Non vedevo l’ora di gustarmi questa nuova incarnazione di Mazinga visto che sono mesi che se ne parla. Finalmente è uscito il primo dei tre nuovi capitoli di una saga inestinguibile: Mazinkaiser SKL (マジンカイザーSKL, Majinkaizā SKL). Si parte con Death Caprice, seguiranno Search & Kill e Final Count.

Che dire, per chi ha già visto Shin Mazinger Z… non c’entra nulla non c’è nessun tentativo di attualizzare l’universo di Mazinga, qui si parla di una storia tutta nuova, anzi a dire il vero di trama ce n’è pochina ed è pure inconcludente. E’ un po’ come un film porno solo che qui tutto è finalizzato a vedere robottoni che menano come fabbri in un tripudio di mazzate, sangue, sesso e violenza.

La storia è ambientata in un’isola che dopo una fantomatica guerra è stata isolata con una sorta di barriera elettromagnetica che ne impedisce l’accesso sia dal mare che dal cielo. Il Kaiser, pilotato da Ken e Ryo versione moderna è incazzata di Ryoma e Hayato di getteriana memoria, arriva nell’isola per disattivare la barriera prima che il suo collasso provochi un’esplosione tale da compromettere il campo magnetico del pianeta distruggendolo. Qui il Kaiser si ritrova coinvolto nella guerra fra tre fazioni:  un gruppo di donne (con taglia di reggiseno oltre la quarta) riunite nella fortezza dell’Ottagono e guidate da Aira e che pilotano robot somiglianti ad Afrodite-A e Venus Alfa, le truppe guidate da Kiba con robot con le sembianze dei mostri meccanici del Dottor Hell e quelle guidate da Galan con robot vagamente simili ai mostri guerrieri di Mikenes. Detto questo la trama è molto semplice Ken e Ryo con il Mazinkaiser SKL distruggono tutto ciò che si muove utilizzando un enorme spada, le lame/pistola che compongono le placche pettorali e gli onnipresenti rocket pounch. Mazinkaiser SKL, almeno finora, è un dio/demone ed è semplicemente invincibile: il mazinga più forte, più violento, più cattivo di sempre. L’OAV scorre velocissimo e nonostante le continue interruzioni da parte di mio figlio che voleva guardare Topolino mi sono ritrovato ai titoli di coda quasi senza avere avuto il tempo di respirare.

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