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Dopo Jules Verne e Johannnes Kepler tocca ad un italiano andare a dare una mano agli ospiti della ISS. La scorsa notte, così, dalla solita base spaziale europea di Kourou, nella Guyana Francese, è stato lanciato l’Ariane 5 modificato per trasportare in orbita i moduli  automatizzati ATV (Automated Transfer Vehicle), con a bordo l’ATV-003 “Edoardo Amaldi”

Gli ATV sono delle navi cargo automatizzate dalle dimensioni quasi di due autobus e dal peso di circa 20 tonnellate progettati per sostituire la navetta Progress nelle missioni di rifornimento della Stazione Spaziale ISS. Un ATV è in grado di portare in orbita fino a 9 tonnellate di merce suddivisA in  5500 kg  fra beni alimentari, carichi scientifici e in genere oggetti solidi, fino a 840 kg di acqua potabile, fino a 100 kg di gas (idrogeno, azoto, ossigeno…) e fino a  4700 kg di propellente per i motori di manovra della ISS. L’ATV è un mezzo non riutilizzabile e dopo aver completato il rifornimento della ISS viene sganciato dalla stazione verso un’orbita di rientro bruciando nell’atmosfera insieme ai rifiuti (fino a 6,5 tonnellate) eventualmente caricati a bordo.

Edoardo Amaldi, il cui nome è associato a questo cargo, fu un fisico italiano nato nel 1908, Amaldi  fece parte, insieme a Enrico Fermi,  del gruppo dei “ragazzi di via Panisperna”, gli scienziati che fecero i primi esperimenti sulla fissione dell’atomo culminati nel Nobel per la Fisica attribuito a Fermi nel 1938. Amaldi contribuì inoltre a creare l’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) e il CERN di Ginevra di cui fu anche presidente.

La missione dell’ATV-003 “Edoardo Amaldi” durerà cinque mesi; per il 2013 è previsto il lancio dell’ATV-004 “Albert Einstein” mentre per il 2014 quello dell ATV-005 “Georges Lemaître”.

Anche a seguito della fine dei viaggi dello Space Shuttle l’ESA sta progettando una versione dell’ATV con equipaggio in grado di lanciare  3 astronauti in orbita bassa terrestre con un razzo Ariane 5. Per completare il progetto si prevede una spesa di circa 2 miliardi di euro.

 

 

Our sun is one of 100 billion stars in our galaxy. Our galaxy is one of billions of galaxies populating the universe. It would be the height of presumption to think that we are the only living things in that enormous immensity.

Si celebra oggi il centenario della nascita di Wernher Magnus Maximilian Freiherr Von Braun  che nacque a Wirsitz il 23 marzo 1912.

Von Braun è stato uno scienziato e ingegnere tedesco, successivamente naturalizzato statunitense, una delle figure principali nello sviluppo della missilistica in Germania e negli Stati Uniti. Senza von Braun, probabilmente, non ci sarebbe stato nessuna corsa allo spazio e nessun programma spaziale.

Fin da ragazzo Von Braun fu attratto dallo spazio e dalla possibilità, per l’uomo, di raggiungerlo.Nel 1930 iniziò a frequentare l’istituto di Tecnologia di Berlino per entrare, successivamente, nel Verein für Raumschiffahrt (Società dei voli spaziali)  e accedere all’Università di Berlino dopo il diploma.

Dopo la Prima Guerra Mondiale, la Germania, aveva ricevuto pesanti sanzioni per quanto riguardava lo sviluppo dell’artiglieria pesante, per questo la Reichswehr era molto interessata agli studi sulla propulsione a razzo; l’idea era di aggirare l’ostacolo delle sanzioni imposte e ottenere, comunque, un’arma per bombardare a distanza una città. Nacque una vera e propria cittadella di ricerca, vicino a  Peenemünde, dove Von Braun, entrato nelle SS, contribuì a progettare i missili A-4 successivamente denominati, da Joseph Goebbels, V2  (Vergeltungswaffe 2, o “arma di rappresaglia 2”).

Dopo la guerra, Von Braun con altri scienziati, riuscì a fuggire all’Armata Rossa e a consegnarsi agli USA ed è proprio negli Stati Uniti che cominciò la sua carriera nel programma spaziale. Dopo un inizio travagliato a causa della diffidenza americana per gli ex-nazisti, nel 1950 von Braun ed il suo staff vennero trasferiti a Huntsville, in Alabama,  qui nominato direttore della Divisione di Sviluppo dell’ABMA (“Army Ballistic Missile Agency”), Von Braun, creò il razzo Redstone. Quando gli URSS lanciarono in orbita lo Sputnik e il primo lancio del Vanguard americano fallì miseramente fu uno dei Redstone modificati di Von Braun, lo Jupiter-C, a portare in orbita il primo satellite americano, l’Explorer 1.

Il 29 luglio 1958 nacque la NASA e poco dopo vide la luce un nuovo centro spaziale, il Marshall Space Flight Center, nella città di Huntsville, in Alabama; qui furono “trasferiti”  Von Braun, che ne fu nominato direttore, e il suo staff . Il primo lavoro al Marshall Center fu la progettazione di un razzo vettore in grado di portare l’uomo sulla Luna. Il sogno di Von Braun poteva finalmente concretizzarsi e nacque così il Saturn che, il 16 luglio 1969, portò l’equipaggio dell’Apollo 11 a mettere piede sul nostro satellite.

