bellezza-ti-tratto-come-i-miei-compiti-a-casa-ti-sdraio-sul-tavolo-e-lavoro-su-di-te-per-tutta-la-notteSiamo a giugno e la scuola volge al termine, uno dei momenti più felici per migliaia di ragazzini che si trovano di fronte a ben tre mesi di vacanza. Ce lo ricordiamo tutti l’ultimo giorno di scuola, con la consapevolezza che da domani non ci sarebbero stati più impegni o meglio l’unico impegno sarebbero stati i compiti delle vacanze, quella cosa che si rimandava sempre ma che rimaneva lì come un chiodo fisso a ricordarti che, nonostante tutto, avevi un dovere da compiere. Certo poi alla fine per fare il riassunto dei libri si leggeva giusto la sinossi (questo l’ultima settimana di vacanza) ma il fatto stesso di riprendere in mano i libri di scuola ti aiutava a ritornare alla realtà dopo un’estate, giustamente, all’insegna della libertà e del divertimento.

Il mondo però sta cambiando e le nuove tendenze vedono i compiti a casa come uno sforzo inutile e una vessazione nei confronti di quelle giovani anime candide che non possono, in questo modo, godersi il meritato riposo e c’è chi si spinge oltre… perché c’è chi vorrebbe abolire del tutto i compiti a casa dal momento che 4 ore sui banchi sono più che sufficienti per formare una generazione di ignoranti e debosciati. La verità, in molti casi, è che i genitori non hanno voglia e tempo di dedicarsi alla formazione dei propri figli e seguirli anche nei compiti a casa diventa, per loro, un’ulteriore, a volte difficile, incombenza.

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Nasce quindi un movimento di genitori che si batte per eliminare del tutto i compiti a casa, supportati in questo da insegnanti illuminati che assegnano come compito per le vacanze quello di divertirsi e magari leggere un libro al tramonto come piacere personale (naturalmente veicolando su Facebook questo loro guizzo di geniale originalità tre minuti dopo aver fotocopiato un compito fatto di stupidaggini sdolcinate e degne del peggior De Amicis, da distribuire alla classe). Questo in un paese dove i genitori non leggono più nemmeno Novella 2000 e dove i ragazzini al tramonto si sono appena svegliati dopo la notte precedente passata a sfondarsi di alcol e droghe nella discoteca all’aperto.

Forse sono vecchio ma credo che un minimo di contatto con la realtà sia necessario mantenerlo.

 

 

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