Ogni tanto si riaccende il dibattito sulla Repubblica di Salò. L’occasione, questa volta, è data da alcuni manifesti apparsi per le strade di Roma e inneggianti i repubblichini  con una frase tratta da una delle canzoni più rappresentative di Francesco Guccini, una canzone, fra l’altro che mi ha accompagnato da ragazzino, se pure è stata scritta un anno prima che io nascessi, e che, in questo senso, ricopre per me un significato particolare.

Sembrerebbe una provocazione, un tentativo di ritorcere una certa retorica comunista contro se stessa, invece no: questi sono proprio deficienti, hanno ascoltato il pezzo di Guccini e non ci hanno capito un cazzo; del resto non è la prima volta. In più di un’occasione mi è capitato di trovare frasi di canzone di Francesco Guccini male interpretate, se non stravolte, da personaggi di una certa frangia della destra estrema convinta di affondare le proprie radici in un substrato culturale che li eleverebbe al di sopra della “gente comune” che si fanno pregio di difendere col loro concetto di destra sociale. Del resto come dice lo stesso Guccini: – le canzoni sono là e la gente le prende a suo uso e consumo – resta il fatto che deve essere triste essere consapevoli di non avere alcun riferimento culturale meno che discutibile, al punto da doversi adattare ad utilizzare quelli degli altri.

Che poi, è bene ricordare che la repubblica di Salò fu una costruzione artificiale nazista realizzata nella stessa terra pregna di ignoranza che oggi foraggia il separatismo leghista, affidata al padre dei gerarchi fascisti e protetta da un esercito di torturatori coperti da simboli di morte che mai hanno combattuto per il bene dell’unità nazionale schierandosi volontariamente dalla parte sbagliata.

2 commenti
  1. Umberto
    Umberto dice:

    E 2 !!!! Di seguito mando un altro commento di condivisione  su quello che si scrive su questo blog !!!!
    Che bello leggere concetti (peraltro per me scontati, e che qualsiasi cittadino democratico della Repubblica Italiana dovrebbe condividere!!!) di correttissima e sacrosanta condanna della repubblica di Salò come quello qui sopra postato !!
    Infatti in questo momento storico  è invece oltremodo “trendy” dire frasi come ” ma sei ancora rimasto a queste divisioni ??” oppure “ma credi ancora a robe come l’antifascismo? ma se sono tutti uguali, tutti ladri”  , e via di peggio in peggio. E io continuo ad incazzarmi a sentire questi luoghi comuni.
    Dunque, per la seconda volta le esprimo un apprezzamento, convinto.
    Umberto.

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    • Angelo
      Angelo dice:

      Grazie ancora Umberto, ti risponderò con una citazione a tema :-)

      Facciamola finita, venite tutti avanti      
      nuovi protagonisti, politici rampanti;      
      venite portaborse, ruffiani e mezze calze,    
       feroci conduttori di trasmissioni false      che avete spesso fatto del qualunquismo un’arte;  
      coraggio liberisti, buttate giù le carte      
      tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese      
      in questo benedetto assurdo bel paese. 

      Rispondi

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