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Sarà che mi avvicino ai 40 o sarà, forse, che il logorio della vita moderna ha ridimensionato il mio livello di tolleranza, ma lo snobismo intellettuale per il quale, pur di distinguersi dal pensiero mainstream, si debbano per forza sparare un mucchio di cazzate, proprio non lo reggo più.

Oggi parliamo di Nutella, uno dei prodotti di punta della Ferrero. La Nutella è una crema spalmabile alla nocciola si può mangiare su una fetta di pane o sui biscotti, ma c’è pure chi la mangia col cucchiaio dal vasetto o con le dita. La Nutella è un alimento talmente versatile che si presta, fra le altre cose, anche a giochini sessuali e può essere usata come esca per i vostri figli.

Il primo assioma della delizia recita: La Nutella è buona

Questo è un dato di fatto e non è confutabile. Ora ci sarà sicuramente qualcuno pronto a dire che i gusti non si discutono e che ad alcuni la Nutella può non piacere; io dico, amico mio, se sei malato fatti curare. Qualcun altro sarà pronto a ribattere: – ma che dici ci sono tante creme spalmabili migliori della Nutella, ad esempio la mitica crema Novi che è molto più buona della Nutella perché contiene ben il 40% di nocciole ed ha davvero sapore di nocciola-.

Voglio raccontarvi un aneddoto della mia famiglia.

Mio nonno, Arcangelo (lo so, ha un bel nome mio nonno), ha 93 anni e a 93 anni i denti non sono più quelli di un tempo, anzi diciamo che non sono e basta. A mio nonno piacciono un sacco le nocciole, solo che mangiare le nocciole con la dentiera non è un’esperienza particolarmente piacevole.
Mio nonno, però,  se è arrivato, in forma, a 93 anni è  perché non si perde d’animo e non rinuncia certo ai suoi piaceri per colpa di qualche ostacolo insignificante; così armato di mortaio e pestello  schiaccia le nocciole  fino a ridurle quasi in polvere: polvere di nocciole, appunto. La polvere di nocciole di mio nonno è fatta dal 100% di nocciole e, sembrerà incredibile, ha sapore di nocciola.

La Nutella è fatta col 13% di nocciole ed effettivamente il sapore di nocciole si sente molto meno che nella polvere di nocciole di mio nonno. La crema Novi, invece, è fatta col 45% di nocciole; anche nella crema Novi il sapore di nocciole si sente meno che nella polvere di mio nonno, però si sente decisamente di più rispetto alla Nutella.
Se fossi uno snob intellettuale dovrei dedurre che la polvere di nocciola di mio nonno è più buona della Nutella e anche della crema Novi. Il fatto è che io sono uno snob intellettuale ma ho anche assaggiato la polvere di nocciole di mio nonno e posso testimoniare che fa discretamente schifo.

Il secondo assioma della delizia recita: La Nutella ha sapore di Nutella

Eh sì miei cari, la Nutella è buona perché sa di Nutella non perché sa di nocciole. La mitica crema Novi è buona ma non sa di Nutella, sa di nocciola i due sapori non sono paragonabili, sono due cose talmente diverse che dovrebbero proprio appartenere a due categorie merceologiche separate.

 Il terzo assioma della delizia recita: Ciò che è buono fa male
Corollario:  Ciò che è MOLTO buono fa MOLTO male

Purtroppo a questa regola non sfugge la Nutella, tante calorie e tanti grassi non fanno bene alla salute. Ma qualcuno ha mai detto che la Nutella è un alimento necessario all’apporto quotidiano di vitamine? Ovviamente no, al massimo può essere un sostituto economico degli anti-depressivi ma grassi e zuccheri in dosi elevate fanno male alla salute sia che provengano dal pregiato burro di cacao o che provengano dall’olio di palma; di certo però la Nutella non contiene i temibili grassi idrogenati come cianciano alcuni detrattori… non che se ne contenesse sarebbe meno buona, eh.

