OK la foto non è un granché, fotocamere da cellulare e poca luce non vanno d’accordo, ma riprende l’immagine suggestiva di un ipermercato deserto, dove tutto è spento. Un posto, fino a poche ore prima, pieno di gente, di bambini che giocano, di ragazzette che si atteggiano a dive della TV, di giostrine, esibizioni, negozi e luci di Natale è morto, ma di una morte bella, una morte che porta in sé il germe della resurrezione.

Mentre guardavo la galleria in penombra mi è venuto in mente questo:

Credo nella gentilezza del bisturi, nella geometria senza limiti dello schermo cinematografico, nell’universo nascosto nei supermarket, nella solitudine del sole, nella loquacita’ dei pianeti, nella nostra ripetitivita’, nell’inesistenza dell’universo e nella noia dell’atomo.

 

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