Domani finalmente è il 25 dicembre e come tutti gli anni anche io festeggio questa importante giornata che è la nascita di Isaac Newton… c’era qualcos’altro, non può essere che per la nascita di Newton sia rosso sul calendario… cos’era… ah si natale come dimenticarlo… ecco perchè c’è tutto quel casino in centro.
Dunque ancora una volta siamo arrivati a natale e quest’anno più degli altri anni la festa più consumistica dell’occidente assume un significato particolare con un bambino in casa, per quanto piccolo. Io personalmente adoro il natale, ti permette di riposarti una settimana, ci sono le lucine colorate, ci sono i regali, fa girare l’economia e chi se ne fotte se si festeggia la nascita di un leader religioso, quella di Newton o il dio Mitra l’importante che sia la scusa per passare qualche giorno diverso e spensierato; questo pure a costo di dover stare un po’ di più con i parenti per fare gli auguri (di cosa non me l’hanno mai detto) a zii che come ogni anno avevo appena dimenticato di avere e reincontrare cugini più perduti di quella bambina, con cui ho fatto la prima elementare a Taranto, di cui credo di aver trovato traccia in internet, ma di cui non riesco a trovare la mail.
C’è solo una cosa che mi perplime quest’anno, proprio per il fatto di avere un bambino. Passi la storiella del bue, l’asinello e il bambinello nel presepe che tanto non ci crede nessuno…. ma Babbo Natale… si quell’odiosissimo sponsor della Coca Cola con un costume più brutto di quello del Gabibbo, ma come cazzo è possibile che i bambini possano credere alle panzane che gli vengono propinate su questa icona del consumismo. Eppure leggo che, da un sondaggio dell’istituto di pediatria della Milano-Bicocca, a 8 anni l’80% dei bamba credono ancora a Babbo Natale, secondo me, più che altro, prendono per il culo gli psicologi… e non solo, secondo questi eminenti scienziati è compito dei genitori assecondare fino ad almeno dieci anni la credenza in questi falsi miti per una questione di stabilità psicologica della prole(sia mai che poi facciano una strage in classe in un raptus di follia omicida). Quindi, riassumendo, un bambino che a otto anni ha accesso a internet, consolle videoludiche, ha un cellulare privato, guarda ore di TV mi si vuol far credere che non abbia mai sentito, nemmeno per sbaglio che Babbo Natale non esiste e che se anche l’abbia sentito sia così stupido da continuare a crederci. Mah!

Il capo di gabinetto Nobutaka Machimura e il ministero della difesa giapponese Shgeru Ishiba, in risposta ai continui sorvoli dei domini nipponici da parte di oggetti volanti non identificati hanno allertato l’esercito per un possibile imminente attaco UFO alle porte del Giappone. La squadra Getter è ready in five e dal museo della scienza e della tecnica sono stati prelevati Il Grande Mazinga e Mazinga Z per gli opportuni aggiornamenti del firmware prima di ritornare a combattere, sono in corso le ricerche di Hiroshi Shiba eremita nei boschi ai piedi del monte Fuji dalla sconfitta del Signore del Drago.
Scherzi a parte leggo oggi sul Corriere.it che (notizia di ieri) il capo di gabinetto e ministro della difesa nipponico in risposta a precise richieste dei giornalisti circa l’aumento di avvistamenti di oggetti volanti non identificati sul terriotrio giapponese hanno dichiarato «Non c’è nessun motivo per negare ulteriormente che oggetti non identificati (Ufo) esistono, e che questi vengono controllati da un’altra forma di vita» e che inoltre sia necessario che il Giappone debba prepararsi preventivamente ad un possibile attacco da parte degli alieni. Pur sottolineando che la sua è un’opinione personale il ministro della difesa ha inoltre precisato: «Verificherò se l’esercito del Giappone sia in grado di affrontare un attacco alieno – del resto, anche nei film di Godzilla sono di fatto le truppe giapponesi ad entrare in azione».
E mentre noi qui stiamo a discutere delle intercettazioni telefoniche di Berlusconi i Giapponesi si stanno preparando, ancora una volta, a salvare il mondo dalla minaccia delle forze del male. Adoro i Giapponesi :-)

