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Siamo nel marzo 1849 e mentre l’esercito sabaudo. sconfitto dagli austriaci. si rifugia a Novara. il Generale Alessandro La Marmora si trova a dover  affrontare una nuova fantastica avventura che lo porterà fuori dal campo di battaglia per contrastare l’oscurità e nuove minacce soprannaturali.

 

Vento di Cambiamento

In questa storia, riassunta in un romanzo breve dalla bravissima Marina Belli,  il Generale La Marmora viene affiancato da un misterioso personaggio, Biscior, che fra conoscenze soprannaturali, misteriose alchimie e incredibili pozioni. guiderà un sempre più incredulo La Marmora in una lotta senza quartiere contro i lazzari, i Loup Garou fino allo scontro epico con una Dea, la diva Silica, che verrà sconfitta ad un prezzo altissimo.

 

Vento di Cambiamento è ambientato quasi tutto nel novarese, dove vive l’autrice, Marina Belli, che ha utilizzato la Battaglia di Novara come spunto per una storia horror/fantasy ambientata nel Risorgimento italiano. Il romanzo scorre velocissimo e ci si trova in breve tempo di fronte ad un finale che sembra quasi il prologo di nuove storie di più ampio respiro.

Menzione particolare per la scena dell’apparizione della diva Silica, che lascia davvero senza fiato.

 

Vento di Cambiamento fa parte del progetto di scrittura collettivaRisorgimento di Tenebra ambientato in Italia, durante l’epopea risorgimentale, contaminata però da elementi horror e fantastici (vampiri, zombie, negromanti e affini).

 

Non perdetevi dunque questa eccellente opera di Marina Belli disponibile su Amazon.it, per Kindle, al prezzo di un caffè.

 

Specie DominanteTorniamo a parlare di Alessandro Girola  per presentare l’ennesimo  suo lavoro assolutamente imperdibile.

Specie Dominante è una mini antologia di due racconti concatenati che ci descrive un’Italia colpita dal virus HPHI e un mondo  in pezzi a causa di questa infezione pandemica che ha trasformato gran parte della popolazione in folli assassini e idrofobi, costringendo i pochi superstiti a rifugiarsi in enclavi protette gestite dall’OMS.

 

Ben presto, però,  si scopre che la pandemia è solo il primo passo di una vera e propria invasione di una specie “aliena” che attraverso diversi agenti patogeni è intenzionata a prendere, letteralmente,  il controllo dell’umanità per spodestarla  dal dominio del pianeta e che la simil minaccia zombie è solo una “scusa” usata da Alessandro Girola per introdurre l’ennesimo universo narrativo oltre che una nuova,  terribile, minaccia per l’umanità.

 

Entrambi  racconti scorrono velocemente e l’attenta ricerca che ha permesso ad Alessandro di descrivere in maniera così puntuale le ambientazioni delle storie trasporta il lettore dalle spiagge deserte di una Rimini abbandonata al ponte di volo della Portaerei italiana Cavour.

 

Come sempre il costo di questa piccola perla è,  a dir poco, irrisorio, 0,91 centesimi in cambio di un’oretta piacevolissima, da passare sul Kindle. L’ebook è aquistabile in formato mobi da qui.

 

Non perdetevi assolutamente questo splendido ebook.

Qualche giorno fa abbiamo parlato di Pianeta Rosso di Davide  Mana, un racconto ucronico ambientato su un Marte per certi versi simile al Barsoom di Burroughs, oggi parliamo dell’autore e di altri suoi lavori assolutamente da non perdere.

 

Davide ManaDavide Mana, classe 1967,  vive in provincia di Asti, è laureato in Scienze della Terra e collabora con l’Università di Torino come ricercatore indipendente specialista in analisi statistica di dati paleontologici, geologici e ambientali, lavora come editor e traduttore, è stato  consulente scientifico al volume “Delta Green: Countdown” (Pagan Publishing, 1999), ha collaborato  con la rivista LN, occupandosi di fantastico ed è stato responsabile scientifico del portale  epalaeontology.com.

 

Davide è anche un blogger e uno scrittore con la passione per l’epoca elisabettiana e l’oriente, passioni che ritroveremo nei suoi saggi e nelle sue storie di genere fantascientifico/ucronico/steampunk e mi fermo qui perché come sapete non amo molto  categorizzare per sottogenere.

