Oggi dalle mie parti hanno aperto un altro McDonald’s ed è il quarto in poco tempo. Quando da bimbo guardavo i serial americani e leggevo Topolino sognavo di poter andare a prendere un hamburger stile Poldo di Popeye in un McDonald’s. La prima volta che ci sono andato ero a Parigi nel 1991, più o meno, ricordo che avevo un tremendo mal di denti e, sarà per quello, quel “pranzo” al fast food non mi piacque particolarmente e gettai nella spazzatura un hamburger e mezzo. Un po’ di anni dopo aprirono il primo McDonald’s dalle mie parti e come quasi tutti i locali della catena è un vero e proprio “ristorante” anche se si mangiano panini e poco altro. Ad ogni modo mi è sempre piaciuto andare da McDonald’s si respira un aria allegra e festosa con tanti bambini e i loro “Happy Meal” anche se sarebbe facile contrapporre a questo mio entusiasmo tutta una serie di lati negativi che vanno, dalla globalizzazione alimentare al precariato. E’ interessante un piccolo appunto sulla globalizzazione. Negli ultimi anni ho mangiato ai McDonald di Parigi, di New York e di Londra. L’hamburger era sempre quello ma il sapore decisamente diverso, in particolare in USA è proprio un’altra cosa, a pensarci bene anche la Coca Cola americana sa troppo di cannella per i miei gusti; anche il prezzo, poi, è diverso: qui da noi McDonald’s è molto più costoso. Questo per dire che globalizzazione o no anche McDonald’s si adatta ai sapori del territorio anche se, naturalmente, impone una serie di abitudini alimentari tutt’altro cher indigene. Ovviamente se devo andare fuori a mangiare preferisco lo Slow Food in posti dove si mangiano specialità locali ma una cosa non esclude l’altra.

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