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Lo chiamano Web 2.0, blog e social network. L’idea di blog, come diario pubblico non è tanto nuova in verità, credo che Blogger sia attivo almeno dal 2000 in piena new economy; quello che è nuovo è la trasformazione del diario pubblico in sistema partecipativo e interattivo. Una volta c’erano le BBS, non c’era nemmeno internet, poi Usenet, le mailing list, poi piano piano la gente cominciò a spostarsi sui forum e oggi tutto questo è roba vecchia, superata. Oggi ci sono piattaforme partecipative spesso tematiche, possibilità di gestire un weblog in pochi click, integrando foto ad alta risoluzione, condividendo filmati. Però personalmente non riesco ad abituarmi, mi sento un mammuth vicino all’estinzione. Oggi pomeriggio ho giocato con Facebook ed in verità non ne ho ancora capito lo scopo. Prima mi sono iscritto ad Anoobi ma devo ancora caricare un milione di libri, LasftFm, ma anche li non ci ho capito granchè, Linkedin, questo mi piace ne percepisco l’utilità. Una marea di network sociali (dove però trovi sempre le stesse persone) un modo per conoscere gente e stringere reti di amicizie, un po’ forse, secondo la logica all’italiana che un nuovo amico e sempre utile per sapere a chi chiedere una raccomandazione (ehi linkedin ha proprio le raccomandazioni :-).
A proposito di new economy credo che la mia esperienza con superEva stia definitivamente per volgere al termine anche se penso che lascerò li i miei interventi finchè vorranno tenerceli. Scrivere su un grande portale (beh insomma prima lo era) può essere gratificante, di continuare a farlo gratis non mi sembra sia più il tempo.

Nel 1981 viene licenziato da parte di Bill Gates per la Microsoft MS-DOS, un nuovo sistema operativo richiesto dall’IBM per la sua nuova linea di PC. Il DOS venduto ad una cifra ridicola e duplicabile con una semplicità estrema, in pochi anni è diventato l’unico SO dei PC, cosidetti, IBM-Compatibili,con buona pace della Digital Research con il suo CP/M. Bill Gates è riuscito a rendere standard qualche linea di codice assembler bacato e a farlo evolvere fino a controllare milioni di PC in tutto il mondo. Oggi per questo e per alcuni, la Microsoft è il diavolo.
Milioni di utenti utilizzano Windows XP sulle loro macchine per fare qualsiasi cosa e se pure lo sanno non si pongono il problema e men che meno gli importa di qualche migliaio di nerds brufolosi e smanettoni evangelizzatori di sistemi operativi concorrenti pronti ad alimentare le antiche lotte che vedevano contrapposti lo Spectrum al C64. La cosa più interessante degli ultimi anni però non è tanto il ripetersi della competizione tecnica quanto il contrapporsi di due diverse filosofie e sistemi economici. Da un lato il classico capitalismo fatto di utili e copyright e dall’altro il mondo dell’open source con i suoi meccanismi di condivisione e un modello economico basato sul valore della conoscenza. Se nella prima filosofia si riconosce chiaramente la Microsoft, il demonio, dall’altra parte troviamo i buoni con in mano l’icona di Linux, anzi GNU/Linux, guidati da Richard Stallman pronti a combattere controe il capitale. In questo scontro si inserisce poi un altro attore, Google. Il famoso motore di ricerca da tutti osannato, anche dagli evangelisti dell’open source, che negli anni ha allungato i suoi tentacoli su tutte le attività correlate ad internet detenendo di fatto il monopolio mondiale della pubblicità sul web. Google ha fatto tutto con molta discrezione aquisendo società e fornendo servizi gratuiti, spesso open source e di grande qualità, come la fantastica Gmail. Oggi gli stessi che fino a ieri elogiavano il modello di sviluppo della grande G esaltandone il rapporto benevolo con l’utente cominciano a vederla col fumo negli occhi come il nuovo grande demone contro cui combattere e lo si nots in questi giorni col lancio del nuovo browser di Google, Chrome. Nei giorni scorsi, infatti, Gooogle ha rilasciato a sorpresa e con grande clamore mediatico Chrome un nuovo strumento per la navigazione del web. Posso solo immaginare il significato di quesa mossa di Google, quel che è certo che qesto browser almeno nelle intenzioni è più stabile di tutti gli altri e sicuramente è leggero (lo sto testando in questo momento), più di IE7 e molto più del pachidermico Firefox con i suoi inutili plugin. Di fronte a questo nuovo regalo di Google è cambiata l’accoglienza gli utonti che fino a ieri avrebbero esultato per il nuovo rilascio si sono fatti “furbi” e si sono andati a leggere il contratto di fornitura del software per scoprire tutte le magagne della grande G e metterla alla berlina negli unici posto dove ci sono altri (fra sette e dodici) imbecilli che li ascoltano, sui loro blog o nei forum tematici pensando ancora che si possa personalizzare il diavolo.

