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Per uno nato e cresciuto in Puglia la neve è sempre una bella sorpresa, capita una volta l’anno non da più fastidio di tanto, sempre meno del blocco dei TIR diciamo e se sei fortunato ti salti anche la scuola… Stamattina quindi mi sono svegliato di buon umore dopo una serata, ieri passata in un locale (locale… vabbè insomma era un posto decisamente rustico) col bimbo scarsamente frignante (leggi ha dormito tutto il tempo), buona compagnia, ottimo cibo, fuori più o meno zero gradi e chi se ne frega se nevica e siamo in campagna a 60 chilometri da casa e con un bambino piccolo :-); mi sono svegliato di buon umore, dicevo, quando sollevando la tapparella ho avuto la splendida visione delle case imbiancate e della neve cadere. Peccato che il bimbo sia ancora troppo piccolo per pensare di fare un pupazzo di neve giù nel cortile… quasi quasi adesso accendo la televisione giusto per sentire se hanno già allertato la Protezione Civile per salvarci da questi invadenti due centimetri di neve, di quanto sono aumentati i generi alimentari dopo il terribile blocco degli autotraportatori e sopratutto per cambiare su AUX3 per giocare alla Play col Pierpa in braccio, credo che sceglierò Quake 3 :-)

AZTECLunedi 10 dicembre al museo della storia dei Computer di Mountain View in California si festeggeranno i 25 anni della macchina che ha portato quell’oggetto alieno che era il computer nelle case delle famiglie aprendo le porte alla diffusione dei personal computer dagli anni ’90 fino ad oggi.
Il 10 dicembre 1982 veniva presentato il Commodore 64!!!
Oggi quell’ammasso di circuiti in uno chassis beige farebbe ridere, in quanto a capacità di calcolo e immagazzinamento, un qualunque cellulare di fascia entry level ma negli anni ’80 i suoi 64 kbyte di memoria, joystick, Datasette, Commodore 1541, stapanti ad aghi con interfaccia Centronics ne facevano una delle macchine più potenti e versatili presenti sul mercato. La possibilità di usare cartucce di espansione, far girare i primi fogli di calcolo e i primi word processor aggiunta agli innumerevoli titoli di videogames dalle musiche ipnotiche e mai dimenticate rendeva il C=64 il sogno nemmeno tanto proibito di tutti i ragazzi degli anni ’80 e i suoi costi, tutto sommato abbordabili, hanno contribuito alla diffusione della macchina in tutto il mondo con 17 milioni di pezzi venduti. Oggi nei mercatini di retrocomputing c’e’ una compravendita di C=64 da paura ed è possibile acqusitarne uno “nudo” a una cinquantina di euro e se convinco la mia 1/2 a tenerlo in salotto come pezzo di arte moderna non è detto che non ne ricompri uno. Beh che altro dire ieri sera mi sono regalato una Playstation 2 visto che i prezzi sono scesi a livelli accettabili e l’offerta di giochi è effettivamente vasta (per ora lascio la PS3 o il Wii a chi ha bisogno di un Nokia N95 per telefonare a mamma e dire di buttare la pasta) e spero di trovare finalmente un gioco che mi prenda almeno la metà del vecchio Aztec Challenge per C=64.

Foto di Famiglia Simpsonizzata

Skype, Forum, ICQ, registrazioni a vari pseudo-social network fatte giusto per curiosità… insomma da qualche giorno ho scoperto di aver bisogno di crearmi un avatar e mi sono ricordato una delle tante e-mail di cazzate che si ricevono e si leggono velocemente si parlava di un generatore di avatar Simpson-style… beh il sito è http://simpsonizeme.com/ ed effettivamente fa quel che promette trasforma una tua foto in un immagine “simpsonizzata” che con qualche piccolo ritocco è quasi perfetta. Io naturalmente mi sono lasciato prendere la mano e da crearmi un semplice avatar con qualche tocco di Gimp mi sono fatto una splendida foto di famiglia :-)