Dopo la fine del programma Apollo, Von Braun lasciò la NASA per lavorare nell’industria privata, morì di cancro il 16 giugno del 1977 a soli 65 anni.

 

Si fanno sempre più insistenti le voci di un remake di U.F.O.  S.H.A.D.O.  la bellissima serie inglese degli anni ’70 targata Gerry & Sylvia Anderson. Pare che la rivisitazione cinematografica potrebbe vedere la luce nel 2013 con la regia dello stesso Gerry Anderson.

Nell’attesa di andare al cinema e nella speranza di spendere bene i soldi del biglietto, voglio ricordare brevemente la storia. Siamo nel 1980, la Terra è sotto attacco da parte di misteriosi alieni intenzionati a depredare corpi umani da usare come “parti di ricambio”. Per fronteggiare la minaccia, viene istituita una organizzazione militare segreta, la S.H.A.D.O. (Supreme Headquarters Alien Defence Organisation) attrezzata con le armi più sofisticate e in grado di contrastare la tecnologia aliene. La S.H.A.D.O.  e il suo comandante, Straker, oltre ad avere a disposizione mezzi avanzatissimi: intercettori spaziali dotati di armi nucleari(Interceptor), sottomarini (SkyDiver), aerei (SkyOne), blindati(Shado Mobile), dispone di un satellite di sorveglianza SID (Space Intruder Detector) e persino di una base lunare (Base Luna), nel Mare Imbrium sul nostro satellite.

Come fare a raggiungere Base Luna dalla Terra senza sopportare i costi elevatissimi del lancio di un vettore tradizionale? Semplice: con il Lunar Carrier(foto sopra), un grosso aeromobile VTOL che decolla dalle basi SHADO per sganciare il Modulo Lunare nella parte alta dell’atmosfera, inserendolo così in orbita.

Non so se Paul Allen, co-fondatore di Microsoft, abbia mai visto UFO  S.H.A.D.O. né quanto questo possa averlo influenzato nelle sue scelte, pare, tuttavia, che abbia intenzione di costruire, insieme a Burt Rutan, un enorme aereo in grado di lanciare nello spazio una navicella per il trasporto di persone e merci, colmando, con essa, il vuoto lasciato dal compianto programma Space Shuttle.

L’aereo che sarà spinto da 6 motori di Jumbo Jet, avrà un’apertura alare di 117 metri e peserà 544.000 Kg, trasporterà un razzo costruito da SpaceX, una società specializzata nel campo dei trasporti aerospaziali fondata da Elon Musk (che ha contribuito alla nascita Paypal). Allen non è nuovo ad imprese del genere. Già nel 2004 aveva realizzato il progetto sperimentale SpaceShipOne , una sorta di velivolo sub-orbitale che ha ottenuto grandi risultati.

Personalmente non credo che l’idea dello Stratolaunch-System avrà il successo sperato ed è interessante notare quante iniziative stiano nascendo dopo la chiusura del programma Space Shuttle; però leggere sul Corriere.it di un “nerd” miliardario che vuole conquistare lo spazio (Allen, fra le altre cose ha fatto una grossa donazione al Seti Institute, il centro per l’analisi delle onde radio alla ricerca di messaggi extraterrestri, voluto da Carl Sagan) utilizzando la tecnologia di uno dei più bei telefilm di science fiction degli anni ’70 mi risolleva la giornata.

 

Se Mike Buongiorno avesse scelto la pista delle stelle al posto di una banale inumazione i famigliari non avrebbero dovuto rincorrere una bara trafugata dal cimitero per tutta la Lombardia, ma avrebbero potuto guardare il cielo, in una notte stellata, e intonare: -Allegriaaaa-

Dal Los Angeles Time arriva la notizia che lo stato americano della Virginia avrebbe in programma di introdurre delle misure volte a supportare l’impresa privata aerospaziale del Mid-Atlantic Regional Spaceport a Wallop Island, sulla costa della Virginia.

Il disegno di legge, in discussione presso l’Assemblea Generale, infatti, prevede una serie di sgravi fiscali da 2.500 dollari fino a  8.000 dollari per le sepolture spaziali, una misura che permetterà, secondo i proponenti, di portare maggiori entrate allo spazioporto che, dopo la sospensione del programma Space Shuttle, si trova a competere in un mercato aerospaziale liberalizzato.

Le prime sepolture nello spazio, che consistono nel mandare in orbita attorno alla Terra dei piccoli campioni delle spoglie cremate del defunto, è iniziata nel 1997.  Poi ci si lamenta delle buste di plastica lasciate nei boschi, meno male che ci sono quelli di PlanetES

Fra coloro che hanno tentato la strada del funerale spaziale devo ricordare il grandissimo James Doohan, lo Scotty di Star Trek, le cui ceneri sono state inviate nello spazio con due lanci, entrambi falliti, tanto da convincere, purtroppo, la famiglia a rinunciare all’insolito funerale.

“First, here at the Kennedy Space Center where every shuttle mission and so many other historic human space flights have originated, we’ll showcase my old friend, Atlantis” Charles Bolden, NASA Administrator