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(ANSA) – CASERTA, 18 NOV – A Casal di Principe, nessuno tra la gente si dice’contento’ per l’arresto del boss Antonio Iovine. I casalesi vanno anche oltre, dicendo che quando ‘c’era la camorra, si viveva meglio. Ora che c’e’ lo stato siamo rovinati’. ‘Qui tutti rubano, i politici come i boss. Ma la differenza e’ che mentre i boss mangiano la torta ma ti danno anche una fetta, i politici mangiano solo per fatti loro. Siamo marchiati, nessuno ci da piu’ lavoro’. Altri se la prendono anche con Saviano: ci ha rovinato.

Leggendo questo pezzo su ANSA.it, il mio primo pensiero è stato “nuclearizzateli” . Ma poi riflettendoci meglio mi rendo conto che in italia oggi stiamo vivendo un momento drammatico. C’è poco da rallegrarsi, come fa Tremonti, sul fatto che non finiremo come la Grecia e non avremo bisogno dell’elemosina dell’UE come l’Irlanda; magari ha ragione ma ciò non migliora la situazione di quelle famiglie che riescono a stento a sopravvivere e che sono disposte ad aggrapparsi a tutto per tirare avanti. Qui poco importa il qualunquismo di chi dice che la mafia, almeno lasciava le briciole ai poveracci, qui quello che conta è la terribile sensazione di abbandono, da parte delle istituzioni, delle persone oneste che non riescono a dar da mangiare ai propri figli. Le dichiarazione raccolte dai casalesi, intesi come abitanti di Casal di Principe vanno interpretate come quelle di persone che, in questi tempi terribili, non riescono a trovare un lavoro, come persone che in questo momento drammatico di divisione politica, sociale e, ahimè, anche geografica vengono realmente ghettizzati. Di che stupirsi se magari estremizzano il concetto espresso dall’antico detto – si stava meglio quando si stava peggio -? Certo questo è l’humus in cui attecchisce il seme della mafia ma chi ha gettato il concime?

Pensare che la politica impersonata da quattro impresentabili e incolti avvinazzati (che in nessun caso potrebbero essere rappresentativi di un condominio e men che meno di un’ipotetica macroregione) contribuiscano ad alimentare le divisioni di questa nazione, anche in un momento drammatico come quello che sta vivendo il Veneto in questi giorni, fa veramente ribrezzo. Sentire strumentalizzare un disastro di immani proporzioni per tentare di attuare il tanto auspicato federalismo fiscale all’amatriciana o forse, per meglio dire, in bagna càuda fa pensare a quanta mancanza di acume politico ed economico ci possa essere in questo paese. In questo momento è troppo facile fare considerazioni sull’evasione fiscale nel nord-est, sullo sfruttamento della manodopera extracomunitaria e sulle cause del disastro come si leggono in tutti i giornali; tutte queste elucubrazioni non fanno altro che dare la stura ai soliti meccanismi antagonistici di tifo da stadio che  caratterizzano l’italia ma che mal si addicono alla soluzione dei problemi. Oggi è il caso che tutti gli italiani si rimbocchino le maniche e che come in tante altre occasioni facciano del proprio meglio per aiutarsi a vicenda cercando di non pensare alle cretinate seccessioniste di gente stabilmente ancorata alle poltrone romane o a considerazioni fatte ad alta voce da alti funzionari dello stato su possibili eruzioni vulcaniche. Domani, forse, sarà il caso di fare il punto sulla dissestata situazione idrogeologica dell’italia intera e cercare il modo di limitare i possibili danni futuri.

Questa immagine meritava di essere fotografata. Sia per l’ambiente, sia per la bellezza intrinseca e decadente di questo scorcio di Napoli e sia, naturalmente, per la trovata geniale dei ragazzi di questo sito http://www.giovanidispostiatutto.com .

La cosa terribile è che  ho letto annunci di lavoro “seri”, in campo informatico, che a questo, in confronto, viene voglia di inviare il curriculum :-)

…ma manc p’o cazz!!!