PicoozAdoro i gadget inutili, credo di averlo già detto ma mi ripeto, tanto sono a casa mia. Dopo una settimana ai lavori forzati come a tutti mi piace rilassarmi nel week-end ed è in questi momenti che preso da una frenesia di shopping alternativo e colto dal raptus del consumismo fine a se stesso mi reco in quei posti dove so di poter trovare, con un po’ di fortuna, quegli oggetti di cui non conoscevo l’esistenza ma da me tanto agognati. Una delle classiche tappe e di questi viaggi della speranza è LIDL, la famosa catena di “supermercati” tedeschi con una filiale a una trentina di chilometri da casa mia (30 Km ai più sembreranno tanti per andare al supermercato ma questa è un’altra storia). Ora giunto a LIDL dove sapevo esserci in offerta, a poche decine di euro, un’autoradio, di cui si narra che inserendo le giuste cialde sia in grado di fare un ottimo espresso da bar, vengo colto dalla delusione vedendo che l’articolo era terminato e proprio quando la delusione sta per tramutarsi in sconforto cosa ti vedo in una cesta… dei Picooz… ora qualcuno certamente dirà cosa cacchio sono i Picooz… beh fino a ieri non lo sapevo nemmeno io ma il Picooz è il nome commerciale di un meraviglioso modellino di elicottero radiocomandato di una quindicina di centimetri a batteria ricaricabile in grado di volare davvero!!! Ora da bambino, quando esistevano la macchinine filocomandate una cosa del genere (magari con una minitelecamerina ;-)) era il mio sogno proibito… oggi dopo una ventina d’anni il sogno si avvera e ovviamente non potevo lasciarlo nel cestone e l’ho comprato. A casa, poi, ho scoperto che il giocattolino è persino più divertente di quanto immaginassi e oggi pomeriggio torno a LIDL sperando che ce ne siano ancora… ne voglio regalare uno ad un amico, prossimo spot LIIIDDLL: Regala un Picooz ad un amico :-)

Poste e TelegrafoSe c’è una cosa che mi fa impazzire sono le Poste. Dovevo avere sei anni quando chiesi a mio padre il significato di “PT” davanti alla “Posta” del paesucolo dove abitavo, lui mi disse “Poste e Telegrafi” e già allora i telegrafi intesi come tali credo fossero stati dismessi in favore del telex io comunque sapevo vagamente cosa fossero, forse l’avevo visto in un cartone animato. Ho sempre dato per scontato il significato di PT come tante cose di cui sai cosa vuol dire solo perchè te l’hanno detto ma non ti sei mai chiesto se è vero… non che non mi fidi di mio padre più di quanto faccia di Wikipedia ma ho verificato che effettivamente PT sta per Poste e Telegrafi :-)
Dicevo che le Poste mi fanno impazzire… in effetti se fino agli anni ’70-’80 in alcuni posti erano l’unica presenza tangibile dello Stato oggi non so bene cosa siano diventate. Non voglio parlare dei disservizi delle spedizioni (tanto che mi frega per le lettere uso la mail e per i pacchi un corriere quaslsiasi purchè tracciabile) mi interessa il concetto di “Bollettino Postale”… ma dico è mai possibile che uno per pagare qualcosa… si PAGARE non solo deve aggiungere una tassa ma deve sorbirsi ore di coda?!? Come diavolo può essere che ci siano dei pagamenti che posso effettuare solo mediante bollettino postale…nel DUEMILASETTE!!!!Vabbe’ ma non è nemmeno questo il punto focale del discorso; oggi mi reco alle Poste per ritirare due assicurate di cui mi sono ritrovato l’avviso nella buca delle lettere… apriamo una parentesi… odio gli avvisi delle Poste mi dicono di ritirare qualcosa e non c’è scritto il mittente a me la cosa mette ansia… che cazzo ci vuole a mettere il mittente sugli avvisi… dicevo dovevo ritirare queste cose, vado alla chiusura per essere certo che il postino fosse tornato a riportare i plichi e l’impiegato mi dice che non gli sono arrivati e di ripassare domani all’apertura.. al che io ma scusa te le portano di notte?!?? Vabbè evidentemente non aveva granchè voglia… ho perso di nuovo il filo del discorso… ah si… ho scoperto che alle Poste oltre a vendere il CD di Gianni Morandi (?!?) ora vendono pure contratti di telefonia mobile come operatori virtuali. Ora io lavoro in un ente parastatale e l’età media degli impiegati è abbastanza alta, le poste sono lo stesso, come si può pretendere che gli impiegati delle poste, con la resistenza alle novità tecnologiche tipiche del cinquantenne medio, possano mettersi a spiegare qualcosa di telefonia mobole alla clientela? Ovviamente non possono allo stesso modo di quando ho aperto un libretto di risparmio secondo una formula presente sul sito internet di posteitaliane e ci ho messo due settimane… mah ancora una volta rivoglio gli anni ’70.