Intorno al 1998 arrivarono in Italia le prime connessioni ad internet “free”, inteso come paghi solo lo scatto telefonico per collegarti ad internet. Non voglio fare quello che “ai tempi miei…”, anche perchè stiamo parlando del ’98 mica del ’44, però è opportuno ricordare che prima della banda larga, prima del free intenet, prima della disastrosa new economy navigare su internet costava un fottio e decisamente non era alla portata di tutti… Tante parole si sono sprecate per dire che oggi rispetto ad allora, su internet il rumore è molto più alto del segnale e che la maleducazione degli utenti/utonti la fa da padrona, opinioni queste di chi è arrivato ad internet attraverso un percorso che parte dai primordi delle comunicazioni telematiche, opinioni rispettabilissime e persino condivisibili se non fosse che il pioniere ha senso se c’e’un terreno da conquistare, se non fosse che se pure la quantità di rumore è cresciuta in maniera spropositata insieme ad esso è aumentato il segnale. Oggi gli utenti di internet, non sono più solo tecnici, smanettoni e sfigati brufolosi e solitari ma, insieme ai maleducati e ai rompiscatole ci sono professionisti di ogni settore che forniscono il proprio contributo non più alla “comunità internettiana” ma all’intera umanità. La comunicazione, oggi, passa inevitabilmente per internet che non è un canale di trasmissione monodirezionale e i cui contenuti non possono essere imposti e manovrati ma sono spesso frutto della collaborazione di persone con diverse culture e sensibilità. Tutto questo porta inevitabilmente ad un marasma di informazioni spesso anche contradittorie; la rete, tuttavia, tende ad autocorreggersi e in genere le notizie false sono facilmente riconoscibili quando non vengono eliminate entro poche ore. La possibilità di rendere disponibile a tutti una realtà non edulcorata, tuttavia, fa paura a un sistema che quella realtà ha sempre tentato di filtrare secondo i propri bisogni e che ormai si è reso conto del pericolo di una rete libera. ogni giorno si sentono iniziative volte a limitare questo o impedire quello, tutto legittimo e con intenti sicuramente rivolti a preservare la sicurezza delle persone ma ciò sta portando a dei mutamenti nel modo di concepire internet come strumento di comunicazione. Siamo pronti a cedere un pezzettino di libertà in cambio di maggior sicurezza?

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