Qui siamo in via Giuseppe Verdi appena fuori dalla Galleria Umberto I, ovviamente a Napoli, la sera del 6/11/2010 e come si può vedere i proclami non servono a trovare un tappeto così grande da nasconderci tutta la monnezza.

Orwell, Ballard, Sheckley e Douglas Adams, insieme, mai avrebbero immaginato un universo più tragicomico e surreale dell’attuale scenario socio-politico italiano e se anche fosse loro venuta in mente una simile distorsione della realtà l’avrebbero immediatamente cestinata perché inverosimile oltre che poco interessante.

La notizia di oggi sono l’apoteosi del surrealismo d’accatto.

Il consiglio dei ministri, per bocca del miglior presidente del consiglio degli ultimi 5 secoli ha rilanciato il reato di prostituzione. In pratica le dichiarazioni del premier sono queste:

“Avendo constatato che il reato di prostituzione che avevamo preparato mesi fa non è andato avanti, abbiamo deciso di riprendere quella norma, riapprovarla una seconda volta e inserirla in questo provvedimento sulla sicurezza”.

Ma a cosa fa riferimento esattamente il presidente del CdM? Ovviamente al disegno di legge presentato due anni fa dal ministro per le pari opportunità Mara Carfagna (*)  (che non si capisce bene cosa c’entri col tema della prostituzione che  dovrebbe essere trattato dagli Interni) e che è rimasto fermo più o meno come tutta l’attività del parlamento da due anni a questa parte. Ma vediamo più o meno di cosa stiamo parlando;  lo spirito della legge sembrerebbe quello di rimpatriare le prostitute clandestine e punire la prostituzione minorile, godiamoci dunque due passaggi di questo strepitoso disegno di legge:

…Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque compie atti sessuali con un minore di età compresa tra i sedici ed i diciotto anni, in cambio di denaro o di altra utilità, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni e con la multa da euro 1.500 a euro 6.000. Se i fatti di cui al primo e secondo comma sono commessi nei confronti di persona che non abbia compiuto gli anni sedici, la pena è aumentata da un terzo alla metà”.

Dunque, pare, che il costo di un rapporto sessuale a pagamento con una minorenne diventerà quasi improponibile per un cittadino del ceto medio.

…I soggetti minori stranieri non accompagnati che esercitano la prostituzione nel territorio dello Stato, sono riaffidati alla famiglia o alle autorità responsabili del Paese di origine o di provenienza, nel rispetto dei diritti garantiti al minore dalle convenzioni internazionali, dalla legge dai provvedimenti dell’autorità giudiziaria e con modalità tali da assicurare il rispetto e l’integrità delle condizioni psicologiche del minore, attraverso la procedura di rimpatrio assistito…

ecco questo può essere già più problematico a meno che il minore non debba poi rimanere in italia con un permesso di soggiorno temporaneo per motivi giudiziari.

Ora questa normativa sembrerebbe in netto contrasto con alcuni interessi personali del premier, da lui stesso resi noti con le dichiarazioni degli ultimi giorni,  dunque, per una volta, andrebbe fatto un plauso al nostro presidente che è riuscito brillantemente a superare il conflitto di interesse. Invece no, perché ho dimenticato di citare l’Art.1 del ddl Carfagna che riduce il tutto ad un problema di arredo urbano:

“Chiunque esercita la prostituzione ovvero invita ad avvalersene in luogo pubblico o aperto al pubblico è punito con l’arresto da cinque a quindici giorni e con l’ammenda da duecento a tremila euro. Alla medesima pena prevista al secondo comma soggiace chiunque in luogo pubblico o aperto al pubblico si avvale delle prestazioni sessuali di soggetti che esercitano la prostituzione o le contratta”.

Ora resta da chiarire quali possano essere le eventuali “pene” alternative al carcere previste dalla norma, non so il lettore di questo articolo ma io una mezza idea ce l’avrei.

P.S. anche io ho amato la Escort

(*) sì lo so questo è davvero un tocco di classe