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Al principio fu creato l’Universo. Questo fatto ha sconcertato non poche persone ed è stato considerato dai più come una cattiva mossa.
Numerose razze sono convinte che l’universo sia stato creato da una specie di dio.
Gli Jatravartid di Viltvodle VI credono invece che il cosmo sia nato da uno starnuto di un essere chiamato il Grande Ciaparche Verde.
Gli Jatravartid, che vivono nel costante timore del giorno in cui ci sarà l’Avvento del Grande Fazzoletto da Naso Bianco, sono piccole creature azzurre fornite ciascuna di cinquanta braccia, ragion per cui sono stati gli unici, nella storia delle razze intelligenti, ad avere inventato il deodorante per le ascelle prima della ruota.

Apro i giornali di oggi e, non ho approfondito, ma l’argomento di discussione principe sembra essere quale sia il parlamentare più bravo a fare i pompini.  Nulla su quella che dovrebbe essere la notizia del millenio, la notizia che metterà fine alla razza umana così come la conosciamo oggi.  E’ incredibile apro Repubblica on-line per scoprire che Casini apre ad un possibile rientro nel governo (ma chi l’avrebbe detto?), il ministro(sic!) Carfagna dà della vajassa all’onorevole Mussolini mentre Vendola replica cose incomprensibili per i normali essere umani, scopro che Dell’Utri andrà in carcere se la Cassazione confermerà che è un mafioso e che il Vaticano interpreta il Papa che parla di preservativi per le puttane. Giuro che questa è la prima pagina di Repubblica online mentre scrivo e nemmeno un misero trafiletto per l’annunciata invasione aliena del 24/11/2010.

Preso da un’irrefrenabile impulso per la verità e solo per poter poi dire:- beh io ve l’avevo detto – mi sembra doveroso annunciare al mondo intero e ai tre lettori di queste pagine che  scienziati di tutto il mondo, analizzando con complesse formule matematiche le irregolarità presenti in 3 differenti cerchi avvistati nei campi di grano, sono concordi nel dire che l’invasione aliena comincerà il prossimo mercoledì.

Nel dubbio, io  ho già preparato il mio asciugamano.

Questo è più che altro un test per vedere come funziona un plugin di WordPress per generare le gallerie fotografiche. Direi che come test, non è male :-)

Per chi non sappia chi sia Tricia Helfer, invito alla visione di Battlestar Galactica.

L’11 novembre ci ha lasciato anche Dino De Laurentiis, uno dei tanti italiani che ha contribuito a far conoscere il nostro paese all’estero come culla della scienza e della cultura prima che la nostra scuola fosse riformata per produrre semi-analfabeti con l’i-phone e che la nostra cultura fosse ridotta a scopiazzare(male) format americani di dubbio gusto.

Dino De Laurentiis fu costretto ad andare via dall’italia ed emigrare negli Stati Uniti nel 1972, quando la legge Corona cominciò a penalizzare le co-produzioni internazionali che avevano portato ad una rinascita del Cinema italiano degli anni ’60  e avevano contribuito a far distribuire i nostri film in tutto il mondo.

E’ inutile stare qui a raccontare la vita, i lavori e i riconoscimenti di questo grande produttore di origini partenopee, si trova tutto su Wikipedia;  voglio ricordarlo solo con alcune produzioni di grande successo che in qualche modo hanno condizionato la mia “formazione”. In primo luogo voglio ricordare “Barbarella” del 1968 con la splendida Jane Fonda, poi “King Kong” del 1976 con Jessica Lange, ancora “Flash Gordon” del 1980 con la suggestiva colonna sonora dei Queen e infine il film “Dune” di David Lynch tratto dall’omonimo romanzo di Herbert.

R.I.P.


Dagli anni ’90 le case discografiche, in crisi di vendita per essere rimaste ancorate a un modello di business obsoleto, che è quello della vendita dei dischi, hanno cominciato a sfornare le boy band da sbattere su MTV per tentare di raccattare qualche spicciolo con i video e i concerti rivolti a un pubblico di teenagers con i gusti indirizzati dalla TV. Si iniziò con i Take That nel 1990 per arrivare ai  Backstreet Boys di tempi più recenti; anche in italia abbiamo avuto i Lunapop ma come sempre da noi le tendenze di oltre Manica/Oceano arrivano in ritardo e più attenuate, c’è da dire, in alcuni casi, per fortuna.

I giapponesi che sono sempre avanti hanno pensato di portare all’esasperazione questa tendenza; così invece di faticare per imporre il successo virtuale ad una popstar hanno pensato di accorciare il percorso e creare direttamente una popstar virtuale che vada in contro alle esigenze del pubblico.

Nasce così Hatsune Miku una rock star sintetica creata da Crypton Media. Hatsune Miku è  o un avatar virtuale olografico che utilizza un sintetizzatore vocale Yamaha Vocaloid e che sta letteralmente facendo il tutto esaurito nei concerti e sta sbancando il mercato dei DVD e dei Blueray. Il video è davvero autoesplicativo.

Che dire: se devo scegliere fra i cantanti fasulli sfornati da X-Factor o dalla De Filippi e Hatsune Miku… beh l’avatar giapponese è mille lunghezze avanti, anche perchè mi ha fatto venire in mente Macross.

Se c’è una cosa che la fantascienza ci ha insegnato è che non può esistere l’esplorazione spaziale umana senza il prezioso aiuto dei robot. Per anni braccia meccaniche e sistemi di manipolazione remota hanno aiutato gli astronauti nelle loro attività nello spazio, dal riparare satelliti artificiali al metterli in orbita. Ma questi non sono robot, sono solo ausili meccanici. Su una stazione spaziale come la ISS non può non essere presente almeno un androide umanoide pronto ad aiutare quando serve i poveri umani tutt’altro che adatti alla vita nello spazio. Certo non siamo ai livelli di Data in Star Trek TNG e non è ancora pronto un clone del dorato e saccente C3PO, e di questo forse gli astronauti ringraziano, ma nella prossima missione STS-133 (che dovrebbe partire mercoledi) sarà a bordo R2 che non a nulla a che vedere col bidone aspiratutto D2R2 amico del su menzionato C3PO ma che sta per Robonaut 2. R2 è un androide realizzato dalla NASA e da GM, sulla scorta di 10 anni di esperienza col predecessore Robonaut 1, per supportare gli astronauti in tutte le operazioni più pericolose da compiersi nello spazio. E’ dotato di capacità di manipolazione straordinarie ed è in grado di utilizzare tutti gli attrezzi realizzati per un essere umano,quindi è incredibilmente versatile, può essere inoltre montato su un rover per potersi spostare agevolmente in terreni impervi. R2 adesso si trova inscatolato a bordo del Discovery che è sulla rampa di lancio pronto al decollo per la sua ultimo missione nello spazio prima del pensionamento.

Ovviamente la NASA ha realizzato un sito per l’ormai mitico Robonaut 2 dove si possono vedere leggere le sue peculiarità e vedere foto e filmati. Il sito è raggiungibile qui