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Un divertente episodio accaduto ieri mi ha ricordato la mia infanzia. Ero nel corridoio, al lavoro, a bere un bicchiere d’acqua quando vedo una collega parlare concitamente con un usciere… mi avvicino per vedere cosa fosse successo e scopro che la ragazza aveva trovato una lucertola sotto la scrivania ed erano gia pronti a farne piazza pulita con una scopa. Entro nell’ufficio e vedo la bestiola raggomitolata su se stessa, mi piego e la raccolgo, non prendevo in mano una lucertola da quando avevo 12 anni. Il piccolo rettile era ghiacciato e sicuramente affamato, si è fatto prendere senza protestare più di tanto, chissà da quanto tempo era in ufficio, l’ho portato fuori e messo al sole, dopo un po’ si è ripreso e credo sia andato a cercare cibo.
Come ho detto era una vita che non tenevo in mano uno di quei piccoli rettili, ho sempre considerato la lucertola campestre un animale splendido, una specie di drago tascabile e anche se rimpiango di averne uccise molte da bambino, vederne una da così vicino mi ha messo addosso una nostalgia pazzesca; da piccolo, tornavo da scuola e, dopo pranzo, finiti i compiti e prima dei cartoni animati andavo, con gli amichetti, in un cantiere abbandonato di fronte a casa mia ad inventarmi storie di eroi e di alieni, a cacciare lucertole e a costruire rifugi con materiali di risulta… oggi sarebbe improponibile lasciare un bambino di nove-dieci anni in un pericolosissimo cantiere abbandonato dove potrebbe farsi male in tanti modi, ma erano gli anni ’80, e dopo i giochi c’era la girella e poi Goldrake.]]>

Festa della Donna con bel tempo e quale migliore occasione per una gitarella fuori porta. Col pullman(*) pero’ e tutto gia’ organizzato compreso pranzo e visita guidata. Generalmente non amo molto essere vincolato da orari e costrizioni ma la compagnia non e’ male e poi col pupo sono vincolato di default quindi, tutto sommato, ci puo’ stare, poi passare la domenica a casa non è il massimo e mettermi in macchina per andare a Lecce, cosi’, senza motivo, beh non l’avrei fatto. Ad ogni modo una bella gita, durante il “viaggio” ho anche letto un romanzo di Robert J. Sawyer di cui parlero’ poi, se ne avro’ voglia, e Pierpaolo si e’ pure divertito, anche se lui e Monica si sono portati dietro il raffreddore.

(*) continuo, per un’odiosa deformazione professionale, a chiamare autobus i pullman, (e il mio collega Claudio me lo fa notare SEMPRE :-)) e’ pur vero che con pullman si definisce un certo tipo di autobus, ma comunemente autobus sono quelli di linea urbana. Mi odio quando non riesco a staccare!

Da VARIE

Wallpaper che fonde due dei miei ricordi più piacevoli. Il viaggio a New York city, dove ho scattato la foto del ponte di Brooklyn e Parigi, dove ho comprato il modellino di Mazinger Z ritratto nella foto. In ricordo di un pomeriggio di spensierato cazzeggio.

Mi sono svegliato alle 6.00 con un saporaccio in bocca e lo stomaco in subbuglio, colpa delle schifezze ingurgitate ieri in pizzeria. Ne approfito per le solite letture di quotidiani on line e blog. Dalle Notiziole di .mau. ho trovato questo simpatico link ad un esperimento “scientifico” di lettura del pensiero. In pratica si sceglie una carta guardandola molto intensamente ma senza cliccarci sopra o altro e l’algoritmo ESP provvederà da solo a rimuoverla dalla lista dopo aver dato il via all’algoritmo cliccando da tutt’altra parte!!!
Saranno i postumi delle birre di ieri sera, gli effetti del malox o la mancanza di sonno ma ci ho messo dieci minuti a capire come cavolo facesse.]]>

Da bambino mia madre non faceva altro che rompermi le scatole con la storia di masticare bene il cibo prima di ingoiarlo; effettivamente per la fretta di tornare a giocare mangiavo la frutta praticamente intera e, a pensarci bene, deve essere un vizio di famiglia visto che Pierpaolo praticamente fa la stessa cosa; anche se per lui sembra più che altro ingordigia. Ad ogni modo, da oggi, finalmente, potremo sapere se i nostri figli hanno masticato adeguatamente il cibo prima di ingollarlo. Gli esperti consigliano di masticare un boccone trenta volte almeno prima di buttarlo giù e partendo da questo assunto leggo su News dal Gappone che i miei amici nipponici si sono inventati il Kami Kami Sensor. In pratica hanno realizzato una sorta di sensore, che sembra la cuffietta di un walkman, da applicare alla mandibola del pupo che, collegato ad un dispay a forma di pesce, conta quanti bocconi fa il marmocchio e ogni trenta movimenti della mandibola emette un bip e persino una sinfonia arrivato a quota 1000. Mah almeno potevano farlo wireless.