Siamo nella contea di Hazzard in Georgia e la voce fuori campo ci dice che lo sceriffo Rosco e i suoi vice Enos e Clatus hanno preparato l’ennesimo posto di blocco nelle strade di campagna della contea; da lontano si sente il rombo di un motore e le prime dodici note di Dixie, l’inno delle truppe confederate nella Guerra di Seccessione, ed ecco arrivare una macchina arancione che di colpo spicca un balzo e supera il posto di blocco per fuggire via poi in una nuvola di polvere.
Questa in breve la trama di una serie cult degli anni ottanta “The Dukes of Hazzard”.

LA STORIA

Al centro della serie la famiglia Duke che da cinquanta anni prima della dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti ha come principale attività la distillazione di alcol. Purtroppo il proibizionismo ha reso illegale questa “arte” ma i Duke non demordono e guidati dal patriarca, “zio Jesse”, continuano a produrre e contrabbandare whisky sfidando continuamente le forze dell’ordine… almeno fino a quando i cugini Bo e Luke Duke vengono fermati  e condannati per contrabbando. La famiglia Duke è allora costretta ad un accordo con le autorità e si impegna a terminare le proprie attività illecite in cambio della liberazione “sulla parola” dei due cugini.
Bo e Luke non possono uscire dalla contea e non possono detenere alcun tipo di arma da fuoco(si accontentano di arco e frecce…esplosive) e ovviamente non possono più commettere attività illegali
La contea di Hazzard è controllata dal commissario di Contea Jefferson Davis Hogg. Ex socio in “affari” di zio Jesse, Boss Hogg è deciso irrevocabilmente a liberarsi della famiglia Duke, rea di mettergli i bastoni fra le ruote nella gestione dei suoi loschi traffici. J.D. Hogg controlla praticamente tutte le attività lecite ed illecite della contea compresa la polizia affidata a suo cognato, lo sceriffo Rosco P. Coltrane assistitoo dai suoi vice Clatus e Enos, quest’ultimo perennemente innamorato della bellissima Daisy Duke. Unico membro della polizia a non essere al soldo di Boss è Flash, il bassotto poliziotto di Rosco, che non perde occasione per far spaventare J.D.Hogg, che ne ha il terrrore, passando il resto della giornata a dormire nell’auto di pattuglia.
In questa breve descrizione della serie, tuttavia, ho volutamente tralasciato il vero protagonista di “Hazzard”, quello che ha sancito il successo del telefilm al di là di ogni ragionevole aspettativa, il mitico “Generale Lee”.

IL GENERALE LEE

 

 

Il Generale Lee è l’automobile con cui si spostano i nostri eroi Bo e Luke sulle strade dissestate della contea di Hazzard. Il Generale è una Dodge Charger del ’69 modificata sul modello delle Charger che hanno vinto tante gare nell’americanissimo circuito Nascar. Il Generale Lee quindi è quella che si direbbe una Muscle Car, un’automobile equipaggiata con un motore sovradimensionato in grado di spingerla a velocità pazzesche e di darle una potenza sufficiente a poter spiccare balzi e a sfuggire alla polizia. Ma anche dal punto di vista estetico il Generale è assolutamente inconfondibile. La sua carrozzeria, infatti, è verniciata di arancione con un’enorme bandiera degli stati confederati sul tetto e i numeri 01 dipinti sugli sportelli saldati alla scocca che insieme ad un roll bar interno contribuiscono a rinforzare l’intera struttura della macchina.
Il Generale è dotato di un apparato di comunicazione CB, (serve ai cugini Duke di rimanere in contatto con gli altri membri della famiglia) la cui lunghissima antenna è montata sul baule posteriore.

Nel telefilm sono state usate circa 300 Dodge Charger di cui, al termine delle riprese, se ne sono salvate solo diciasette. Quindici auto sono state vendute a privati come pezzi da collezione e le altre due sono state conservate dalla produzione e sono state riutilizzate in seguito in “Duke of Hazzard The Reunion”.
Generalmente nel telefilm venivano utilizzati due modelli di Generale. Uno più curato per le riprese ravvicinate e quasi sempre guidato da Bo Duke(Schneider aveva infatti frequentato una scuola di guida speciale proprio per le riprese) e l’altro utilizzato per i salti e dunque equipaggiato con un motore più potente, che veniva pilotato da stuntmen.

Una delle caratteristiche  del Generale Lee che lo rendono irresistibile sono le trombe del clacson che suona le prime 12 note di Dixie. Pare che la scelta del clacson sia stata casuale. Infatti la leggenda narra che fosse montato su una delle prime Charger che la produzione acquistava usate in tutti gli Stati Uniti.

La targa del Generale appartiene allo stato della Georgia e in tutta la serie rimane invariabilmente: CNH320.

