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La NASA l’aveva annunciato da tempo, dopo 30 anni dal quel 12 aprile 1981 del primo lancio del Columbia e dopo 135 missioni si conclude l’era dello Space Shuttle, la navetta spaziale americana ideata per essere lanciata come un missile e tornare sulla Terra atterrando come un aeroplano. Oggi alle 11.29 (ora locale) dal Kennedy Space Center è partita l’ultima missione, la centotrentacinquesima, dello Space Shuttle con l’ultimo volo nello spazio della navetta Atlantis, che al suo ritorno verrà esposta per la gioia dei turisti, proprio nel museo dello spazio del Kennedy Space Center.

Lo Space Shuttle, mi ha accompagnato per tutta la vita, pur con la sua linea goffa, pur essendo enormemente costoso e, tutto sommato, nemmeno tanto versatile, lo Shuttle ha sempre rappresentato per me un’idea, la possibilità di sfuggire realmente, non solo nei romanzi di fantascienza, alla gravità, di volare nello spazio, di pensare che in fondo la Terra, l’umanità non sono poi così importanti, che in qualche modo è offerta all’uomo una strada da percorrere totalmente diversa da quella raccontata dalle religioni.

Oggi davvero si chiude un’era, purtroppo la meschinità umana ha decretato la fine del sogno di poter un giorno lasciare questo sasso o almeno l’ha rimandato per un po’. Gli USA hanno, di fatto, sospeso qualunque programma di colonizzazione dello spazio rinviando tutto a momenti migliori o delegando consorzi internazionali e ditte private. Oggi è un giorno triste.

Bye bye Atlantis, buon volo!

La Luna è rossa… Vega attaccherà

Una birra, il mio netbook, la macchina fotografica,  in terrazza a cazzeggiare su internet mentre aspetto l’eclissi totale di Luna; un immagine quasi romantica di rara pace,  un quadretto che infonde  serenità se non avessi dimenticato il figlio più grande che: – papà voglio fare ioooo le foto alla Luna- e quello di nove giorni addormentato su un braccio  e che ogni tanto frigna…  certe volte penso che gli esseri umani non siano realmente fatti per allevare la prole.

Ad ogni modo questo 2011 è prodigo di eventi   astronomici, così dopo l’eclissi parziale di Sole del 4 gennaio scorso, il  15 giugno 2011, grazie anche al tempo clemente (a Bari nemmeno una nuvola) e nonostante tutto, ho potuto assistere ad una bellissima eclissi totale di Luna.

Fa sempre bene ricordare che l’eclissi di Luna è quel fenomeno ottico che si manifesta quando la Luna transita nel cono d’ombra proiettato dalla Terra e non viene più illuminata direttamente dal Sole.

Qualche foto…

 

Io mi chiedo quale sia il meccanismo che spinga persone intelligenti e con una cultura superiore a credere ciecamente a cose quanto meno improbabili.
Questo post nasce dalla discussione con un amico sulla possibilità o meno di poter realizzare una centrale energetica in Grecia a partire dalla famosa dimostrazione di gennaio a Bologna dell’Energy Catalyzer inventato da Andrea Rossi con il supporto scientifico del Prof. Sergio Focardi dell’Università di Bologna.
Ora il mio atteggiamento di fronte ad un apparecchio che promette di produrre attraverso una qualche reazione nucleare più energia di quanta gliene venga fornita è quello di chiedermi perché. Io non sono un fisico, non pretendo di scendere nei dettagli ma solo di capire a grandi linee come se c’è una possibilità che il giocattolo funzioni.funziona il giocattolo. Il fatto è che per la macchina di Rossi sappiamo cosa entra, sappiamo cosa esce, non sappiamo cosa c’è in mezzo e questo, per me,  mette fine a qualunque discussione in merito dal momento che rende qualunque prova subordinata alla presenza dell’inventore. Certo magari il sistema funziona e ci sono anche dei buoni motivi per tenere nascosto l’ingrediente segreto, non lo metto in dubbio e non è questo il problema; il fatto è che io in un caso di questo genere ragiono in maniera concreta, uso il buon vecchio Rasoio di Occam, per me se una cosa è improbabile che funzioni la spiegazione più semplice è che non funziona finché non si dimostra il contrario e l’onere della prova non spetta a me. Nel caso dell’Energy Catalyzer sarei felice se fosse dimostrata la possibilità di produrre energia attraverso una reazione nucleare a bassa temperatura e senza nessun impatto ambientale e sono sicuro che se ci saranno applicazioni industriali per questa invenzione non solo il suo creatore diventerà ricco ma tutto il mondo ne beneficerà.

La cosa che mi lascia seriamente perplesso, invece, è che ci sono persone (non stupide) che di fronte ad un annuncio del genere ti rispondono che non serve una pubblicazione scientifica perché gli scienziati sono tutti controllati dai poteri forti e, per questo, la rivista Nature avrebbe messo al bando qualunque articolo sulla Fusione Fredda; bastano quindi un paio di interviste di Rai News 24 e un documento interno dell’ENEA(costato un miliardo e mezzo di lire) per decretare con assoluta certezza non solo la possibilità di produrre energia a partire da una reazione nucleare scatenata da un catalizzatore ma anche che tutte le ricerche a riguardo sono ostacolate dalla lobby del petrolio. Sinceramente non capisco, l’unica cosa che so è che ne ho le palle piene di cospirazioni e teorie complottiste.

Nella foto una bella, sana, naturale fusione nucleare!