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Quando la iRobot ha progettato Roomba non pensava certamente di creare uno strumento di sterminio del popolo israeliano contro la minaccia palestinese eppure… secondo il quotidiano israeliano Yediot Acharonot newspaper la signora Efi Frida tornata a casa a Mizpe Avtalyon in Galilea ha provato ad accendere il suo fidato Roomba 560 che però non dava segni di vità, controllati i rulli per vedere cosa potesse esserci infilato, invece del solito pezzo di stoffa la signora ha trovato una pericolosissima vipera palaestinae ovviamente morta per le ferite alla testa.
In casa c’erano anche i due figli della signora, Jonathan e Yael di 7 e 4 anni oltre a due cani e due gatti. Non c’è che dire, la iRobot è famosa anche per i suoi droni militari ma chi l’avrebbe detto che avessero usato lo stesso algoritmo per il Roomba… a meno che la iRobot non sia realmente la U.S.Robots asimoviana e il Roomba non sia dotato delle tre leggi della robotica e abbia deciso di intervenire, in ossequio alla seconda legge, per salvare i due bambini dal pericolosissimo killer palestinese.

Per chi non sapesse cos’è Roomba, basta fare un giro sul sito della iRobot per scoprire che questa ditta ha il suo core business nell’automazione robotica “intelligente”, una specie di primitiva U.S.Robots, così come descritta nei racconti di Isaac Asimov. Certo io avrei tanto preferito comprarmi un iRobot Warrior 700, ma ho chiesto e m’han detto che non è in vendita per i privati cittadini… così ho dovuto ripiegare sull’iRobot Roomba.
Cos’è Roomba? In parole semplici è un aspirapolvere, meglio una scopa elettrica. in pratica un disco alto meno di dieci centimetri dotato di spazzole rotanti e sistema di aspirazione ma sopratutto dotato di un’intelligenza artificiale e una serie di sensori che gli consentono, semplicemente, di procedere da solo alla pulizia della casa, evitando ostacoli, frange di tappeti e scale. La domanda successiva, chiaramente è: funziona? beh in verità io avrei comprato Roomba fin da quando avevo sentito parlare della sua prima versione negli anni ’90. Chi mi conosce e chi ha letto queste pagine, sa ovviamente perchè. Ma tornando alla domanda, ciò che mi ha sempre frenato (oltre al costo e a, all’epoca, a mia madre) è l’incertezza sul funzionamento di Roomba. Comprare un aspirapolvere a 350-400 euro e scoprire che non serve a nulla non è divertente e non avendo termini di raffronto l’incertezza ha sempre stimolato la mia pigrizia. Certo su internet si leggono opinioni entusiastiche, ma si leggono anche su altri prodotti dal costo elevato e dalla dubbia utilità: chi ammetterebbe di aver speso 1000 euro per un oggetto che fa poco più di un robot da cucina cinese da 30 euro. Però la tentazione del Roomba è stata forte, come anche il pensiero di non dover più passare la scopa elettrica, è così, complice eBay, l’ho comprato. Ho preso il modello che più base non si può, l’ho preso come rimanenza di magazzino, ma me lo sono aggiudicato ad un prezzo più basso della metà del prezzo di listino. Così ora posso rispondere alla domanda: il Roomba funziona!!!
Dopo le sue 16 ore della prima ricarica oggi pomeriggio era pronto ad eseguire il nostro semplice ordine: CLEAN!
Abbiamo premuto il pulsante, l’abbiamo guardato affascinati per cinque minuti, passare sotto i tavoli, fra le gambe delle sedie, scomparire sotto i mobili, poi siamo usciti e quando siamo tornati: TUTTO PULITO!
Un minuto per svuotare il cassettino dello schifo raccolto e dare una pulita alle spazzole e poi di nuovo a cuccia per un’altra ricarica.

Continua l’allevamento di piccoli elicotteri telecomandati. In verità questo nuovo esemplare, regalatomi gentilmente dalla amorevole consorte, va a sostituire il PicooZ Insecta verde, perito in combattimento contro il mostro Pierpa.
Niente da dire sull’insecta, vola più o meno come il PicooZ standard, fa solo un po’ più di rumore, effettivamente in volo sembra grosso un insetto alieno…


Lo shopping on line è pericoloso. Ci sono dei momenti che, colto dal raptus della spesa folle, uno si compra un oggetto inutile inventandosi varie scuse per renderlo indispensabile; un tempo, in quei momenti, bastava non uscire di casa e il rischio era scongiurato, nel attesa del Natale per farsi regalare qualunque cazzata. oggi c’è eBay.
Quello di sopra è il risultato di un attimo di depressione che mi ha colto lo scorso week-end.

P.S. piccola nota, compro i simpatici oggettivi da ebay e chiedo esplicitamente al venditore di spedirmeli per corriere, pago qualcosa in più, ma non essendo mai a casa almeno sto tranquillo, per ulteriore sicurezza lascio l’indirizzo di mio padre, certamente più presente di me a casa. Arriva il corriere, non trova nessuno a casa di mio padre e mi chiama al cellulare per dirmi che a casa non c’era nessuno e di scendere (sigh!). Al che gli dico di lasciare l’avviso, tanto la loro sede è dietro il mio ufficio. Mi richiama per dire che ha lasciato il pacco a mio zio. OK c’erano dei modellini in PVC, ma se avessi comprato una bambola gonfiabile? La prossima volta lascio fare alle poste…

Mi è capitata sotto mano una pubblicità dell’Apple Lisa con un microprocessore da 5Mhz e 1 Mb di memoria RAM risalente al 1983, ma la cosa interessante è che la pagina pubblicitaria conteneva anche l’invito a prenotare l’iPhone. Esatto, proprio così l’iPhone nel 1983. Mi sono un attimo documentato e a quanto pare, se pure non fu mai commercializzato, nel 1983/84 Apple realizzo un primo prototipo di iPhone, monocromatico, ma già, incredibilmente, dotato di touch screen. Il design del prototipo fu realizzato da Hartmut Esslinger, la foto è ovviamente quella sopra.