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Ci sono scarse possibilità che l’acceleratore formi un buco nero capace di porre una minaccia concreta al pianeta…” questa la risposta degli scienziati del CERN alle accuse da parte di un gruppo di sedicenti ricercatori che hanno presentato l’ennesimo ricorso per fermare l’attivazione dell’LHC e il test per rilevare le condizioni dell’universo nel momento immediatamente successivo al big bang; secondo loro c’è il rischio che venga creato un buco nero che riucchierà il nostro pianeta giusto in tempo per far avverare la profezia dei Maja sulla fine del mondo.
E l’umanità trema… dibattiti, forum, soliloqui come il mio per esprimere l’indignazione di fronte a questi distruttori di mondi finanziati dai governi, che osano ammettere che ci sono probabilità (sia pure scarse) che l’acceleratore conduca alla distruzione del mondo.
Mah a parte che io non vedo il problema (anche ammesso che ci fosse la fine del mondo non mi sembra poi questa gran tragedia e poi ci sono modi ben peggiori per morire) mi viene da riflettere sul fatto che la gente non si rende conto che per uno scienziato ma anche per una persona qualunque abitutata, a cercare soluzioni a problemi, non esiste la probabilità 0. Se allo stesso scienziato avessero posto una domanda circa la possibilità che potesse nascere un buco nero nello scontro frontale fra una Panda vecchio tipo e un X5 avrebbe risposto che la cosa è estremamente improbabile ma non impossibile. Da poco ho imparato che la gente ha bisogno di essere rassicurata e un forse come risposta non è il miglior modo per farlo. Comunque il 10 settembre è il matrimonio del mio amico Dario, un buco nero come fuoco d’artificio non è mica male, eh…

…a Telecom Italia. Il 3 marzo decido di fare una cosa che in un paese civile sarebbe stata semplice; cambiare il piano telefonico della mia vecchia Libero ADSL di Infostrada a 4 Mb/s ad una 7 Mb/s risparmiando in ciò 10 euro/mese visti i nuovi piani tariffari mantenendo naturalmente lo stesso operatore telefonico. Conoscendo le lungaggini del nostro paese mi aspettavo certamente qualche disservizio, ma rimanendo in casa Wind non mi sarei mai aspettato ciò che è successo. Dal 3 marzo i signori di Wind decidono di effettuare il passaggio il 16 aprile e da quel giorno non ho più ADSL. La cosa peggiore, tuttavia, non è il disservizio, che ci potrebbe anche stare (certo non 4 mesi) ma il fatto che chiamare l’assistenza di Wind è come andare a sbattere ad un muro di gomma; il punto è che il call center, a prescindere dall’operatore, più o meno gentile (e ne ho trovati alcuni davvero stronzi), semplicemente non ha risposte da dare all’utente se non un “presento un sollecito” ne avranno fatti almeno 50. Alla fine decido di presentare formale disdetta, poco prima di partire per le ferie, e nel contempo cercare di ottenere un fantomatico “codice migrazione”, un codice generato automaticamente dal sistema e che dovrebbe consentire il passaggio semplice ad un operatore. Beh il codice migrazione, nonostante decine di telefonate, devo ancora averlo ma alla fine dopo poco meno di un mese mi hanno liberato la portante. Casualmente il giorno che hanno liberato la portante è coinciso con un disservizio che mi ha lasciato senza linea telefonica per due giorni (coincidenza? Mah!). A questo punto finalmente davvero Libero faccio l’abbonamento on line ad Alice… incredibilmente questo avviene il 22 agosto ed oggi, 26 agosto, di domenica, il servizio è attivo con la mia nuova ADSL a 7 Mb/s e risparmiando 10 euro al mese (oltre a tre mesi gratuiti). Che dire un grazie alla tanta vituperata Telecom Italia.

Da che si vede che sono in ferie? Facile sono più rilassato e spensierato e questo lo si nota subito da come spendo facilmente i soldi in cazzate. Così, questa mattina, siamo stati nel Toy Center in un nuovo centro commerciale in estrema periferia, principalmente per fare un giro, ma anche per fare scorta di liofilizzati e omogeneizzati da dare al pupo in vacanza. Nel negozio, dopo essere riuscito ad evitare di comprare la stazione di polizia della Lego, Monica dice che non è adatta al pupo che ha meno di sette anni (ma io ne ho di più :-( ), vedo, fra i giocattoli, fare bella mostra di se niente meno che un Picooz Insecta, fra l’altro in offerta. Inutile dire che il nuovo zanzarino è finito subito nel carrello ed ora è a fare compagnia al Picooz standard e al Picooz Apache (che ha un grosso problema al rotore di coda, sigh). A differenza degli altri Picooz, l’Insecta ha più parti in plastica che lo rendono pesante quasi come l’Apache che però è più massiccio e ha la presa per il caricabatterie nella parte inferiore e non sul lato sinistro; per il resto si comporta esattamente come gli altri Picooz e quindi con un po’ di pratica si riesce a farlo atterrare sulla testa di Pierpaolo :-)

Siamo al mare e mentre Wind adesso mi chiama ogni giorno per dire che e tutto risolto quando non funziona niente, sto sperimentando le meraviglie di internet in mobilità da cellulare. A parte che il contratto mi permette di leggere tutte le mie mail in qualunque momento (una schiavitù in più ovviamente) posso anche pubblicare una news come questa se pure è faticoso con un cellulare. Peccato che tutte queste meraviglie scaricano la batteria in meno di un giorno… se non mi ridanno internet a casa credo che impazzirò.

Visto che Wind continua a non volermi concedere il privilegio di poter navigare in internet pur pagando un’ADSL, lenta anche quando funzionava, quasi al prezzo di una linea dati commerciale, oggi mi sono procurato una di quelle chiavette per navigare in UMTS col tablet.
Devo dire che la qualità della navigazione va al di la delle mie più rosee aspettative, un po’ meno per quello che riguarda la velocità di upload ma per ora va bene così. Ho avuto così la possibiità di leggere la posta e oltre ad aver trovato il codice di ricarica per cellulari che avevo richiesto tanto tempo fa come vincita di un concorso a premi ho ricevuto una mail da un vecchio netfriend, Andrea. Ci siamo conosciuti perchè lui aveva un chiodo fisso, realizzare una produzione fantascientifica amatoriale seria, Munnethep, di cui era anche pronto il pilot ormai sei anni fa. Poi ci siamo persi di vista, io che sono il solito orso pigro non gli ho più scritto e lui ha avuto fin troppi problemi per farlo. Beh è stato un piacere ritrovare questo vecchio amico (troppi ne ho persi per colpa della mia inerzia) un po’ meno, purtroppo, leggere alcune cose.