 

Questo terzo capitolo della saga di Iron Man è stato presentato, a partire dai trailer, come una sorta di Dark Knight Rises  targato Marvel, con l’eroe ferito, spezzato, depresso che pian piano si risolleva alla ricerca di un riscatto per sé e per tutta l’umanità. Ma Shane Black non è Nolan e, sopratutto, Tony Stark non è Bruce Wayne.

Mark 42Certo abbiamo un nuovo Tony Stark che ha scoperto di essere vulnerabile senza la sua armatura, un Tony Stark con gli attacchi di panico quando ripensa all’attacco a New York dei Chitauri, che l’ha visto quasi soccombere nel varco dimensionale, e abbiamo un Tony Stark costretto a pagare per la sua passata sboronia; ma Tony Stark, anche quando è fragile rimane un genio figo e se il regista del film è lo stesso di Arma Letale, quando arriva il momento di combattere, tutte le menate esistenziali vengono messe da parte per delle sane e liberatorie mazzate.

 

Così, se in una prima parte del film vediamo Tony rifugiarsi nel suo lavoro e cercare di superare gli attacchi di panico rinchiudendosi all’interno delle sue armature, dopo averne progettate 42 modelli diversi,  pian piano si comincia ad assistere ad uno sdoppiamento fra Iron Man, che diventa solo una corazza, un arma, un guscio vuoto, e il vero eroe che diviene Tony Stark, per arrivare all’apoteosi nella scena finale dove tutte le armature vengono in soccorso dell’eroe che le cambia come vestiti vecchi.

 

Iron PatriotNo, non è Dark Knight Rises, Tony Stark non deve scendere all’inferno per rigenerarsi ma ha solo bisogno di recuperare un po’ di autostima facendo quello che sa fare meglio: il meccanico e quando ci riesce non ce n’è più per nessuno nemmeno per Iron Man che simbolicamente viene scaraventato in mare insieme al reattore Arc che Tony aveva nel petto.

 

Un’altra incognita di questo film era il villain, si sapeva fosse il Mandarino, ma non si sapeva come sarebbe stato reso sul grande schermo. Beh in questo la sceneggiatura è stata geniale rappresentandolo come un terrorista senza patria e senza motivazioni che non fossero l’antiamericanismo e disegnandolo come un Bin Laden simbolo e paravento di altri interessi e sopratutto rendendolo finto come un cartonato da centro commerciale. Il Mandarino è solo un attore di teatro che recita una commedia a sfondo drammatico. Il vero cattivo è il piccolo nerd sfigato, Aldrich Killian che, come nel peggiore dei cliché, ha passato 15 anni a rimuginare sull’affronto subito da Tony Stark con il pensiero di distruggerlo, a partire dal suo affetto per la “dolce” Pepper Potts per poi passare a conquistare il mondo. Un anti-eroe sfigato anche all’apice del suo potere e che appare un perdente anche di Mandarinofronte allo stesso avatar del Mandarino.

 

Una considerazione sul futuro Avengers 2. Iron Man 3 ha consacrato Tony Stark a Supereroe relegando ad arma il ruolo di Iron Man ma Tony Stark è Robert Downey Jr.  Finché l’eroe era Iron Man, un po’ come per Spiderman o Batman non era importante chi ci fosse dietro la maschera, ma se l’eroe è l’uomo dentro la corazza… tutto ciò per dire che non si può fare Avengers 2 con Iron Man ma senza  Robert Downey Jr. Mi astengo invece di parlare del bambino, funzionale alla trama più o meno come il concorso di bellezza per l’elezione di miss Chattanooga.

 

Un ultimo appunto sulle armature: la Mk42 è davvero orrenda, quasi più della Iron Patriot che, almeno, è volutamente kitsch, tuttavia la scena finale con le armature che combattono da sole contro i cattivi è, in un certo senso, epica.

 

Ora se la domanda è “Iron Man 3 è un film da vedere?” la risposta è certamente sì ma solo se amate i Supereroi, Indiana Jones e Arma Letale e non avete il poster di Nolan in camera, ed ora, per chi non l’avesse visto, ecco il trailer.

 

Marina SirtisMarina Sirtis nasce a Londra, il 29 marzo 1955, da genitori di origine greca per poi emigrare negli USA nel 1986 e sucessivamente diventare cittadina americana.

 

Marina sceglie la sua strada di attrice contro il volere dei genitori: dopo essere stata accettata alla Guildhall School of Music and Drama, comincia a fare alcune comparsate in film e telefilm fino a quando Gene Roddenberry la sceglierà, nel 1987, per il ruolo dell’esotica betazoide, Deanna Troi, nel ritorno in televisione di Star Trek con The Next Generation.

Consacrata come uno dei personaggi più popolari della serie riveste il ruolo per tutte le sette stagioni, fino al ’94, e nei film con l’equipaggio di Picard.

 

Dopo Star Trek ritroveremo la Sirtis in ruoli più o meno importanti in vari film e telefilm da Earth: Final Conflict a Stargate SG-1, da Grey’s Anatomy al sua attuale parte di direttrice del Mossad in NCIS.

 

Ed ora la solita fotogallery.

 

Il 13 giugno in Italia e il 17 maggio in tutti paesi del mondo civilizzato, arriverà nelle sale l’attesissimo dodicesimo episodio cinematografico targato Star Trek: Into Darkness.

 

Zoe SaldanaProtagonista indiscussa, del nuovo filone diretto da J.J. Abrams, la meravigliosa Zoe Saldana nei panni del Tenente Uhura.

