Da bambini uno scherzo tipico che si faceva(almeno io e i miei fastidiossissimi amichetti) era quello di smontare i classici accendigas piezoelettrici della mamma, tirarne fuori il meccanismo e utilizzarlo per dare la scossa agli amici; particolarmente divertente, ricordo, era dar la scossa alle bambine appoggiate ad una ringhiera collegando l’armamentario ad un’estremità della stessa, quindi senza farsi vedere se non per ridere, ma dopo…
Secondo lo stesso principio funziona Zanza-click. L’aggegino, io possiedo Click la versione portachiave, mi è stato regalato dal mio amico Sandro e promette di ridurre il prurito e il gonfiore derivante dalle punture di piccoli insetti con l’applicazione di scariche piezo-elettriche, col giusto voltaggio e amperaggio, direttamente sulla puntura. Francamente ero un po’ scettico sulla reale utilità di Zanza-click, tuttavia, in questa vacanza, fra l’altro nella Camargue, zona molto paludosa, ho pensato di portarmelo dietro e devo dire di essermi ricreduto circa la reale utilità del cosino. Sulle gambe ho ricevuto una quarantina di punture di zanzara, ma non da parte di un insetto francese, ma da una nostranissima zanzara, racattata nelle campagne fra Monopoli e Castellana il week-end prima di partire e che ha deciso di viaggiare con me per 1400 chilometri e banchettare con i miei polpacci, tutt’ora ridotti ad una specie di groviera. Beh devo dire che le scosse piezo-elettriche del cosino giallo, sono state davvero salvifiche.

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