CURIOSITA’

Nella quarta stagione, visto il successo strepitoso della serie, i protagonisti Wopat e Schneider chiesero alla Warner una revisione del contratto. La Warner per tutta risposta sostituì Bo & Luke nella serie con Coy & Vance due nuovi improbabili cugini Duke. Naturalmente vi fu una sorta di sommossa popolare, i giusti ruoli vennero ristabiliti prima ancora della fine della stagione e Coy e Vance furono presto dimenticati.

Non solo il Generale fra le bellezze della serie; come dimenticare Daisy Duke/Catherine Bach, la cugina bona dei Duke e una delle più grande gnocche mai apparse in TV e di cui, sotto, si può guardare la photogallery.

Un’annotazione va fatta su un personaggio apparso solo in un episodio, tale Jamie Lee Hogg, degno nipote di Boss Hogg che vorrebbe sposare Daisy per interesse. Jamie Lee è interpretato da un giovanissimo Johnatan Frakes meglio conosciuto come Comandante Riker in Star Trek TNG.

CROSS-OVER, SPIN-OFF E REUNION

Boss-Hogg e il vice.sceriffo Enos fanno un’apparizione nel telefilm “Alice” al Mel’s Diner che Boss vorrebbe comprare.

Da Hazzard è stata tratta una serie spin-off(di una sola stagione)dal titolo “Enos” andata in onda anche in Italia. La serie ambientata a Los Angeles vede come protagonista il vice-sceriffo Enos che è diventato un agente della polizia. Nella serie ci saranno apparizioni dei personaggi di Hazzard io ricordo perfettamente un episodio con Daisy, il grande amore di Enos.

Nel 1997 and ò in onda sulla CBS un film per la TV intitolato:”Dukes of Hazzard: Reunion!” in cui si riunisce tutto il vecchio cast del telefilm ad eccezione del defunto Boss(Sorrell Booke) che tanto aveva premuto per ottenere che la Warner Bros producesse un film su Hazzard e che, purtroppo, non ha potuto vedere realizzato il suo sogno. Pochi mesi dopo la messa in onda del film ci ha lasciato, dopo una lunga malattia, anche Zio Jesse(Denver Pyle). The Reunion è stato trasmesso in Italia col titolo “Hazzard vent’anni dopo”

Nel 2000 il cast supersite del telefilm si riunisce nuovamente per presentare “Dukes of Hazzard: The Hazzard In Hollywood” un altro reunion ambientato ad Hollywood dove la banda di Hazzard si reca per raccogliere fondi per un ospedale. Questo Film TV tuttavia non ha riscosso un grande successo negli USA e non è ancora stato trasmesso in Italia.

Nel 1983 fu prodotta anche una serie animata, con le voci originali del telefilm, dal titolo Hazzard.

Nel 2005 è uscito il film Hazzard con Johnny Knoxville e Seann William Scott  nella parte dei cugini Duke e Jessica Simpson che interpreta indegnamente Daisy.

CREDITS

Titolo Originale: “The Dukes of Hazzard”
Musiche:Warren Baker
Creato da:Gy Waldron
Prodotto da: Gy Waldron, Rod Amateau, Ralph Riskin, Bill Kelley
Produttore Esecutivo: Paul R.Picard
Casa di Produzione: Warner Bros
Episodi: prodotte 7stagioni dal 1979 al 1985 sulla CBS

IL CAST

Luke Duke – Tom Wopat(1979-82, 1983-85)
Bo Duke – John Schneider(1979-82, 1983-85)
Daisy Duke – Catherine Bach
Zio Jesse Duke – Denver Pyle
Jefferson Davis “Boss” Hogg – Sorrell Booke
Sceriffo Rosco P. Coltrane – James Best
Vice Sceriffo Cletus Hogg – Rick Hurst(1980-1983)
Vice Sceriffo Enos Strate – Sonny Shroyer(1979-1980, 1982-1985)
Cooter Davenport – Ben Jones
Coy Duke – Byron Cherry (1982-1983)
Vance Duke – Christopher Mayer(1982-1983)
Sceriffo Grady Byrd – Dick Sargent(1980)
Waylon Jennings – Voce fuori campo

Ruoli Ricorrenti:

Sceriffo Ed Little (Contea di Chickasaw) – Don Pedro Colley(1981-1984)
Lulu Coltrane Hogg – Peggy Rea
Signorina Emma Tisdale – Nedra Volz (1981-1983)
Hughie Hogg – Jeff Altman

Per vedere la gallery di Catherine Bach

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Tante navi hanno avuto il nome Intrepid nella storia della marina militare USA; persino Star Trek eredita questa denominazione per una classe di astronavi. Probabilmente però la più famosa delle intrepid è la USS Intrepid (CV-11), una portaerei varata il 26 aprile 1943 e disarmata il 15 marzo 1974 e che dal 1982, ormeggiata a new York, al molo 86, sul fiume Hudson, ospita uno dei più entusiasmanti musei aeronavali di tutto il mondo oltre ad essere consacrata come monumento nazionale.