 

Zoë Yadira Saldaña Nazario nace a Passaic, nel New Jersey il 19 giugno 1978;  figlia di due immigrati della Repubblica Dominicana cresce nel Queens di New York per poi tornare nel paese d’origine dei genitori all’età di nove anni, a seguito della morte del padre. Nella Repubblica Dominicana, Zoe,  scopre l’amore per la danza e studia balletto e danza latina americana prima di fare ritorno negli Stati Uniti dove studierà recitazione lavorando, contemporaneamente, come cassiera al Burger King

 

Zoe comincerà a lavorare in TV nel ’99 come comparsa in Law & Order per poi sfruttare il suo talento per la danza recitando insieme a Britney Spears in Crossroad. Abrams la sceglierà nel 2009 per il ruolo che fu di Nichelle Nichols, il tenente Uhura di Star Trek e poi Cameron la vorrà nel ruolo di  Neytiri nell’orribile Avatar, ruolo in cui la rivedremo nel 2015 in Avatar 2.

 

A giorni potremo, dunque,  ammirarla nuovamente come Uhura nell’attesissimo Into Darkness, intanto godiamoci una sua galleria fotografica.

Suzi LorraineSuzi Lorainne è un’attrice, scrittrice, produttrice e modella americana apparsa in oltre 50 film indipwndenti che l’hanno vista sui set di tutto il mondo, Italia compresa.

 

Suzi è nata il 15 febbraio 1978 ed è cresciuta nella East Coast dove ha inziato la sua carriera come modella grazie anche al suo fisico statuario (1, 70m e misure 92-68-93) posando anche per  “GQ”, “Esquire” e “FHM”. Successivamente ha lavorato in TV e come autrice e attrice di pellicole horror e comedy indipendenti miscelando insieme i due generi per i suoi ruoli in dark comedy come “Evil Dead” e “Basket Case”

 

Suzi è molto legata al nostro paese e nel 2008, a Torino,  è stata omaggiata nella “Suzi Lorraine Night” con la proiezione di una retrospettiva dei suoi film.

 

Suzi scrive sullo Shock Horror Magazine un magazine britannico, distribuito in tutto il mondo, con articoli su serial killer e omicidi di ogni genere; inoltre ha anche uno spazio sulla più importante rivista horror tedesca, VIRUS.

 

Nel tempo libero ama viaggiare. scrivere, guardare film e collezionare memorabilia di Alice Cooper e vi garantisco, è fra le mie amicizie su Facebook, che è simpatica quanto bella per saperne di più questo è il suo sito e di seguito una piccola galleria che fa capire quanto Suzi predilige il genere horror-comedy.

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L'Arcadia della mia Giovinezza24Capitan Harlock (Uchū kaizoku Kyaputen Hārokku) nasce coma manga, nel 1976, a cura di Leiji Matsumoto per diventare uno degli anime di maggior successo, anche in Italia, dove fu trasmesso per la prima volta su Rai 2 nel 1979.

 

Siamo nel 2977 e la Terra è un pianeta in pace dove i robot hanno totalmente soppiantato il lavoro manuale e l’umanità che ha da tempo conquistato lo spazio,  vive in uno stato di indifferenza ed apatia al prezzo della distruzione dell’ecosostema del pianeta e del prosciugamento degli oceani e di tutte le  risorse ambientali.

 

In questa condizione di status quo, chiunque osi avere una voce dissonante, rispetto ai diktat del Governo Unificato della Terra, viene bollato come estremista ed emarginato col marchio di fuorilegge. Questa è la sorte toccata ad Harlock, costretto a vivere insieme ai suoi compagni come  pirata dello spazio. Capitan Harlock e la sua ciurma, a bordo dell’astronave Arcadia, viaggiano, infatti, nel Sistema Solare  cercando di ristabilire la giustizia, osteggiati dai propri simili e costretti a combattere,  unico baluardo della Terra, contro la minaccia delle mazoniane e della regina Raflesia che vuole conquistare il pianeta nella totale indifferenza del Primo Ministro.

 

Captain Harlock 2013Capitan Harlock è una serie matura,  nonostante i suoi quasi quaranta anni, che affronta tematiche “serie“: dalla politica all’ambiente passando per il dissesto sociale e paventando il terrore e la paura per il dominio delle macchine, tema caro a molti manga e anime del periodo ed è una serie “moderna” nel senso che ancora oggi risulta godibile; la stessa figura del pirata Harlock, cupo e affascinante ha contribuito a ridisegnare l’icona del pirata come lo conosciamo oggi.

Come molti anime negli anni ’70 anche Capitan Harlock, in Italia, dovette fare i conti con la censura, del resto le tematiche politiche e sociali e la riflessione sulla guerra, trattate da Matsumoto in maniera molto diretta, non erano facilmente digeribili nel contesto socio-politico dell’Italia degli anni ’70.

 

Ho scritto tutto questo solo per dire che, a circa due anni di distanza dalle prime voci e dalle prime immagini rubate, gli Studios della  Toei Animation hanno annunciato, ufficialmente, per l’autunno 2013, l’uscita nelle sale dell’action movie “Space Pirate Captain Harlock” diretto da Shinji Aramaki e realizzato quasi interamente in computer grafica, dove vedremo il nostro pirata preferito (quasi) in carne ed ossa combattere contro Raflesia e le mazoniane. L’investimento, il più alto per la Toei Animation, di 30 millioni di dollari, lascia ben sperare per la qualità della pellicola di cui è stato rilasciato questo trailer ufficiale.

 

E ora aspettiamo Gaiking!