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Torniamo a parlare delle produzioni di Daniele Spadoni e dei suoi corti. Ancora una volta Daniele si cimenta con un corto di sei minuti basato su uno degli episodi più “particolari” e cupi de “Le Nuove Avventure di Lupin III” (Rupan Sansei), parlo dell’episodio 46, “Lupin Venduto all’Asta” (“Lupin Otakaku Urimasu” (ルパンお高く売ります) ).

 

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L’episodio della serie anime inizia con un Lupin in mutande che si risveglia nella sala aste di Madame Omicidi per essere venduto a 160.000$ ad Anonimo Veneziano. Il compratore, poi, si rivelerà preso essere un malefico scienziato intenzionato ad utilizzare il cervello del celebre ladro per creare un automa con un’intelligenza superiore. Durante la storia il nostro Arsenico si ritrova in rara difficoltà costretto a vedersela, su un’isola che poi si scopre virtuale, con automi potentissimi e cloni cibernetici dei suoi amici dovendo anche proteggere la sua Margot/Fujiko dalla pazzia del folle scienziato.

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Verso la fine degli anni ’80 con la perdita di popolarità della famosa serie Transformers G1 e la cancellazione della prevista serie di OAV basati su Transformers:Zone, la compagnia giapponese Takara, che aveva inventato il franchise a partire da altre due linee di giocattoli dei primi anni ’80, Diaclone e Micro Change, decise di rivolgersi alla Sunrise per proporre un nuovo franchise in grado di rilanciare le serie mecha ormai in declino e le linee di giocattoli correlate.

 

da-garnNascono così le “Brave Series“, 8 serie anime, totalmente slegate fra loro, con 8 diversi protagonisti robotici in grado di trasformarsi o combinarsi con altre macchine. Le serie si concludono nel 1998 col famoso GaoGaiGar e hanno indubbiamente contribuito al ritorno dei super robot giapponesi negli anni ’90.

 

In Italia e in generale fuori dal Giappone le Brave Series, a parte GaoGaiGar, che a differenza delle altre è stata esportata in USA, sono praticamente sconosciute e non sono mai state sottotitolate.

 

In questi giorni The Crows Ita Fansub ha cominciato a produrre i sottotitoli in italiano della terza serie dei Brave: Brave Fighter of Legend Da-Garn prodotta dalla Sunrise e trasmessa in 46 episodi  fra il 1992 e il 1993.

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Torna Daniele Spadoni e tornano i suoi corti basati sulla trasposizione live action di anime, comics e videogames in piccoli fan-movie, piccole perle autoprodotte e diffuse gratuitamente per i fan.

 

 

Con Daniele Spadoni abbiamo già parlato in occasione del lancio del bellissimo Ankoku Grendizer Fan Movie, che ci racconta cosa è successo dopo la sconfitta dei mostri di Vega e il ritorno a casa di Duke e Maria Grace Fleed. Il lavoro di Daniele però non si è fermato e oggi parleremo di due nuove auto-produzioni che, ancora una volta, non potranno che lasciarci stupefatti a fissare il monitor.

 

Intanto vi ricordo che Daniele Spadoni è presente su Facebook alla pagina della Daniele Spadoni Production e, naturalmente, sul suo canale Yotube, dove sono presenti tutte le sue produzioni.

Spadoni Production

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Oggi parliamo un po’ di fansub e di quanto questi abbiano rivoluzionato la fruizione di anime e serie TV nel nostro paese e non solo.

 

1275321924Fino ai primi anni del ventunesimo secolo,  per poter vedere una produzione straniera, toccava sperare che RAI o Fininvest/Mediaset decidessero di importarla in Italia, tradurla e trasmetterla. Molte serie sono arrivate da noi solo perché acquistate in pacchetti insieme ad altre produzioni e in molti casi l’adattamento italiano andava a stravolgere persino il senso della produzione originale (vedi The Nunny, La Tata, dove persino l’origine dei personaggi è stata modificata per andare in contro ai, supposti, gusti del pubblico italiano); tante serie poi non sono mai arrivate(chi ha detto Dottor Who?) e altre sono state bistrattate.

 

Quanti, come me, appassionati di Star Trek, erano costretti a registrare gli episodi di TNG o DS9 per tutta la notte per essere certi di beccare l’orario di trasmissione, quante serie abbiamo dovuto guardare con anni di ritardo rispetto alla prima messa in onda? Quanti tagli e censure abbiamo dovuto sopportare da parte di questa o quella associazione cattolico-fascista. Tutto questo è cambiato con l’avvento della banda larga e grazie al lavoro dei fansubber.

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Re:Model o New Getter o Shin Getter, comunque si voglia chiamare questa nuova incarnazione del Getter Robot, realizzata dal compianto Ken Ishikawa, in 13 episodi nel 2004, anche se meno nota, è qualitativamente anche più interessante di Shin Getter:The Last Day.

Le atmosfere sono certamente meno cupe, ma la storia scorre decisamente più fluida anche se forse si dilunga un po’ troppo all’inizio per concludersi poi in maniera eccessivamente frettolosa.

Re:Model

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