Ho visitato l’intrepid nel 2005, appena in tempo prima che fosse spostata per due anni a Staten Island per una serie di restauri.

L’intrepid ospita sul suo ponte alcuni dei più famosi aeroplani del mondo è il museo offre la possibilità di vedere alcuni pezzi unici come il Concorde G-BOAD delle British Airways che stabilì il record di velocità per un aereo di linea e che oggi si trova in uno spazio espositivo sul molo e un meraviglioso esemplare di Loocked A-12.

Bando alle ciance, di seguito alcune foto scattate nel 2005.

Come quasi tutti gli anni, la festa di San Nicola a Bari è stata caratterizzata dall’esibizione delle Frecce Tricolori.
Sarà che ho visto molte volte lo spettacolo della PAN, sarà che mi sono girato le fiere aeronautiche di mezzo mondo, sarà a causa della scarsa lungimiranza di aver chiuso gli accessi ai parcheggi di scambio per chi proveniva da Sud, ho trovato l’esibizione, a cui ho assistito da un campo incolto alla periferia della città, abbastanza noiosa e scontata, anche perché, non ho visto eseguire molte figure verticali, probabilmente a causa delle nuvole basse. Pierpaolo comunque si è divertito tantissimo.

Le Frecce Tricolori sono così famose in tutto il mondo che un MB339 con la livrea della PAN è persino esposto sul ponte dell’Intrepid, portaerei e museo galleggiante ancorata al molo 86 di New York, ed è quello che si vede nella prima foto; le altre foto sono relative all’esibizione a Bari del 8 maggio 2011 e non sono il massimo, visto la distanza del fotografo dal luogo dello spettacolo aeronautico

Dopo la marchetta sanremese di Yanez che gli è valsa il quarto posto nel festival dei fiori è tornato, dopo due anni da Pica!, Davide Van De Sfroos con il suo nuovo album che prende il nome dal fortunato pezzo festivaliero: Yanez.

A me pugliese pare sempre strano parlare di Davide Bernasconi e delle sue canzoni cantate in dialetto laghée, ma continuo a ritenere Van De Sfroos la proposta musicale italiana più interessante degli ultimi 10 anni e ciò indipendentemente dal fatto che per capire un terzo di quello che dice in un pezzo devo ascoltarlo almeno 5 volte. Anche Yanez non tradisce le aspettative: sempre vive le sonorità tipiche del cantautore “padano” che narra storie di provincia rievocanti una strana nostalgia per una dimensione mai vissuta in un modo talmente orecchiabile da meritargli quasi una vittoria al teatro Ariston.

Un altro bel disco per Van De Sfroos.

 

Questa sera sono in grado di annunciare agli americani e al mondo che gli Stati Uniti hanno condotto un’operazione che ha ucciso Osama Bin Laden, il leader di Al Qaida, un terrorista responsabile della morte di innocenti… (Barak Obama – 2 maggio 2011)

Preso dai ritmi della vita frenetica mi accorgo ora di non aver parlato, ancora, dello spumeggiante inizio della campagna per le presidenziali americane, sì insomma, dell’eliminazione del ricercato numero uno dell’FBI. Dopo  nemmeno dieci anni, finalmente, sono riusciti a stanare Osama Bin Laden. Il pericoloso terrorista che viveva in clandestinità fra una villa con piscina e una suite imperiale,è stato ucciso nella notte fra l’1 e il 2 maggio da un commando americano che ha preso d’assalto la villa ad Abbotabad in Pakistan, dove il capo di Al Quaida si rifugiava, uccidendo tutti i presenti.

C’è materiale per imbastire infinite teorie complottiste e  fare trattati di dietrologia spicciola, per quella che è una delle azioni meno credibili dell’intelligence americana. Resta il fatto che, comunque sia andata,  è stato eliminato un simbolo di unità per l’estremismo islamico e, alla fine dei conti, ci sono riusciti senza nemmeno renderlo un martire, in effetti l’hanno fatto passare come un povero latitante finito ammazzato.

Ad ogni modo, la morte dello sceicco del terrore ha oscurato, sui media, l’insulso matrimonio del secolo e la faccenda del beato papa, e questo potrebbe persino essere considerato il primo miracolo di Bin Laden, tale da renderlo un giorno beato o santo, se decidesse di convertirsi, e comunque gli ha fatto meritare tutte le vergini del suo paradiso.