Il quarto assioma della delizia recita: La Nutella è poetica

Provate a immaginarvi in un incursione notturna nella dispensa, con in mano un cucchiaio pronto ad essere affondato nel vasetto da 750g di Nutella. Ora sostituite la Nutella con qualunque altra crema a base di nocciola… un’immagine triste, non è vero?

Lo so che la Ferrero spende un mucchio di soldi per sponsorizzare i suoi prodotti, ma posso garantire che questo post non le è costato un euro, ovviamente sono sempre pronto a fornire il mio IBAN :-)

Questo post ha origine dentro Moon Base, non mi soffermerò adesso a descrivere la base, mi limiterò a dire che è un bellissimo luogo “virtuale” per appassionati della lettura, della fantascienza, dei telefilm e in generale tutto ciò che si discosta totalmente da un approccio ai media di tipo mainstream.

Tornando al post, si discuteva (fra l’altro) della capigliatura diversamente naturale di Katy Perry (nella foto), alla quale, dopo aver doppiato Puffetta nel nuovo colossal hollywoodiano su “I Puffi”,  sono venuti i capelli blu, quando ho chiesto quanto sarebbe scesa ulteriormente in basso la mia credibilità dopo una galleria sulle Bluegirls. Ed eccoci qui.

(Le foto sono state scaricate con una piccola ricerca su Tumblr e la maggior parte sono state prese da qui)

 

OK, quasi quasi apro un contest!

Dopo la signorina, che per allietare il rientro dalle festività natalizie, ci aveva deliziato con le sue grazie dedicandole a questo blog, ecco che un’altra ragazza “si concede” per la causa. :-)

Ora, sarà che in questo sito, cominciano ad esserci troppe tette e di ciò iniziano a soffrirne un po’ anche le chiavi di ricerca, resta il fatto che l’argomento rimane personalmente molto affascinante; non solo non posso esimermi, dunque, dall’accontentare l’esplicita richiesta di pubblicazione della dolce signorina Acquarion, ma la ringrazio per essersi così prestata a quello che rischia di diventare un gioco estremamente divertente(*)

Non rimane, quindi, che ringraziare, le simpatiche anonime(ovviamente) ammiratrici di questo blog per il delizioso contributo.

(*) gli exif sembrerebbero suggerire l’uso di un software di fotoritocco, se di fotomontaggio si tratta, però, è fatto davvero bene e la risoluzione delle foto è altissima, persino più alta di quelle pubblicate; credo, quindi, che le immagini siano state solo ritagliate per togliere il viso :-)

Mattinata infernale, fai presto di là, un incontro di qua, corri che abbiamo una riunione e ci si mette pure il blocco dei tir. Arrivano le due, beh vado a pranzo nel ristorante di un distributore di benzina, non fate quella faccia, si mangia bene di solito e poi oggi non c’era nemmeno la benzina, con l’Italia bloccata dagli autotrasportatori, tutti hanno pensato di fare il pieno per anticipare un po’ di liquidità ai gestori di carburante. Dicevo: di solito si mangia bene… di solito.

Entro mi siedo, arriva il proprietario, comincia a sciorinare tutta una serie di pietanze, io non lo ascolto, stavo pensando al mio Blackberry: avevo appena installato Google Sync per sincronizzare Calendar, la cosa sembrava anche funzionare ma dopo pochi minuti il telefono è diventato incandescente, davvero, non si poteva tenere in mano.

io: <<Cosimo, qual’è la prima che hai detto?>>
Cosimo: <<Arrosto in umido>>
io:  <<OK, vada per l’arrosto e una birra>>

per un attimo ho pensato, – ehi Angelo, hai ordinato l’arrosto in umido, qui, sarai mica scemo?- poi sono tornato a pensare al Blackberry.

