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La NASA l’aveva annunciato da tempo, dopo 30 anni dal quel 12 aprile 1981 del primo lancio del Columbia e dopo 135 missioni si conclude l’era dello Space Shuttle, la navetta spaziale americana ideata per essere lanciata come un missile e tornare sulla Terra atterrando come un aeroplano. Oggi alle 11.29 (ora locale) dal Kennedy Space Center è partita l’ultima missione, la centotrentacinquesima, dello Space Shuttle con l’ultimo volo nello spazio della navetta Atlantis, che al suo ritorno verrà esposta per la gioia dei turisti, proprio nel museo dello spazio del Kennedy Space Center.

Lo Space Shuttle, mi ha accompagnato per tutta la vita, pur con la sua linea goffa, pur essendo enormemente costoso e, tutto sommato, nemmeno tanto versatile, lo Shuttle ha sempre rappresentato per me un’idea, la possibilità di sfuggire realmente, non solo nei romanzi di fantascienza, alla gravità, di volare nello spazio, di pensare che in fondo la Terra, l’umanità non sono poi così importanti, che in qualche modo è offerta all’uomo una strada da percorrere totalmente diversa da quella raccontata dalle religioni.

Oggi davvero si chiude un’era, purtroppo la meschinità umana ha decretato la fine del sogno di poter un giorno lasciare questo sasso o almeno l’ha rimandato per un po’. Gli USA hanno, di fatto, sospeso qualunque programma di colonizzazione dello spazio rinviando tutto a momenti migliori o delegando consorzi internazionali e ditte private. Oggi è un giorno triste.

Bye bye Atlantis, buon volo!

E’ partita oggi alle 8:56 dal Kennedy Space Center di Cape Canaveral, in direzione Stazione Spaziale Internazionale, l’ultima missione dello Shuttle Endeavour. Rimane un ultimo lancio degli Space Shuttle, quello dell’Atlantis programmato per giugno.

La missione STS-134 porterà sulla IIS l’Express Logistics Carrier (ELC) e l’Alpha magnetic Spectrometer, apparati progettati, con la collaborazione italiana, per lo studio dei raggi cosmici, della materia oscura e dell’anti-materia. A bordo dello Shuttle anche il nostro connazionale, Roberto Vittori, che si porterà dietro una bandiera italiana per festeggiare i 150 anni dell’Unità d’Italia.

I lanci degli shuttle hanno accompagnato la mia vita, pensare che fra poco tutte le navette saranno  in pensione, chiuse nei musei aerospaziali e ripresi dalle fotocamere dei turisti, mi intristisce non poco.

La foto (cliccabile) non rappresenta l’Endeavour ma volutamente il Columbia alla sua prima missione, STS-1.

Buon viaggio.

Anni di film di fantascienza e tanti noiosi resoconti delle missioni spaziali che negli anni ’80 e ’90 che hanno portato l’uomo ad avere un presidio stabile nell’orbita terrestre, prima sulla MIR e poi sulla ISS, ci hanno quasi fatto dimenticare che, solo 50 anni fa, l’uomo non aveva ancora messo il naso nello spazio.

Oggi, infatti, si festeggia la ricorrenza di uno degli eventi più straordinari compiuti dall’umanità: il primo volo spaziale attorno alla Terra di Jurij Gagarin, un vero e proprio eroe terrestre.

Il volodel  maggiore Gagarin iniziò, infatti, proprio il 12 aprile 1961 alle 9.07 di Mosca con la navicella Vostok 1 con la quale compì un’intera orbita elittica attorno alla Terra, raggiungendo un apogeo di 302 km e un perigeo di 175 km e raggiungendo la  velocità di 27.400 km/h.  Celebre la frase di Gagarin che guardando, fuori dalla navicella spaziale, quello che nessun uomo aveva mai visto prima, comunicò alla base la famosa frase “la Terra è blu”. Il volo della Vostok 1, pilotata da un computer, si concluse dopo 88 minuti, quando la navicella accese i retrorazzi per  consentire il rientro nell’atmosfera terrestre; Gagarin venne, quindi, espulso dall’abitacolo e paracadutato a terra terminando la sua avventura alle 10.20 ora di Mosca in un campo vicino alla città di Takhtarova.

L’impresa di Gagarin, ebbe ovviamente grandissimo rilievo internazionale accelerando la rincorsa allo spazio fra USA e URSS e portando in pochi anni il primo uomo a mettere piede sulla Luna. Gagarin, a soli 27 anni, fu il primo essere umano della storia a orbitare intorno alla Terra per poterla guardare dallo spazio (o quanto meno il primo a poterlo raccontare). Venne, per questo,  decorato dal premier sovietico Nikita Khruščёv con l’Ordine di Lenin.

 

 

 

Ecco alcune immagini dell’eclissi parziale di Sole che questa mattina è stata visbile anche dall’italia. Le foto sono state scattate a Bari e nonostante le nubi che coprono il cielo lo spettacolo rimane sempre affascinante. Questa eclissi è la  prima di sei appuntamenti astronomici che avverranno nel 2011 anche se non tutti saranno visibili dall’italia. Prossimo appuntamento per il nostro paese sarà  l’eclissi di Luna del 15 giugno.

La ISS nasce nel novembre 1998 quando viene lanciato in orbita, con un razzo Proton, il primo modulo, Zarja. Ma solo nel luglio 2000 alla stazione venne aggiunto il modulo Russo Zvezda in grado di garantire il supporto vitale agli esseri umani. Oggi festeggiamo i dieci anni dalla Expedition 1, che si insediò nella stazione spaziale il 2 novembre 2000, formata dall’astronauta statunitense William Shepherd e da due cosmonauti russi Jurij Pavlovič Gidzenko, e Sergej Konstantinovič Krikalëv.
A distanza di dieci anni dal primo insediamento umano, la ISS è in fase di completamento e, a regime, avrà un equipaggio di 6 persone in un volume pressurizzato di circa 1000 metri cubi con una massa di 400000 chilogrammi, sarà, inoltre, in grado di generare 120 kW di potenza elettrica.
Ad oggi ben 167 astronauti provenienti da 15 nazioni hanno visitato la stazione per usufruire delle 19 strutture di ricerca a bordo.