Articoli

Il Ministro degli affari esteri, Franco Frattini, ha riferito su vicende delicate che rappresentano il sintomo di strategie dirette a colpire l’immagine dell’Italia sulla scena internazionale. L’attacco a Finmeccanica, la diffusione ripetuta di immagini sui rifiuti di Napoli o sui crolli di Pompei, l’annunciata pubblicazione di rapporti riservati concernenti la politica degli Stati Uniti, con possibili ripercussioni negative anche per l’Italia, impongono fermezza e determinazione per difendere l’immagine nazionale e la tutela degli interessi economici e politici del Paese. Tale intento è stato unanimemente condiviso dal Consiglio.

Questo si legge oggi fra i comunicati stampa diramato al termine del Consiglio dei Ministri; certo più tardi il ministro Frattini ha ridimensionato la dichiarazione dicendo

Non c’è un complotto. Di sicuro non c’è un unico burattinaio ma vi è un’enfatizzazione, una combinazione il cui risultato è dannoso per l’immagine del Paese””Non c’è un complotto. Di sicuro non c’è un unico burattinaio ma vi è un’enfatizzazione, una combinazione il cui risultato è dannoso per l’immagine del Paese

però accidenti il comunicato stampa e ancora visibile nel sito del governo ed è inequivocabile: il consiglio dei Ministri condivide l’esistenza di strategie dirette a colpire l’immagine dell’italia a livello internazionale. Ora a parte che non capisco come si possa affossare ancora  l’immagine dell’italia più di quanto non lo sia già,  è grottesco tentare di accomunare episodi che non hanno alcuna relazione se non quella di mostrare il degrado socio-politico-economico e culturale dell’italia.  E qui non c’entra il governo, se non per la sua ignavia, non c’entra Berlusconi, se non come sintomo di un problema più grave. Pompei è in stato di abbandono da decenni si farebbe meglio a seppellirla e lasciare che i posteri la possano ritrovare fra un paio di centinaia di anni. Il problema della monnezza a  Napoli è endemico ed è in caduta libera da quasi due decenni. I presunti episodi di corruzione in Enav-Finmeccanica sono solo, al limite, uno dei tanti problemi giudiziari del nostro paese e Wikileaks è una bolla di sapone mediatica. Quindi di cosa parlava quel comunicato? Agitava uno spauracchio, il solito complotto demo-giudo-pluto-massonico per destabilizzare il miglior governo degli ultimi 150 anni, forse, uno degli ultimi tentativi per cercare di scampare dalla fine di un’era.

Le foto le ho scattate a Pompei il giorno dopo il fatidico crollo della Casa dei Gladiatori, avrei scattato anche foto delle rovine ma francamente ero in giro e sapevo a malapena che fosse crollato un solaio, senza considerare che il crollo in se non mi sembrava molto più interessante del degrado generale della città e sopratutto della assoluta mancanza di fruibilità del “monumento”.

Io non so come sia nelle altre regioni; non mi sono mai interessato molto di sanità ma sto scoprendo in questi giorni, causa necessità famigliari, una situazione della sanità pubblica al limite del collasso.

Nel mese di giugno ho prenotato un elettrocardiogramma per Pierpaolo presso l’ospedale pediatrico e mi è stata fissata come data gennaio; sei mesi per un ECG che fra un po’ li venderanno sulle bancarelle cinesi collegabili alla porta USB. In realtà di questa cosa non mi sono preoccupato granché era solo un esame richiesto dal pediatra, quasi di routine e secondo me totalmente inutile, quindi passi. Ma diavolo oggi per prenotare un prelievo di sangue da analizzare, per mio padre, al Policlinico di Bari, mi hanno rimandato a  dopo la befana, due mesi per un esame del sangue, mica parliamo di una TAC/PET. E non più di un mese fa per un’operazione abbastanza delicata, sempre per mio padre, non c’era posto da nessuna parte, cioè non c’era posto nella sanità pubblica, ma in intra moenia invece sì!?! Non voglio nemmeno parlare dell’esperienza, sempre di questi mesi, con alcune cliniche semi-private (cioè private ma convenzionate col Pubblico) perché qui siamo al limite della mala-sanità.

Queste sono esperienze personali, ovviamente non fanno statistica, ma se aggiungo grosse difficoltà persino nel prenotare un esame, ho tentato di prenotare in una Coop ma il terminale era disconnesso fino a data da destinarsi, in farmacia non prenotano per il Policlinico e l’ospedale Pediatrico e al CUP mi hanno dato informazioni errate, non mi resta che trarre delle conclusioni negative sulla sanità pugliese.

Se a quanto sopra aggiungo che, ad esempio, nel mio paese quello che era un ospedale con tanto di pronto soccorso si è trasformato in un ambulatorio con tanti uffici intorno non mi resta che chiedermi e chiedere al presidente Vendola, che sulla sanità aveva incentrato parte delle sue ultime campagne elettorali: esiste un piano di rilancio per la Sanità pugliese?