Questo post prende spunto da una discussione classica da macchinetta del caffè (odio il caffè delle macchinette, prendo quasi sempre il the ma fa decentemente schifo anche quello) anche se in realtà si stava chiacchierando in
mezzo ad un corridoio. Colleghi più o meno coetanei (dieci anni più, dieci anni meno…) con differenti background
culturali, col problemi simili e differenti soluzioni. Gente fortunata, scampata all’etichetta di “bamboccione” di padoaschioppana definizione, che per meriti o per colpi di culo se la passa discretamente bene, meglio della maggior parte dei propri amici ma certamente peggio dei propri genitori. Si parlava di regali di Natale e non so bene come siamo arrivati a discutere del fatto che possa essere giusto o meno “approfittare” degli aiuti, prestiti o regali della famiglia per mettere su casa e una vita “autonoma”. In un paese normale la mia opinione in merito sarebbe chiara e incontrovertibile, volendo, per certi versi, anche un po’ estremista, diciamo qualcosa del tipo: -muovi il culo e datti da fare, coglione!- ed è questa più o meno la posizione tenuta in quella discussione; tornando a casa nel traffico dovuto agli inetti da shopping natalizio, però, ripensandoci bene mi sono reso conto che quel che resta di questo sciagurato paese ha ormai passato il segno nella gestione del cosidetto welfare. La scarsamente lungimirante politica economica di questa povera Italia continua a privilegiare evasori ed elusori creando sempre nuove scappatoie e nuovi strumenti per far galleggiare le piccole aziende che campano di espedienti da barboni senza investire ne in ricerca ne tantomeno sui dipendenti, che secondo le ultime creative invenzioni contrattuali ormai, nella maggior parte dei casi, non possono nemmeno più essere chiamati così.
Il risultato: precarietà e stipendi ridicolmente bassi tali da non permettere l’autonomia economica se non dividendo le spese con un’altra persona e la famiglia come unico sostegno “sociale” basandosi sulle pensioni dei propri genitori.
La soluzione: E se proprio non trovi niente da fare non fare la vittima se ti devi sacrificare perchè in nome del progresso della nazione in fondo in fondo puoi sempre emigrare…

GucciniOggi pomeriggio complice la neve dei giorni scorsi, zero gradi di temperatura e un auto che sul ghiaccio risponde come una barca a vela (reminder per il prossimo anno comprare gomme termiche per la Stilo) stanco di stare a casa decido da buon borghese di andare al centro commerciale più vicino. io non vado mai in nessun centro commerciale di domenica, mai, ma oggi ho pensato… che diavolo nevica… solo io e mia moglie siamo così pazzi da mettere il naso fuori di casa. Mi sbagliavo! Ma di brutto. Il posto pullulava di persone di ogni tipo e natura e io non amo molto la folla, quando c’è troppa gente mi viene un senso come di claustrofobia comincio ad avvertire strani odori e poi mi sento toccato da mani aliene… insomma la folla mi fa lo stesso effetto che fa agli amanti di Padre Pio l’essere al suo cospetto in quel di San Giovanni Rotondo, solo che io credo molto poco ai miracoli e odio sentirmi toccare da sconosciuti specie se uomini. Ma ormai ci siamo…. mi viene quasi una voglia di prendere qualcosa al bar, ma guardo la coda e ci rinuncio volentieri… facciamo un giro nell’ipermercato, Monica e il pupo vanno a vedere per qualche regalo di natale ai parenti io faccio un veloce giro al reparto elettronica, molto veloce, non sia mai che vedo qualcosa che decido di dover avere a tutti i costi, che so un mouse a led multicolori che si accendono tipo albero di natale nel bel mezzo della notte… poi passo ai libri… i soliti tascabili economici di Ken Follet e Stephen King… la solita top ten dei libri più venduti e poi i soliti libri messi li per attirare l’attenzione, guardo… Oh il vecchio Dan Brown… Bruno Vespa… Beppe Grillo… Francesco Guccini… Mike Buongiorno… ehm torno indietro, si Guccini, quel Guccini che ha allietato la mia giovinezza con canzoni tristi e disperate(effettivamente SEMBRA un controsenso), quello che ha narrato tematiche politiche e sentimentali, quello che stavo ascoltando in macchina cinque minuti prima era proprio li fra Beppe Grillo e Mike Buongiorno con un DVD allegato ad un libro, non ho indagato oltre, ho recuperato moglie e bimbo e me ne sono tornato a casa per leggere l’Ansa per sapere se Berlusconi e Veltroni hanno finalmente raggiunto un accordo sulla legge elettorale.

Per uno nato e cresciuto in Puglia la neve è sempre una bella sorpresa, capita una volta l’anno non da più fastidio di tanto, sempre meno del blocco dei TIR diciamo e se sei fortunato ti salti anche la scuola… Stamattina quindi mi sono svegliato di buon umore dopo una serata, ieri passata in un locale (locale… vabbè insomma era un posto decisamente rustico) col bimbo scarsamente frignante (leggi ha dormito tutto il tempo), buona compagnia, ottimo cibo, fuori più o meno zero gradi e chi se ne frega se nevica e siamo in campagna a 60 chilometri da casa e con un bambino piccolo :-); mi sono svegliato di buon umore, dicevo, quando sollevando la tapparella ho avuto la splendida visione delle case imbiancate e della neve cadere. Peccato che il bimbo sia ancora troppo piccolo per pensare di fare un pupazzo di neve giù nel cortile… quasi quasi adesso accendo la televisione giusto per sentire se hanno già allertato la Protezione Civile per salvarci da questi invadenti due centimetri di neve, di quanto sono aumentati i generi alimentari dopo il terribile blocco degli autotraportatori e sopratutto per cambiare su AUX3 per giocare alla Play col Pierpa in braccio, credo che sceglierò Quake 3 :-)