P.S. Articolo pubblicato con Chrome che fino ad ora non mi ha dato il minimo problema di compatibilità con nulla e scritto con la tastiera wireless di un vecchio Envision

OK OK lo so, lo dicono tutti, lo spam andrebbe combatturo e non incoraggiato, ma per lo meno questo è mirato e comunque mi ha fatto tanto ridere in una giornata dove credo di aver battuto il mio record personale di pensieri omicidi :-) e poi è bello pure il logo.
Mi arriva or ora per e-mail quanto segue:

CAMPAGNA ABBATTIAMO UN UFO ORA!

FRANCIA, GRAN BRETAGNA, RUSSIA HANNO APERTO I LORO ARCHIVI:

GLI UFO ESISTONO !

MA LA LORO ORIGINE E’ EXTRATERRESTRE ?

AIUTACI A DARE UNA PROVA CONCRETA PER IL PROGRESSO DELL’UMANITA’

FIRMA E PREPARATI ALLA PIU’ GRANDE SCOPERTA DEL 3° MILLENNIO!

Chiediamo all’esercito dell’ONU di preparare una missione per abbattere un UFO che violerà il nostro spazio aereo senza la necessaria autorizzazione diplomatica!

FIRMA LA PETIZIONE INTERNAZIONALE SU

www.ufocampaign.org

Sul sito si invita l’ONU a preparare una missione e a tenere un caccia Stealth pronto ad abbattere un UFO in ogni paese e a firmare la petizione on-line

Ho appena fatto una cosa che rimandavo da tempo per il terrore di dover combattere uno strenuo corpo a corpo con uno o più operatori di call center: ho cambiato il mio contratto ADSL!!! Non ho avuto il coraggio di cambiare operatore, anche se avrei voluto, ma essendo per me internet quasi un bene di primaria necessità (vabbè più o meno) non volevo rimanerne senza a tempo indefinito. Tutto sommato è andata bene, non per la competenza dell’operatore ma perchè devono aver, di molto, semplificato le procedure e a quanto pare non ci saranno interruzioni del servizio o modifiche da effettuare sui parametri di connessione. L’operazione ha ovviamente un costo, certo non è bello dover pagare 30 e passa euro per passare da un’ADSL più lenta che costa il 30% in più ad una veloce il doppio (sempre teoricamente neh!) e meno cara rimanendo con lo stesso operatore; mi aspetterei che certi passaggi fossero proposti in automatico per fidelizzare i clienti (ed eliminare i vecchi piani tariffari); ma siamo in italia e chissà come sia, se mi arriva una proposta telefonica non penso mai che possa essere vantaggiosa, almeno non per me. Speriamo solo che la nuova ADSL non sia più schifosa di quella che ho adesso :-)

Cos’è reale e cos’è virtuale, se lo chiedono spesso gli autori cyberpunk degli anni ’90 impegnati a creare storie di persone disintegrate che, indossando guanti e occhiali, si realizzano mediante la realtà virtuale per loro più reale di quella vera.

Le esperienze di coinvolgimento offerte dalla realtà virtuale, che hanno la massima espressione nella sopravalutata Second Life, sono tutt’altro che vicine a quelle ipotizzate dai visionari cyberpunk ma alla carenza di tecnologia da sempre sopperisce la fantasia e il cervello ed oggi sempre più spesso RL e VL si confondono grazie ad internet e alle comunità virtuali veri e propri piccoli mondi con proprie regole. In VL un nick è una vera e propria identità e non sono infrequenti i tentativi di portare in reali tribunali le diffamazioni ad un nick. In effetti quando ti trovi a scrivere su un forum, su Usenet, in un blog, quand’anche lo fai con un nick tutt’altro che vicino alla tua identità, in quel momento sei lì, sei la persona che sta scrivendo e la tua personalità è quella che mostri agli altri in quel momento; in pratica metti in gioco la tua faccia anche se è diversa, di solito più bella, di quella vera. Il rischio è, infatti, che la personalità che riesci a crearti in rete sia più simpatica o apprezzata di quella reale e finisci per passare sempre più tempo in VL mettendo da parte la vita vera, i sogni, gli affetti e realizzandoti nella Rete dove trovi tutto quello di cui hai bisogno e dove puoi rifugiarti per scappare dalla vita piatta, monotona, asfissiante di tutti i giorni. Oggi i social network, in un certo senso, confondono ancora di più le acque portando nella VL la vita reale: webcam, fotografie, motti, in un social network, a meno che non si voglia farlo è sempre più difficile crearsi un’identità diversa da quella in RL, in maniera progressiva, anche se c’è la tendenza ad edulcorare i difetti. Tuttavia, anche se alla lunga porta all’alienazione, quanto è migliore un mondo virtuale di politici onesti e dove l’immondizia viene depositata nei cassonetti per poi sparire nelle discariche o negli inceneritori?