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Annunciato da una vita ecco il trailer del live movie di Space Battleship Yamato per gli amici italiani Star Blazers

YattermanHo finalmente visto Yatterman live action movie, il film di Yattaman. E’ inutile raccontare la storia di uno degli anime più esilaranti degli anni ’80 di cui oltre allo splendito remake animato è stato realizzato un film a dir poco meraviglioso.

 

Mentre scrivo queste righe ho un sorriso ebete stampato sulla faccia a ripensare al film. E’ praticamente identico al cartone animato e gli attori sono incredibilmente azzeccati, specie la bellissima Doronjo interpretata dalla splendida Kyoko Fukada, attrice e cantante j-pop. Il finale del film, che ha sbancato i botteghini, naturalmente in Giappone, lascerebbe anche presagire un secono capitolo con Yatter-pellicano, lo spero tanto.

 

Intanto godetevi il filmato col balletto esilarante del trio Drombo e un grazie anche a Dnotomista per i sub-ita non propriamente “girellari” ma curatissimi.

Finalmente, anche se in ritardo, ho visto l’undicesimo film di Star Trek per la regia di J.J. Abrams e ho giusto voglia di farne una piccola recensione, seguiranno ovviamente spoiler sul film.

Siamo intorno al 2200 e una nave mineraria romulana, la Narada, viene qui sbalzata dal futuro attraverso una singolarità, la U.S.S.Kelvin, nave della Federazione, inviata per indagare viene facilmente sopraffatta dalle armi del futuro, sia pure di una nave “commerciale”. A bordo della Kelvin il comandante George Kirk e sua moglie al nono mese di gravidanza. Morto il capitano, Kirk prende il comando e muore salvando l’equipaggio della sua nave, sua moglie e il suo bambino nato durante la crisi con la Narada, il piccolo James T. Kirk.

Da questo punto un poi la storia della Federazione e della Flotta Stellare non è più la stessa tanto amata dai fan delle varie TOS, TNG, DS9 e VOY. Abrams e la Paramaunt semplicemente hanno fatto un’operazione di reboot dell’intera saga di Star Trek, Ma procediamo con ordine. Kirk cresce, spavaldo come sempre, ma senza padre, una guida che l’aveva indirizzato verso la Flotta Stellare e gli aveva inculcato certi principi etici. Ovviamente il destino lo porta comunque ad arruolarsi nella Flotta e complici le parole del Capitano Pike, il primo capitano, anche in questa linea temporale della U.S.S. Enterprise. Kirk diventa, dunque, un cadetto all’Accademia della Flotta, si diploma in tre anni e, come nell’altra linea temporale, supera, imbrogliando, il test della Kobayashi Maru. Kirk viene sospeso per il suo imbroglio ma nonostante tutto e con l’aiuto di McCoy, anche lui cadetto della Flotta e già suo amico, riesce comunque ad imbarcarsi sull’Enterprise, nuova ammiraglia della Flotta al suo viaggio inaugurale. L’Enterprise, grazie a Kirk, riesce a salvarsi dall’imboscata della Narada di Nero giusto in tempo per assistere alla distruzione di Vulcano. Questo è il momento che più di ogni altro ha fatto storcere il naso al fandom di Star Trek, disposto a riavere indietro Braga pur di sperare in un paradosso temporale che salvasse Vulcano ma questo a mio avviso è davvero il colpo di genio di Abrams e il momento clou del film. La distruzione di Vulcano, il genocidio dei vulcaniani segna una vera e propria rottura con lo spirito trek/pacifista/buonista instillato nella saga a partire da Roddenberry. La fiducia nel futuro degli anni ’70 non è stata scalfita dalla guerra fredda ne dalla spada di Damocle di una Terza Guerra Mondiale ma è stata completamente annientata dal terrore dopo l’Undici Settembre. La distruzione di Vulcano non può fare altro che portare ad una Federazione meno riflessiva e più violenta esattamente come la reazione di Kirk e Spock alle parole di Nero sul finale del film quando, di comune accordo, hanno annientato la Narada, inerme, con i phaser a piena potenza; mai prima d’ora un capitano della flotta stellare d’accordo col suo primo ufficiale si era comportato così, nemmeno di fronte ai Borg, ma qui abbiamo un nuovo Kirk, con meno principi morali e uno Spock diverso, uno Spock distrutto per il genocidio della sua gente, uno Spock pronto a vendicarsi, a odiare e ad amare.

Il film scorre veloce fino ai titoli di coda e certo non ci si annoia un attimo, ovviamente qualche nota dolente c’è, una per tutte Uhura. Il suo flirt con Spock è inutile nell’economia del film e totalmente fuori contesto anche nell’ottica di voler presentare uno Spock più “umano”, l’attrice, Zoe Saldana, poi appare totalmente inadatta anche (ma non solo) per la taglia del reggiseno assolutamente non confrontabile con quella della Uhura pre-Nero. La cosa peggiore però è il fatto che non sono stati i Borg, non è stato un Fondatore rinnegato ma a fare tutto questo casino, a cambiare letteralmente la storia della Fondazione è stato Nero, un romulano sfigato, un personaggio piatto, scialbo, squallido, inutile.

P.S. L’Enterprise ha sempre il suo fascino in ogni tempo ed ogni dimensione

 Dopo la nuova serie animata del 2008 sta per arrivare sul grande schermo (nipponico) il film live action di Yattaman (Yatterman). In Giappone il lancio del film è un evento mediatico eccezionale tanto che per pubblicizzarlo è stato relizzato persino uno Yattacan a grandezza naturale da portare nei raduni.
Yatterman è zeppo di effetti speciali e dovrebbe essere proiettato in Giappone nella primavera del 2009 ed è stato diretto da Takashi Miike e prodotto dalla Nikkatsu.
Ma veniamo alla parte importante: chi interpreterà Miss Dronio ;-PPP
Per il ruolo è stata scelta la bellissima Kyoko Fukada (foto sotto), attrice, modella e cantante, conosciuta anche da noi per il film di Nakashima Tetsuya, Kamikaze Girl.

Di Star Trek XI ho già parlato, si tratta di un film col reboot della serie classica con un nuovo Kirk, un nuovo Spock, un nuovo McCoy e sopratutto una nuova Enterprise. Si una bellissima riproposizione dell’originale nave spaziale di Kirk, la U.S.S. Enterprise NCC-1701 senza lettere. A prima vista sembra un incrocio aggiornato fra la 1701 e la 1701-A che mantiene la linea classica pur aggiornando il design allo stile delle navi da TNG a seguire. Direi che J.J.Abrams ci ha certamente azzeccato almeno del design.