Arriva la birra… finisce la birra… arriva la ragazza con l’arrosto in umido

io: <<Per favore portami un’altra birra>>

mangio il mio arrosto in umido, arriva la seconda birra, l’arrosto era davvero in umido, era sotto un dito di brodaglia, mentre penso che ho un’altra, noiosissima riunione fra mezz’ora, ad un certo punto mi rendo conto di aver mangiato tutto il mio arrosto e che faceva anche discretamente schifo, meno male che c’era la birra; mi rivolgo alla cameriera…

io: <<Scusa, ragazza con le tette grosse di cui non mi ricordo mai il nome>>
la ragazza con le tette grosse: <<Daniela>>
io: <<OK Daniela, sapresti dirmi cosa ho mangiato?>>
Daniela: <<Arrosto in umido>>
io: <<Ah, OK, ma arrosto di cosa?>>
Daniela: <<Boh, penso vitello>>
io: <<Sicura? Ma cucinate anche cani, qui?>>
Daniela: <<Ehm, non saprei>>
io (sorridendo): <<Beh allora fila in cucina e chiedi, visto che ci sei mi porteresti, per favore, anche un caffè?>>

Dopo cinque minuti

Daniela: <<Ciccino, era pollo e tacchino!>>
io: <<Ma dai… almeno se mi dicevi che era gatto potevo bullarmi con gli amici, ci avrei fatto un post sul blog, l’avrei scritto nel curriculum, ma pollo e tacchino, come lo faccio il post adesso? Ehi ma mi hai chiamato ciccino?>>
Daniela: <<Sì, ciccino>>
io: <<OK, allora il post ci esce ma comunque l’arrosto faceva schifo>>

sorridendo e sorseggiando il caffè :-)

 

Così recita un antico adagio, probabilmente di origine siciliana; una cosa simile amava dire Giulio Andreotti quando affermava che -il potere logora chi non ce l’ha-. La vicenda nota del Comandante De Falco e del Capitano Schettino, le registrazioni sputtanate dai media delle comunicazioni fra la nave e la Capitaneria di Porto nei drammatici momenti successivi al naufragio della Costa Concordia, sono, come tanti altri aspetti di questa storia, una metafora della nostra società.

Il Comandante De Falco è diventato, dopo quella sera, una sorta di eroe nazionale, di lui ci è piaciuto il tono perentorio con cui impartiva gli ordini al “vile” Capitano Schettino, tutta Italia si è sentita partecipe di quel momento di rivalsa, una sorta di nemesi della drammatica situazione politico-sociale in cui versa il nostro paese.

Cosa è successo veramente? Il Comandante De Falco è un ufficiale di marina, è addestrato, condizionato se vogliamo, ad agire con una logica diversa da quella che avrei io o un comune cittadino, De Falco, ad un certo punto si è reso conto della situazione e ha assunto il comando per fare quello per cui è addestrato: portare a casa un risultato, in questo caso per  salvare delle vite. In questa storia, però, l’ambientazione non è una nave da guerra o una caserma, De Falco si è trovato di fronte quello che era poco più che un civile che, incredibilmente, dal suo punto di vista, non ha nemmeno lontanamente pensato di obbedire agli ordini, ma che da perfetto pusillanime, preso fra il rischio di lasciarci la buccia e quello di finire nei casini, ha cominciato ad accampare scuse e ad inventarsi scenari sempre più improbabili.

Comandare è meglio che fottere, è purtroppo vero nel nostro Paese, dove il ruolo di comando, non è una condanna, non significa mettere le proprie capacità al servizio degli altri, in un Paese dove nessuno ha mai il coraggio di assumersi le proprie responsabilità, anzi dove il sistema è strutturato proprio per fare in modo che le responsabilità siano talmente diluite, talmente condivise che quando ci sono degli illeciti è impossibile individuare un vero colpevole e al limite si parla di associazione a delinquere. No, comandare non è affatto bello, non vuol dire solo prestigio e una cospicua busta paga, da un grande potere derivano grandi responsabilità, diceva il nonno di Peter Parker :-), non tutti hanno al forza di sostenere il fardello di assumere decisioni che riguardano la vita (e in alcuni casi la morte) di altri individui, quasi nessuno è realmente preparato per farlo, per lo meno è così nel MIO mondo.