 

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Live di Newton ComptonArrivo in ritardo a parlare della nuova iniziativa editoriale della Newton Compton che ha lanciato nelle settimane scorse Live, una collana di libri low cost al prezzo di €0,99 per circa 120 pagine. Come molti ricorderanno il Gruppo Newton è quello che nel 1992 presentò la Collana del Fantastico Economico Classico , 50 volumi di 100 pagine a 1000 lire, pubblicando Lovercraft, Van Vogt, Burroughs, H.G.Welles, Tanith Lee, Conan Doyle, Zelazny e tanti altri e che in generale propose i famosi  ‘centopaginemillelire’.

 

La Newton conferma con i Live, con i libri a € 9,90 e gli e-book classici a € 0,49 (che richiamano anche nella copertina i centopagine) la sua politica aggressiva in fatto di prezzi e il mercato le sta dando ragione, nonostante la contrazione degli ultimi anni che ha portato molte piccole case editrici a chiudere, la Newton, infatti, ha persino avuto un incremento di fatturato del 29,4% nel 2012.

 

L’iniziativa della casa editrice romana è indubitabilmente positiva dal momento che si colloca in un mercato editoriale, quello italiano, dove in base al “Rapporto sulla promozione della lettura in Italia“, curato dal Forum del libro,  la metà degli italiani non legge neppure un libro l’anno e, nel 2012, soltanto il 46% ha letto almeno un libro, al contrario di quanto avviene, per esempio, in Germania, dove l’82% degli intervistati ha dichiarato di leggere almeno un libro l’anno o in Francia dove la percentuale si attesta al 70% e se è pur vero che il prezzo dei libri non è l’unico fattore a determinare la diffusione della cultura e probabilmente nemmeno il più significativo è anche vero che un accesso più semplice, sia in termini di reperibilità che di prezzo alla lettura sarà sempre benvenuto.

 

Personalmente sono stato, dunque, contento di vedere gli espositori dei “Live”, un po’ dappertutto, dalle librerie ai centri commerciali, anche se c’è da dire che l’accoglienza riservata a questi volumi non sempre è stata positiva; in particolare le dichiarazioni di editori e librai, pur dimostrando una certa cautela, sono tutte improntate all’insostenibilità economica dell’iniziativa e a considerarla un’operazione di marketing da parte della Newton, che dal canto suo  afferma di non lavorare e di non aver mai lavorato in perdita.

 

Se è comunque comprensibile l’atteggiamento degli editori, che vedono una contrazione delle vendite nel settore “tascabile economico” a causa della crisi, della diffusione degli e-book e ora di una rincorsa al prezzo più basso e se è comprensibile anche l’atteggiamento di alcuni librai che, pur mantenendo invariato il costo di gestione logistica del volume “economico”, hanno un margine di guadagno sempre più risicato, quello che è proprio inaccettabile è l’atteggiamento di certi “lettori”.

 

Tornando al “Rapporto sulla promozione della lettura in Italia” il 6,3% degli italiani leggono più di 12 libri l’anno, un numero talmente esiguo da poter essere quasi considerato una “casta[1], ed è così che infatti si comportano. Di fronte ai “Live” della Newton, infatti l’atteggiamento più comune, da parte di certi “lettori”, è stato di snobismo nei confronti dell’iniziativa: la carta della Newton si sfalda, le traduzioni sono imprecise, la colla puzza, la copertina contiene pubblicità. Vanno bene dunque i volumi rilegati a 25 euro e gli e-book a 7,99 in un paese dove per legge è vietato persino fare sconti sui libri se non entro certi limiti. La Newton, in parte, ha aggirato l’ostacolo della legge Levi non proponendo sconti ma tagliando proprio il prezzo di copertina e a certi grandi editori, certi grandi distributori e pure ad alcuni autori di “best seller” nostrani sembra che la cosa non stia andando giù. Poverini adesso hanno bisogno di una legge per imporre un prezzo minimo di copertina, si potrebbe fare, che ne so, 10 centesimi a pagina…

 

Dal canto mio, degli attuali titoli  Live ho già quello che mi interessa, forse prenderò “L’assedio di Roma” di Andrea Frediani, anche se da un po’ di tempo sto comprando solo libri in formato elettronico, sopratutto per lo spazio e la comodità di archiviazione.  Ad ogni modo ribadisco, per quel che vale, tutta la mia stima e il mio plauso alla Newton Compton.

 

 

[1] chissà  gli elettori del ex-comico genovese  considerano “casta” i lettori abituali, le dichiarazione antiscientifiche del loro guru di riferimento mi farebbe protendere per il sì.