P.S. “E’ colpa di Berlusconi” non è accettabile come risposta valida :-)

Le Nazioni Unite celebrano oggi la Giornata mondiale dei Diritti dell’Infanzia. Tralascio le solite cazzate sui pericoli che corrono i bambini nella moderna società dell’informazione con gli orchi in agguato digitale  e non voglio nemmeno parlare delle bolle di sapone mediatiche sugli asili-lager; vorrei fare una riflessione più sul “quotidiano”. L’italia ha recepito la convenzione sui diritti dell’infanzia  nel 1991 ed è previsto che i bambini abbiano (art. 24), il diritto di esprimere la propria opinione (art. 12) e ad essere informati (art. 13) abbiano diritto alla nazionalità (art.7), abbiano il diritto di avere un’istruzione (art. 28 e 29) e sopratutto abbiano il diritto di giocare (art. 31). Oggi i bambini, anche nel nostro paese,  sono solo l’ennesimo target dei pubblicitari, soggetti a cui indirizzare le campagne di marketing. Lo stato non ha attuato alcuna attività di sostegno alle famiglie per la tutela dei figli, non esistono, di fatto, strutture pubbliche di accoglienza per i piccoli, questi dall’infanzia all’adolescenza vengono parcheggiati in strutture private che li coinvolgono sempre in qualche attività anche ludica ma sempre strutturata; i bambini di oggi non giocano più e quando lo fanno è sempre secondo un insieme di regole. Ieri ero al centro commerciale, ovviamente si avvicina Natale ed è pieno di giocattoli. Guardavo i Lego, i mitici mattoncini della mia infanzia, quasi tutte le confezioni erano in qualche modo legate ad un merchandise ma quel che è peggio i pezzi non permettevano di costruire molto altro; pubblicità e schemi, così li vogliono. Ma anche la TV maledizione, non voglio entrare nel merito dei cartoni animati fin troppo “buonisti” (ma dove cazzo sono i cattivi?), non esiste più una trasmissione di informazione ed intrattenimento per i più piccoli e quelle che ci sono vengono trasmesse quando capita, non sono un appuntamento fisso, una certezza per i più piccoli.

Comunque come mille altri prima di me segnalo l’iniziativa in atto su Facebook di cambiare il proprio profilo; i giornali di oggi la riportano come legata a questa Giornata mondiale dei Diritti dell’Infanzia, secondo me è una coincidenza ed è il solito meme che sui social network si propaga in maniera super accelerata, un’iniziativa partita per caso e  che si è diffusa ben oltre le aspettative del suo sconosciuto creatore; in ogni caso è una bella idea così come è bello ricordare nelle foto dei propri “amici” virtuali i simboli dei momenti più belli della propria vita, quelli legati all’infanzia.

Nel riquadro la mia attuale foto del profilo su FB, non è proprio un cartone animato della mia infanzia, ma io sono rimasto un bambino ;-)

 

(ANSA) – CASERTA, 18 NOV – A Casal di Principe, nessuno tra la gente si dice’contento’ per l’arresto del boss Antonio Iovine. I casalesi vanno anche oltre, dicendo che quando ‘c’era la camorra, si viveva meglio. Ora che c’e’ lo stato siamo rovinati’. ‘Qui tutti rubano, i politici come i boss. Ma la differenza e’ che mentre i boss mangiano la torta ma ti danno anche una fetta, i politici mangiano solo per fatti loro. Siamo marchiati, nessuno ci da piu’ lavoro’. Altri se la prendono anche con Saviano: ci ha rovinato.

Leggendo questo pezzo su ANSA.it, il mio primo pensiero è stato “nuclearizzateli” . Ma poi riflettendoci meglio mi rendo conto che in italia oggi stiamo vivendo un momento drammatico. C’è poco da rallegrarsi, come fa Tremonti, sul fatto che non finiremo come la Grecia e non avremo bisogno dell’elemosina dell’UE come l’Irlanda; magari ha ragione ma ciò non migliora la situazione di quelle famiglie che riescono a stento a sopravvivere e che sono disposte ad aggrapparsi a tutto per tirare avanti. Qui poco importa il qualunquismo di chi dice che la mafia, almeno lasciava le briciole ai poveracci, qui quello che conta è la terribile sensazione di abbandono, da parte delle istituzioni, delle persone oneste che non riescono a dar da mangiare ai propri figli. Le dichiarazione raccolte dai casalesi, intesi come abitanti di Casal di Principe vanno interpretate come quelle di persone che, in questi tempi terribili, non riescono a trovare un lavoro, come persone che in questo momento drammatico di divisione politica, sociale e, ahimè, anche geografica vengono realmente ghettizzati. Di che stupirsi se magari estremizzano il concetto espresso dall’antico detto – si stava meglio quando si stava peggio -? Certo questo è l’humus in cui attecchisce il seme della mafia ma chi ha gettato il concime?

Questa immagine meritava di essere fotografata. Sia per l’ambiente, sia per la bellezza intrinseca e decadente di questo scorcio di Napoli e sia, naturalmente, per la trovata geniale dei ragazzi di questo sito http://www.giovanidispostiatutto.com .

La cosa terribile è che  ho letto annunci di lavoro “seri”, in campo informatico, che a questo, in confronto, viene voglia di inviare il curriculum :-)